A quanto pare, tra le tante azioni benefiche per l'organismo umano, un quadratino di cioccolato al giorno può aiutare anche a contenere i danni che il tempo produce al cervello. O almeno questo è quanto hanno scoperto di recente un team di scienziati americani guidati da Merrill Elias, (dell'Università del Maine), durante uno studio pubblicato sulla rivista Appetite, nel quale è stato spiegato come il cioccolato avrebbe addirittura la facoltà di rendere più intelligenti le persone che lo consumano. In pratica gli scienziati ha studiato le capacità cognitive di oltre 1.000 persone residenti nello stato di New York, analizzando in principio il rapporto fra pressione del sangue e prestazioni cerebrali. Successivamente, incrociando i dati ottenuti con quelli relativi al consumo di cioccolato, i ricercatori hanno scoperto che le persone che ne consumano di più mostrano anche una funzione cerebrale superiore rispetto alla norma. Al riguardo lo stesso Merrill Elias ha spiegato: "Il nostro studio indica sicuramente che non è la capacità cognitiva ad influenzare il consumo di cioccolato, ma è il consumo di cioccolato ad influire sulla capacità cognitiva". Inoltre un altro studio pubblicato sempre su Appetite da un team della University of South Australia concorda con le conclusioni dei colleghi americani: ad assicurare il beneficio in questione sarebbero principalmente i flavonoidi, vale a dire gli antiossidanti già noti per i loro effetti sul sistema cardiovascolare. In pratica lo studio in questione ha reclutato 968 consumatori abituali di cioccolato fra i 23 ed i 98 anni, seguendoli per circa 30 anni, con l'obiettivo principale di determinare il tipo di effetto a lungo termine del cioccolato sulle funzioni cognitive. Per far ciò i ricercatori australiani hanno sottoposto i volontari ad una serie di test atti a valutarne le performance cerebrali in vari ambiti, (dalla memoria visiva a quella verbale). Così facendo gli scienziati hanno evidenziato un effetto benefico in seguito al consumo settimanale di qualsiasi tipo di cioccolato, ma con miglioramenti più accentuati nella memoria spazio-visuale e nel ragionamento astratto legati in particolare al cioccolato fondente. Come se non bastasse, anche un terzo studio pubblicato su Nature Neuroscience da un team di ricercatori del Columbia University Medical Center ha evidenziato l'azione benefica sulla memoria esercitata proprio dai flavonoidi. Tra l'altro alcune ricerche precedenti avevano già sottolineato il nesso fra cambiamenti nel cosiddetto "Giro dentato", (vale a dire un'area corticale del cervello che controlla la nutrizione e regola le reazioni di attacco e difesa), ed il declino mnemonico legato all'età. Per questo motivo il team diretto dal dottor Scott A. Small ha deciso di testare l'efficacia del cacao sulla funzionalità di questa regione cerebrale: lo studio ha preso in esame 37 volontari di età compresa fra i 50 ed i 69 anni suddivisi in due gruppi. In sostanza alcuni hanno ricevuto una dieta ricca di flavonoidi, (ossia circa 900 mg al giorno), mentre gli altri una dieta a basso contenuto della sostanza in questione, (ovvero circa 10 mg al giorno), il tutto per 3 mesi. Ad ogni modo sia all'inizio che al termine dello studio i soggetti sono stati sottoposti a test di imaging cerebrale e della memoria: i primi test hanno consentito di misurare il volume del sangue nel "Giro dentato", una misura del metabolismo; mentre i secondi test prevedevano un esercizio di 20 minuti legato ad un modello di riconoscimento messo a punto proprio per la valutazione di quella parte della funzionalità mnemonica gestita, appunto, dal "Giro dentato". Comunque sia dai risultati è emerso che i soggetti che avevano seguito la dieta ricca di flavonoidi mostravano anche i punteggi più alti nei test mnemonici e, stando a quanto ha, infine, affermato lo stesso Scott Small: "se all'inizio dello studio un volontario aveva la memoria di un uomo di 60 anni, dopo 3 mesi di assunzione di flavonoidi la stessa persona mostrava la memoria di un soggetto fra i 30 ed i 40 anni".
