Dopo gli arresti, Anonymous Italia contrattacca prendendo di mira prima il Tribunale di Roma e poi il SIULP.
Dopo che la polizia postale ha arrestato quattro membri appartenenti alla divisione italiana della legione Anonymous, (attraverso quella che è stata chiamata operazione "Tango Down" di Venerdì 17 Maggio), gli hacker avevano promesso che la loro vendetta non si sarebbe fatta attendere; e così è stato. Infatti già Lunedì scorso hanno attaccato il sito del Tribunale di Roma, mandandolo "Tango Down" per diverse ore, e pubblicando sul loro blog ufficiale un breve comunicato e delle immagini, (una delle quali, visibile qua sopra, raffigurante topolino sul simbolo della Polizia di Stato, con la famosa maschera di Guy Fawkes; simbolo della legione), dove hanno scritto: «Come da promesso, dovevate aspettarci di nuovo! Any problems, Officier?»; mentre nel comunicato hanno scritto: «Ieri è toccato a noi, oggi tocca a voi! Aspettateci più che mai! Non è ancora finita! More shit will come soon...»; e per finire una seconda immagine nella quale hanno scritto: «Qui è dove li bloccheremo! Qui è dove li combatteremo! Pensate di averci tagliato la testa? Siamo ancora vivi e continueremo a seguire i nostri ideali! Nobody can stop us!». Tuttavia, come avevano promesso, non è finita qui poiché ieri gli hacker di Anonymous Italia sono tornati all'attacco, questa volta contro il sito del SIULP, (ovvero il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia), defacciando l'home page, violando ben 16.000 account di posta elettronica e pubblicandone il contenuto, (tra cui numeri interni, indirizzi e-mail e password di dirigenti e funzionari), in Rete. Ovviamente anche in questo caso gli hacker hanno rivendicato l'azione pubblicando, oltre ai suddetti contenuti, un comunicato sul loro blog, nel quale hanno scritto: «Salve, pedine dello Stato. Dopo le innumerevoli e gradite attenzioni ricevute dalla stampa in seguito alla vile azione del 17 Maggio, vogliate apprezzare anche le nostre. L'oppressione perpetrata verso i nostri fratelli è la scintilla che accende il fuoco della vendetta. Prendetene atto: non avete demolito il movimento; avete solo dato l'ennesima dimostrazione di come la vostra vita sia manovrata da due parole chiave: repressione e profitto. Non riuscirete ad inquinare il terreno dove sbocciano ideali. Siamo sempre qui, più furiosi che mai, pronti a smascherarvi. Continueremo a portare avanti le nostre battaglie anche in nome di chi ci è stato strappato. I loro ideali e il loro spirito combattivo risuonano in ogni nostra azione. Questo è solo l'inizio: Noi siamo Anonymous. Coloro che non moriranno mai, aspettateci. SIC SEMPER TYRANNIS».
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