Che la velocità reale delle connessioni a banda larga sia ben distante da quanto promesso dagli operatori non è una grande novità, ma a quanto pare uno studio condotto della Commissione Europea ha evidenziato e confermato come gli utenti si ritrovino con una linea che in media raggiunge appena il 75% della velocità di quanto promesso. Tuttavia questa è solo una media perché entrando nei dettagli si scopre che il problema è più ampio: solo in Italia, secondo le rilevazioni del progetto SamKnows concluso ad Ottobre 2014, la percentuale su tecnologia DSL raggiunge il 65,98%; insomma come dire, ad esempio, che una connesione 20 Mega offre nella migliore delle ipotesi 13 Mega. Mentre i pochi fortunati che dispongono di una connettività FTTx, (sigla che sta per Fiber to the x, ossia una fibra ottica che raggiunge casa o l'armadio di zona), raggiungono il 79,13%, di consenguenza una connessione 100 Mega probabilmente non supera i 79 Mega. Come se non bastasse, la velocità media DSL nelle ore di picco in Italia è di 6,99 Mbps, contro una media europea di 8,79 Mbps, invece con la tecnologia FFTx in Italia si raggiunge una media 51,20 Mbps, contro una media europea di 53,96 Mbps. Quindi, come si può vedere, le connessione basate sulla tecnologia in fibra ottica sono le più affidabili con una velocità reale più vicina a quelle promesse, mentre le connessioni DSL garantiscono una velocità reale non superiore al 63,3% di quanto promesso. Insomma, si tratta di risultati che fanno riflettere e che danno ragione alle molte lamentele dei clienti degli operatori che denunciano da anni prestazioni delle linee ben sotto le attese, nonché di un divario piuttosto sensibile che è rimasto costante nel tempo, nonostante il fatto che con il passare degli anni gli operatori abbiano investito molti milioni di euro nelle infrastrutture andando ben oltre l'ADSL con l'arrivo delle VDSL e della fibra ottica. Motivo per il quale la Commissione Europea ha chiesto maggiore trasparenza agli operatori; difatti grazie all'entrata in vigore del "Telecoms Single Market Package", previsto per l'Aprile 2016, gli operatori saranno costretti ad informare gli utenti sulla velocità minima e massima garantita sia delle connessioni fisse che da quelle mobile. Tra l'altro gli operatori dovranno garantire tali velocità ai loro clienti: in caso contrario dovranno offrire una qualche forma di rimborso ai clienti che avranno anche la facoltà di recedere immediatamente il contratto. Insomma, la Commissione Europea vuole dare ai consumatori maggiori possibilità di difesa obbligando gli operatori a maggiore trasparenza ed a mantenere le promesse date. Difatti nella nota ufficiale si può, infine, leggere: «I contratti dei consumatori dovranno specificare i livelli minimi di servizio, così come della compensazione e dei rimborsi se questi non verranno rispettati».
Di seguito alcuni grafici:
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