Dimostrato che i videogame possono ridurre la depressione e migliorare il rendimento cognitivo.


A quanto pare giocare con i videogame potrebbe servire agli anziani a ridurre i sintomi della depressione; o almeno questo è quanto ha fatto sapere di recente una ricerca del Weill Cornell Medical College di New York, pubblicata su Nature Communications, che ha testato l'efficacia dei cosiddetti "mind games" su una popolazione formata da anziani di età compresa fra i 60 e gli 86 anni. Quest'ultimi non avevano ottenuto benefici dalle terapie farmacologiche ed hanno giocato circa 30 ore nel giro di un mese. In pratica durante questo studio i ricercatori hanno verificato e dimostrato l'efficacia dei videogiochi per la mente su funzioni fondamentali come, ad esempio, la memoria, il grado di attenzione e l'accuratezza dei movimenti. Al riguardo gli stessi autori della ricerca hanno spiegato: "In tutti i soggetti i sintomi si sono ridotti sensibilmente in appena 4 settimane, un risultato paragonabile a quello che si ottiene con l'ultima generazione di antidepressivi in 3 mesi". E dello stesso parere è un'altra ricerca condotta da alcuni ricercatori dell'Università dell'Illinois e pubblicata su Journals of Gerontology: Series B, secondo la quale i giochi elettronici aiuterebbero le persone anziane a camminare meglio e ad evitare le cadute, eliminando così l'inattività fisica: uno dei principali fattori scatenanti della depressione. In sostanza durante quest'altro studio i ricercatori americani hanno reclutato 51 anziani maschi e 70 femmine la cui età andava oltre gli 85 anni, suddividendoli poi in due gruppi: al primo è stato chiesto di giocare a 3 videogiochi diversi per 3 volte alla settimana; mentre al secondo è stato chiesto di praticare altre attività. Ad ogni modo al termine della sperimentazione, i risultati hanno mostrato che gli anziani del primo gruppo avevano una velocità maggiore nel camminare ed un maggiore equilibrio, rispetto agli anziani del secondo gruppo. Tra l'altro i videogiochi interattivi in cui l'attività fisica si combina con quella ludica offrono la possibilità alle popolazioni di anziani di trarre un duplice beneficio: cognitivo e fisico. Difatti in un ulteriore studio, promosso da Cay Anderson-Hanley del Dipartimento di Psicologia della Union College di Schenectady e pubblicato dall'American Journal of Preventive Medicine, alcuni studiosi hanno affermato: "Abbiamo scoperto che per gli anziani la realtà virtuale e l'esercizio interattivo potenziato, come il "cybercycling" proposto due o tre volte alla settimana per 3 mesi, hanno dato maggiori benefici cognitivi ed una maggiore protezione contro il deterioramento cognitivo lieve, (o MCI), rispetto ai programmi analoghi di esercizio tradizionale". Difatti durante lo studio in questione sono stati reclutati 101 volontari di età compresa tra i 58 ed i 99 anni, i quali sono stati suddivisi in un gruppo di 78 persone il quale è stato "arruolato" nell'esercizio con cyclette tradizionale, ed un altro gruppo di 63 il quale si è esercitato con delle "cybercyclette". In pratica si trattava di un videogioco in cui c'era una cybercyclette che doveva percorrere un tour tridimensionale, affrontando battaglie contro un "Ghost Rider". A termine dello studio è risultato che coloro che avevano giocato al suddetto videogame avevano riportato un miglioramento di funzioni cognitive superiori, (quali l'attenzione, la memoria, la capacità di pianificazione e di problem solving), maggiori rispetto al gruppo che si era esercitato in modo tradizionale. Inoltre alcuni dei "cyberciclisti" avevano, infine, evidenziato una riduzione del 23% della progressione della demenza senile di cui soffrivano in forma lieve.

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