A quanto pare se in questi giorni il Digitale Terrestre di colpo si vede male o non si vede affatto, potrebbe essere colpa delle interferenze causate dalle nuove reti mobili 4G. Infatti da qualche giorno è nato un'apposito sportello online ministeriale dove rivolgersi per richiedere l'intervento gratuito di un tecnico e risolvere così il problema. Peccato però che questo sevizio sia utilizzabile soltanto da chi risulta in regola con il canone RAI. Gli altri invece dovrannò risolvere a proprie spese; un'idea che l'ADICONSUM, (ovvero l'Associazione Difesa Consumatori e Ambiente), ha giudicato: "illegittima ed iniqua". Inoltre l'associazione è sul piede di guerra ed ha scritto al ministero allo Sviluppo economico perché estenda l'intervento gratuito a tutti i cittadini. In pratica a gestire il suddetto sportello e ad aver comunicato che solo le famiglie in regola con il canone hanno diritto a questo intervento è stata la Fondazione Ugo Bordoni. In sostanza con questo intervento un tecnico monterà un apposito filtro sull'antenna condominiale che andrà ad isolare il segnale proveniente dai nuovi ripetitori 4G, (tra cui gli LTE e WiMax), in modo da evitare le eventuali interferenze. Al riguardo Pietro Giordano, segretario generale dell'ADICONSUM, ha dichiarato: "La Fondazione Ugo Bordoni sta commettendo un grave errore ed un'iniquità. Infatti il canone RAI ha natura tributaria e non ha nulla a che vedere con la fornitura del servizio pubblico essenziale come è la televisione". Ed haproseguito spiegando: "Non è possibile mischiare il diritto dei consumatori di accedere ad un servizio pubblico essenziale, (vedi art.1 L. 103/75), con il dovere di pagare la tassa di possesso della Tv. Tra l'altro, così facendo, si escluderebbero dall'assistenza gratuita non solo tutti coloro i quali, ad esempio, abbiano in corso una controversia o una contestazione con la RAI per il pagamento del canone, (magari perché non dovuto o perché già versato), ma anche coloro i quali abbiano cambiato solo di recente la propria residenza, o abbiano sempre di recente acquistato un immobile come prima casa, ed ancora non abbiano avuto comunicazione alcuna per il pagamento del canone RAI". Una cosa è sicura: la situazione è destinata a esplodere presto. Infatti gli operatori mobili stanno estendendo la copertura LTE proprio in questi giorni; ad esempio è di oggi la notizia che Vodafone ha portato la nuova rete a 40 località sciistiche e raggiungerà 20 città nel mese di Marzo. Mentre la settimana scorsa Telecom Italia ha comunicato di essere arrivata a 30 comuni. Oltretutto a Febbraio partirà anche 3 Italia. In pratica le reti 4G promettono fino a 100 Megabit di banda, per cella radiomobile, e quindi darebbe vera banda larga in mobilità, da chiavetta, tablet o smartphone. Tuttavia questa polemica relativa alle interferenze potrebbe mettere giustamente "i bastoni tra le ruote" dei vari operatori telefonici. Il motivo principale è che da Gennaio gli operatori sono autorizzati ad utilizzare per l'LTE anche le frequenze 800 MHz, che finora erano destinate solo alla Tv. Insomma su queste frequenze "convivranno" sia il segnale televisivo sia quello dei cellulari, il che rappresenta il presunto rischio di interferenze, che riguarderanno in particolar modo le case vicine ai ripetitori LTE. In sostanza, secondo le stime preliminari della Fondazione Ugo Bordoni, potrebbero essere coinvolte circa un milione di famiglie: alcuni vedranno le immagini disturbate, mentre altri perderanno del tutto il segnale Tv. Prima di adesso gli operatori avevano evitato di usare le frequenze 800MHz, ma lo faranno nelle prossime settimane e sarà allora che il problema delle interferenze potrebbe scoppiare in tutta evidenza.
