A quanto pare la dipendenza dalle droghe, (ed in particolare quella dalla cocaina), in un futuro non troppo lontano potrebbe essere combattuta grazie all'impiego di un apposito vaccino progettato per "insegnare" al sistema immunitario a riconoscere le sostanze non-microbiche. O almeno questo è il nuovo sistema messo a punto da alcuni ricercatori dello Scripps Research Institute, (noto anche con la sigla TSRI), di La Jolla, (in California), che lascia ben sperare, in quanto si basa sul presupposto di una reazione immunitaria del corpo capace di annullare il cosiddetto "tarlo dell'assuefazione". In pratica ad essere utilizzata per la realizzazione di questo vaccino è stata la flagellina, vale a dire una proteina batterica "detective" in grado, appunto, di rilevare l'eventuale presenza di droga e scatenare una risposta immunitaria contro di essa. Ed è stato proprio grazie a questa sostanza che i ricercatori del TSRI sono riusciti a testare su alcune cavi da laboratorio il vaccino in questione con successo ed i risultati sono stati pubblicati sulla rivista American Chemical Society Molecular Pharmaceutics. Il che rappresenta una buona notizia, considerando che, secondo recenti stime, in un anno circa 1,4 milioni di persone negli Stati Uniti assumono cocaina, 4 milioni in tutta Europa e 520.000 solo in Italia. Insomma, una vera e propria piaga; anche se a dire il vero non si tratta della prima volta che contro la dipendenza dalla cocaina si tentano strade alternative alla "semplice" riabilitazione. Difatti già un precedente studio era partito dalla stimolazione della loro corteccia prefrontale con una particolare luce laser con l'obiettivo di "spegnere" la dipendenza da questa sostanza. Ma tuttavia adesso a riaccendere le speranze di chi si trova inesorabilmente nel tunnel della droga potrebbe esserci anche un vaccino. Ad ogni modo il passo successivo sarebbe la sperimenazione sugli esseri umani ed in caso di successo, un vaccino di questo tipo dovrebbe avere non solo un enorme potenziale come "mezzo" per ridurre il consumo di cocaina e la dipendenza da essa, ma, (secondo alcuni), potrebbe, infine, validare il ricorso alla flagellina anche come vettore in vaccini studiati per altre sostanze d'abuso.
A quanto pare la dipendenza dalle droghe, (ed in particolare quella dalla cocaina), in un futuro non troppo lontano potrebbe essere combattuta grazie all'impiego di un apposito vaccino progettato per "insegnare" al sistema immunitario a riconoscere le sostanze non-microbiche. O almeno questo è il nuovo sistema messo a punto da alcuni ricercatori dello Scripps Research Institute, (noto anche con la sigla TSRI), di La Jolla, (in California), che lascia ben sperare, in quanto si basa sul presupposto di una reazione immunitaria del corpo capace di annullare il cosiddetto "tarlo dell'assuefazione". In pratica ad essere utilizzata per la realizzazione di questo vaccino è stata la flagellina, vale a dire una proteina batterica "detective" in grado, appunto, di rilevare l'eventuale presenza di droga e scatenare una risposta immunitaria contro di essa. Ed è stato proprio grazie a questa sostanza che i ricercatori del TSRI sono riusciti a testare su alcune cavi da laboratorio il vaccino in questione con successo ed i risultati sono stati pubblicati sulla rivista American Chemical Society Molecular Pharmaceutics. Il che rappresenta una buona notizia, considerando che, secondo recenti stime, in un anno circa 1,4 milioni di persone negli Stati Uniti assumono cocaina, 4 milioni in tutta Europa e 520.000 solo in Italia. Insomma, una vera e propria piaga; anche se a dire il vero non si tratta della prima volta che contro la dipendenza dalla cocaina si tentano strade alternative alla "semplice" riabilitazione. Difatti già un precedente studio era partito dalla stimolazione della loro corteccia prefrontale con una particolare luce laser con l'obiettivo di "spegnere" la dipendenza da questa sostanza. Ma tuttavia adesso a riaccendere le speranze di chi si trova inesorabilmente nel tunnel della droga potrebbe esserci anche un vaccino. Ad ogni modo il passo successivo sarebbe la sperimenazione sugli esseri umani ed in caso di successo, un vaccino di questo tipo dovrebbe avere non solo un enorme potenziale come "mezzo" per ridurre il consumo di cocaina e la dipendenza da essa, ma, (secondo alcuni), potrebbe, infine, validare il ricorso alla flagellina anche come vettore in vaccini studiati per altre sostanze d'abuso.
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