A quanto pare, tra le tante azioni benefiche per l'organismo umano, un quadratino di cioccolato al giorno può aiutare anche a contenere i danni che il tempo produce al cervello. O almeno questo è quanto hanno scoperto di recente un team di scienziati americani guidati da Merrill Elias, (dell'Università del Maine), durante uno studio pubblicato sulla rivista Appetite, nel quale è stato spiegato come il cioccolato avrebbe addirittura la facoltà di rendere più intelligenti le persone che lo consumano. In pratica gli scienziati ha studiato le capacità cognitive di oltre 1.000 persone residenti nello stato di New York, analizzando in principio il rapporto fra pressione del sangue e prestazioni cerebrali. Successivamente, incrociando i dati ottenuti con quelli relativi al consumo di cioccolato, i ricercatori hanno scoperto che le persone che ne consumano di più mostrano anche una funzione cerebrale superiore rispetto alla norma. Al riguardo lo stesso Merrill Elias ha spiegato: "Il nostro studio indica sicuramente che non è la capacità cognitiva ad influenzare il consumo di cioccolato, ma è il consumo di cioccolato ad influire sulla capacità cognitiva". Inoltre un altro studio pubblicato sempre su Appetite da un team della University of South Australia concorda con le conclusioni dei colleghi americani: ad assicurare il beneficio in questione sarebbero principalmente i flavonoidi, vale a dire gli antiossidanti già noti per i loro effetti sul sistema cardiovascolare. In pratica lo studio in questione ha reclutato 968 consumatori abituali di cioccolato fra i 23 ed i 98 anni, seguendoli per circa 30 anni, con l'obiettivo principale di determinare il tipo di effetto a lungo termine del cioccolato sulle funzioni cognitive. Per far ciò i ricercatori australiani hanno sottoposto i volontari ad una serie di test atti a valutarne le performance cerebrali in vari ambiti, (dalla memoria visiva a quella verbale). Così facendo gli scienziati hanno evidenziato un effetto benefico in seguito al consumo settimanale di qualsiasi tipo di cioccolato, ma con miglioramenti più accentuati nella memoria spazio-visuale e nel ragionamento astratto legati in particolare al cioccolato fondente. Come se non bastasse, anche un terzo studio pubblicato su Nature Neuroscience da un team di ricercatori del Columbia University Medical Center ha evidenziato l'azione benefica sulla memoria esercitata proprio dai flavonoidi. Tra l'altro alcune ricerche precedenti avevano già sottolineato il nesso fra cambiamenti nel cosiddetto "Giro dentato", (vale a dire un'area corticale del cervello che controlla la nutrizione e regola le reazioni di attacco e difesa), ed il declino mnemonico legato all'età. Per questo motivo il team diretto dal dottor Scott A. Small ha deciso di testare l'efficacia del cacao sulla funzionalità di questa regione cerebrale: lo studio ha preso in esame 37 volontari di età compresa fra i 50 ed i 69 anni suddivisi in due gruppi. In sostanza alcuni hanno ricevuto una dieta ricca di flavonoidi, (ossia circa 900 mg al giorno), mentre gli altri una dieta a basso contenuto della sostanza in questione, (ovvero circa 10 mg al giorno), il tutto per 3 mesi. Ad ogni modo sia all'inizio che al termine dello studio i soggetti sono stati sottoposti a test di imaging cerebrale e della memoria: i primi test hanno consentito di misurare il volume del sangue nel "Giro dentato", una misura del metabolismo; mentre i secondi test prevedevano un esercizio di 20 minuti legato ad un modello di riconoscimento messo a punto proprio per la valutazione di quella parte della funzionalità mnemonica gestita, appunto, dal "Giro dentato". Comunque sia dai risultati è emerso che i soggetti che avevano seguito la dieta ricca di flavonoidi mostravano anche i punteggi più alti nei test mnemonici e, stando a quanto ha, infine, affermato lo stesso Scott Small: "se all'inizio dello studio un volontario aveva la memoria di un uomo di 60 anni, dopo 3 mesi di assunzione di flavonoidi la stessa persona mostrava la memoria di un soggetto fra i 30 ed i 40 anni".
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