A quanto pare l'arrivo di un vaccino anti-colesterolo potrebbe "mandare in pensione" le statine, (ossia quei farmaci usati ogni giorno da milioni di persone nel mondo per inibire la sintesi, appunto, del colesterolo); o almeno questo è quanto promette un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell'University of New Mexico e dei National Institutes of Health e pubblicato sulla rivista Vaccine. In pratica secondo i ricercatori, (che per la cronaca sono gli stessi che hanno messo a punto il vaccino anti-Hpv ed hanno usato la medesima metodica anche per questo lavoro), la nuova immunizzazione potrebbe ridurre significativamente il colesterolo presente nell'organismo con una sola iniezione ed essere anche più conveniente rispetto alle suddette statine. In sostanza, come noto, il corpo umano secerne naturalmente il colesterolo, necessario per la produzione di vitamina D e altre molecole importanti nella digestione: si tratta di una sostanza simile al grasso, (che si trova anche in molti alimenti), che circola nel sangue e, se in eccesso, può bloccare le arterie, aumentando il rischio di infarti ed ictus. Inoltre chi soffre di colesterolo alto, al momento, deve attenersi ad una dieta ipocalorica, fare molta attività fisica e sottoporsi, appunto, ad una terapia a base di statine, che tuttavia ha diversi effetti collaterali, come dolore muscolare ed aumento del rischio di sviluppare il diabete. Motivo per il quale un possibile vaccino anti-colesterolo è così allettante per la comunità scientifica: difatti al riguardo Bryce Chackerian, uno degli autori dello studio, ha affermato: "Una delle novità più interessanti del composto è che sembra essere molto più efficace rispetto alle statine". Mentre Alan Remaley, un altro autore dello studio, ha dichiarato: "Le statine sono ancora oggi i farmaci più prescritti per il colesterolo alto. Sebbene siano efficaci per molti pazienti, talvolta non funzionano o hanno effetti collaterali troppo gravi. I risultati del nostro studio indicano che potrebbe esistere anche un altro approccio terapeutico". Inoltre i ricercatori hanno spiegato: "Il candidato vaccino agisce su una proteina specifica (la PCSK9), che, poiché il colesterolo ha una sua funzione utile per l'organismo, fa sì che ce ne sia sempre una buona quantità nell'organismo. Agendo su questa proteina-bersaglio l'immunizzazione permette di eliminare il colesterolo in eccesso". Ad ogni modo, anche se finora il vaccino è stato testato solo sui topi e le scimmie, secondo le varie indiscrezioni i test hanno dimostrato che può ridurre il colesterolo LDL, (noto anche come "colesterolo cattivo"), fino al 55% rispetto al 30% delle statine; senza considerare che può anche essere usato per aumentare l'efficacia di quest'ultimi farmaci di un ulteriore 40%. Infatti in tal proposito lo stesso Bryce Chackerian ha concluso spiegando: "Visti gli ottimi risultati immunologici avuti con il vaccino anti-Hpv abbiamo pensato che potevamo usare la stessa strategia per attivare le difese immunitarie dell'organismo contro la proteina bersaglio PCSK9. Le scimmie hanno ricevuto il vaccino 3 volte ad intervalli di 2 settimane e poi un richiamo dopo 6 mesi. Il vaccino sembra essere efficace per circa 90 giorni"; motivo per il quale l'obiettivo finale dei ricercatori sarebbe passare in tempi brevi alla sperimentazione sull'uomo per poi eventualmente passare alla commercializzazione.
A quanto pare l'arrivo di un vaccino anti-colesterolo potrebbe "mandare in pensione" le statine, (ossia quei farmaci usati ogni giorno da milioni di persone nel mondo per inibire la sintesi, appunto, del colesterolo); o almeno questo è quanto promette un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell'University of New Mexico e dei National Institutes of Health e pubblicato sulla rivista Vaccine. In pratica secondo i ricercatori, (che per la cronaca sono gli stessi che hanno messo a punto il vaccino anti-Hpv ed hanno usato la medesima metodica anche per questo lavoro), la nuova immunizzazione potrebbe ridurre significativamente il colesterolo presente nell'organismo con una sola iniezione ed essere anche più conveniente rispetto alle suddette statine. In sostanza, come noto, il corpo umano secerne naturalmente il colesterolo, necessario per la produzione di vitamina D e altre molecole importanti nella digestione: si tratta di una sostanza simile al grasso, (che si trova anche in molti alimenti), che circola nel sangue e, se in eccesso, può bloccare le arterie, aumentando il rischio di infarti ed ictus. Inoltre chi soffre di colesterolo alto, al momento, deve attenersi ad una dieta ipocalorica, fare molta attività fisica e sottoporsi, appunto, ad una terapia a base di statine, che tuttavia ha diversi effetti collaterali, come dolore muscolare ed aumento del rischio di sviluppare il diabete. Motivo per il quale un possibile vaccino anti-colesterolo è così allettante per la comunità scientifica: difatti al riguardo Bryce Chackerian, uno degli autori dello studio, ha affermato: "Una delle novità più interessanti del composto è che sembra essere molto più efficace rispetto alle statine". Mentre Alan Remaley, un altro autore dello studio, ha dichiarato: "Le statine sono ancora oggi i farmaci più prescritti per il colesterolo alto. Sebbene siano efficaci per molti pazienti, talvolta non funzionano o hanno effetti collaterali troppo gravi. I risultati del nostro studio indicano che potrebbe esistere anche un altro approccio terapeutico". Inoltre i ricercatori hanno spiegato: "Il candidato vaccino agisce su una proteina specifica (la PCSK9), che, poiché il colesterolo ha una sua funzione utile per l'organismo, fa sì che ce ne sia sempre una buona quantità nell'organismo. Agendo su questa proteina-bersaglio l'immunizzazione permette di eliminare il colesterolo in eccesso". Ad ogni modo, anche se finora il vaccino è stato testato solo sui topi e le scimmie, secondo le varie indiscrezioni i test hanno dimostrato che può ridurre il colesterolo LDL, (noto anche come "colesterolo cattivo"), fino al 55% rispetto al 30% delle statine; senza considerare che può anche essere usato per aumentare l'efficacia di quest'ultimi farmaci di un ulteriore 40%. Infatti in tal proposito lo stesso Bryce Chackerian ha concluso spiegando: "Visti gli ottimi risultati immunologici avuti con il vaccino anti-Hpv abbiamo pensato che potevamo usare la stessa strategia per attivare le difese immunitarie dell'organismo contro la proteina bersaglio PCSK9. Le scimmie hanno ricevuto il vaccino 3 volte ad intervalli di 2 settimane e poi un richiamo dopo 6 mesi. Il vaccino sembra essere efficace per circa 90 giorni"; motivo per il quale l'obiettivo finale dei ricercatori sarebbe passare in tempi brevi alla sperimentazione sull'uomo per poi eventualmente passare alla commercializzazione.
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