L'arrivo dell'inverno e del freddo spinge coloro che vogliono mantenersi in forma a scegliere le palestre, ma a quanto pare questo potrebbe non essere l'opzione migliore; o almeno questo secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Lisbona e dell'Università tecnica di Delft, (nei Paesi Bassi), generalmente le palestre hanno una scarsa ventilazione nelle aree dedicate all'allenamento. Il che favorisce la formazione di un microclima costituito dalle tossine prodotte dall'organismo umano, da polvere e da microrganismi nocivi che potrebbe stimolare lo sviluppo dell'asma. In pratica durante questa ricerca gli scienziati hanno testato diversi centri sportivi, scoprendo livelli d'inquinamento indoor con punte preoccupanti durante le ore di maggior afflusso: al di là del monossido di carbonio e dell'ozono, le sostanze più pericolose sono le particelle denominate COV, ossia i Composti Organici Volatili. Fra questi c'è anche la formaldeide che viene rilasciata dai pavimenti rivestiti di moquette, dai prodotti per la pulizia e dai macchinari per gli esercizi. Al riguardo i ricercatori hanno affermato: "La maggior parte dei centri fitness che abbiamo studiato usava una ventilazione meccanica, ma in tutti il tasso di ventilazione non era soddisfacente". Ma non è tutto: un'altra recente meta-ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Environmental Science and Technology, sostiene che uscire all'aria aperta ed entrare in contatto con la natura è necessario per ottenere benefici reali dall'attività sportiva intrapresa. Difatti, sempre secondo questa ricerca, gli effetti prodotti dall'attività fisica aumenterebbero nel caso di un allenamento all'aperto e non effettuati nel chiuso di una palestra o della propria sala hobby. In questo caso un gruppo di ricercatori del Peninsula College of Medicine and Dentistry, (noto anche con la sigla PCMD), nel Regno Unito ha analizzato un totale di 11 studi e di 833 soggetti in collaborazione con lo European Centre for the Environment and Human Health, (conosciuto anche con la sigla ECEHH). In sostanza i risultati di tale ricerca hanno mostrato che fare attività fisica all'aperto predispone a risultati migliori, con un senso di rivitalizzazione più evidente: le persone si sentono più energiche, meno depresse e nervose. Oltretutto chi è abituato ad allenarsi all'aperto è anche più disposto ad effettuare più sedute di allenamento rispetto a chi rimane al chiuso, anche se ovviamente andrebbe stabilita l'esatta differenza fra i due metodi di fitness. In tal proposito Michael Depledge, presidente del comitato consultivo dell'ECEHH, nonché cordinatore della ricerca, ha, infine, spiegato: "Circa il 75% della popolazione europea vive in ambienti urbani. La nostra ricerca, che raccoglie dati da una grande varietà di fonti, conferma che è molto importante passare più tempo in un ambiente naturale per contrastare gli esiti negativi della vita moderna, come l'obesità e la depressione. Ci auguriamo di poter condurre ulteriori ricerche sull'argomento".
L'arrivo dell'inverno e del freddo spinge coloro che vogliono mantenersi in forma a scegliere le palestre, ma a quanto pare questo potrebbe non essere l'opzione migliore; o almeno questo secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Lisbona e dell'Università tecnica di Delft, (nei Paesi Bassi), generalmente le palestre hanno una scarsa ventilazione nelle aree dedicate all'allenamento. Il che favorisce la formazione di un microclima costituito dalle tossine prodotte dall'organismo umano, da polvere e da microrganismi nocivi che potrebbe stimolare lo sviluppo dell'asma. In pratica durante questa ricerca gli scienziati hanno testato diversi centri sportivi, scoprendo livelli d'inquinamento indoor con punte preoccupanti durante le ore di maggior afflusso: al di là del monossido di carbonio e dell'ozono, le sostanze più pericolose sono le particelle denominate COV, ossia i Composti Organici Volatili. Fra questi c'è anche la formaldeide che viene rilasciata dai pavimenti rivestiti di moquette, dai prodotti per la pulizia e dai macchinari per gli esercizi. Al riguardo i ricercatori hanno affermato: "La maggior parte dei centri fitness che abbiamo studiato usava una ventilazione meccanica, ma in tutti il tasso di ventilazione non era soddisfacente". Ma non è tutto: un'altra recente meta-ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Environmental Science and Technology, sostiene che uscire all'aria aperta ed entrare in contatto con la natura è necessario per ottenere benefici reali dall'attività sportiva intrapresa. Difatti, sempre secondo questa ricerca, gli effetti prodotti dall'attività fisica aumenterebbero nel caso di un allenamento all'aperto e non effettuati nel chiuso di una palestra o della propria sala hobby. In questo caso un gruppo di ricercatori del Peninsula College of Medicine and Dentistry, (noto anche con la sigla PCMD), nel Regno Unito ha analizzato un totale di 11 studi e di 833 soggetti in collaborazione con lo European Centre for the Environment and Human Health, (conosciuto anche con la sigla ECEHH). In sostanza i risultati di tale ricerca hanno mostrato che fare attività fisica all'aperto predispone a risultati migliori, con un senso di rivitalizzazione più evidente: le persone si sentono più energiche, meno depresse e nervose. Oltretutto chi è abituato ad allenarsi all'aperto è anche più disposto ad effettuare più sedute di allenamento rispetto a chi rimane al chiuso, anche se ovviamente andrebbe stabilita l'esatta differenza fra i due metodi di fitness. In tal proposito Michael Depledge, presidente del comitato consultivo dell'ECEHH, nonché cordinatore della ricerca, ha, infine, spiegato: "Circa il 75% della popolazione europea vive in ambienti urbani. La nostra ricerca, che raccoglie dati da una grande varietà di fonti, conferma che è molto importante passare più tempo in un ambiente naturale per contrastare gli esiti negativi della vita moderna, come l'obesità e la depressione. Ci auguriamo di poter condurre ulteriori ricerche sull'argomento".
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