Una coppia svedese intraprende una causa legale perché vorrebbe dare alla figlia il nome "Metallica".


Da sempre i genitori hanno il compito di scegliere il nome dei propri figli ed alle volte la loro fantasia è davvero molta. Difatti di nomi, nel mondo, ne esistono a bizzeffe e negli ultimi tempi vengono utilizzati nomi molto particolari, spesso ai neonati vengono assegnati anche due o più nomi, oppure i bambini vengono chiamati con nomi di Paesi, (ad esempio, America, Asia, Italia ecc...). Ma comunque sia scegliere il nome di un neonato è sempre un'impresa e, nonostante i parenti, i nonni e gli amici spingono per le soluzioni più disparate, alla fine a decidere sono sempre la mamma ed il papà. A meno che il nome non venga accettato dalle autorità locali, come è accaduto qualche mese fa ad una coppia svedese che ha avviato una dura battaglia legale poiché si è vista dire "No!" dall'ufficio comunale del proprio Paese di fronte alla scelta del nome della figlioletta. In sostanza i due hanno scelto il nome "Metallica" e la piccola è già stata battezzata, ma purtroppo non è iscritta all'anagrafe. In pratica la motivazioni alla base del rifiuto dell'ufficio nazionale delle tasse svedese è che il nome scelto da Michael e Karolina Tomaro per la figlia non è congruo con le direttive e le normative in vigore. Ma non è finita qui. Difatti, sempre a detta degli ufficiali, la bambina non può essere chiamata "Metallica" perché l'associazione con l'omonima band statunitense, (una delle più popolari ed importanti del mondo dell'heavy metal; formatasi nel 1981 ed ancora in piena attività), ed, in generale, con il mondo metal è troppo immediata. Comunque al riguardo i genitori della bimba hanno insistito affermando: "È perfetto per lei"; ed, inoltre, a loro favore hanno presentato il noto caso di un bambino chiamato "Ugly", (che tradotto in italiano significa brutto), e quello di un'altra donna svedese che si chiama già "Metallica". Nel frattempo nella sua battaglia la coppia è stata sostenuta dalla corte amministrativa della contea in Goteborg, che lo scorso 13 Marzo ha provveduto a dichiarare illegittimo l'ostruzionismo dell'ufficio delle entrate nei confronti dei coniugi Tomaro. Decisione contro cui l'ufficio delle tasse nazionale ha fatto subito ricorso. E dunque la battaglia legale è ancora in corso. Oltretutto come se non bastasse, nell'attesa di una decisione definitiva la piccola non può neppure chiedere l'espatrio, poiché, come ha spiegato il padre della bambina: "Senza l'assegnazione del nome non possiamo avere un passaporto".

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