A quanto pare se in questi giorni il Digitale Terrestre di colpo si vede male o non si vede affatto, potrebbe essere colpa delle interferenze causate dalle nuove reti mobili 4G. Infatti da qualche giorno è nato un'apposito sportello online ministeriale dove rivolgersi per richiedere l'intervento gratuito di un tecnico e risolvere così il problema. Peccato però che questo sevizio sia utilizzabile soltanto da chi risulta in regola con il canone RAI. Gli altri invece dovrannò risolvere a proprie spese; un'idea che l'ADICONSUM, (ovvero l'Associazione Difesa Consumatori e Ambiente), ha giudicato: "illegittima ed iniqua". Inoltre l'associazione è sul piede di guerra ed ha scritto al ministero allo Sviluppo economico perché estenda l'intervento gratuito a tutti i cittadini. In pratica a gestire il suddetto sportello e ad aver comunicato che solo le famiglie in regola con il canone hanno diritto a questo intervento è stata la Fondazione Ugo Bordoni. In sostanza con questo intervento un tecnico monterà un apposito filtro sull'antenna condominiale che andrà ad isolare il segnale proveniente dai nuovi ripetitori 4G, (tra cui gli LTE e WiMax), in modo da evitare le eventuali interferenze. Al riguardo Pietro Giordano, segretario generale dell'ADICONSUM, ha dichiarato: "La Fondazione Ugo Bordoni sta commettendo un grave errore ed un'iniquità. Infatti il canone RAI ha natura tributaria e non ha nulla a che vedere con la fornitura del servizio pubblico essenziale come è la televisione". Ed haproseguito spiegando: "Non è possibile mischiare il diritto dei consumatori di accedere ad un servizio pubblico essenziale, (vedi art.1 L. 103/75), con il dovere di pagare la tassa di possesso della Tv. Tra l'altro, così facendo, si escluderebbero dall'assistenza gratuita non solo tutti coloro i quali, ad esempio, abbiano in corso una controversia o una contestazione con la RAI per il pagamento del canone, (magari perché non dovuto o perché già versato), ma anche coloro i quali abbiano cambiato solo di recente la propria residenza, o abbiano sempre di recente acquistato un immobile come prima casa, ed ancora non abbiano avuto comunicazione alcuna per il pagamento del canone RAI". Una cosa è sicura: la situazione è destinata a esplodere presto. Infatti gli operatori mobili stanno estendendo la copertura LTE proprio in questi giorni; ad esempio è di oggi la notizia che Vodafone ha portato la nuova rete a 40 località sciistiche e raggiungerà 20 città nel mese di Marzo. Mentre la settimana scorsa Telecom Italia ha comunicato di essere arrivata a 30 comuni. Oltretutto a Febbraio partirà anche 3 Italia. In pratica le reti 4G promettono fino a 100 Megabit di banda, per cella radiomobile, e quindi darebbe vera banda larga in mobilità, da chiavetta, tablet o smartphone. Tuttavia questa polemica relativa alle interferenze potrebbe mettere giustamente "i bastoni tra le ruote" dei vari operatori telefonici. Il motivo principale è che da Gennaio gli operatori sono autorizzati ad utilizzare per l'LTE anche le frequenze 800 MHz, che finora erano destinate solo alla Tv. Insomma su queste frequenze "convivranno" sia il segnale televisivo sia quello dei cellulari, il che rappresenta il presunto rischio di interferenze, che riguarderanno in particolar modo le case vicine ai ripetitori LTE. In sostanza, secondo le stime preliminari della Fondazione Ugo Bordoni, potrebbero essere coinvolte circa un milione di famiglie: alcuni vedranno le immagini disturbate, mentre altri perderanno del tutto il segnale Tv. Prima di adesso gli operatori avevano evitato di usare le frequenze 800MHz, ma lo faranno nelle prossime settimane e sarà allora che il problema delle interferenze potrebbe scoppiare in tutta evidenza.
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