La scorsa settimana Gary Holt, (chitarrista degli Exodus e turnista degli Slayer), durante una lunga intervista concessa ad INDY Week, interrogato sull'accoglienza da parte dei fan, come sostituto di Jeff Hanneman, (purtroppo scomparso il 2 Maggio 2013 a causa di un'insufficienza epatica), ha dichiarato: "Sono qui da abbastanza tempo, (più di 5 anni), da essere abbastanza ben accetto. In questo periodo di tempo ho contato solo quattro "disturbatori" in totale. Le probabilità sono a mio favore per quanto riguarda l'accettazione, originariamente in assenza di Jeff e poi, dopo la tragica perdita di Jeff. Credo che l'accettazione deriva dal fatto che io sono uno degli "addetti ai lavori", per così dire. Sono stato amico di questa band, Jeff incluso, per decenni, sin dall'infanzia del thrash metal. Sono uno degli ideatori di questo genere e quindi ho lo "streed cred" della vecchia scuola. È difficile essere in due band, non posso sempre essere nello stesso posto allo stesso momento. Ma mi hanno fatto sentire come famiglia fin dal primo giorno. Per quanto riguarda i membri della band, siamo una famiglia, che risale ai primi anni ottanta". Mentre in merito a quei 4 "disturbatori" ha spiegato: "Con la maggior parte di loro, è stato divertente. Ce n'è stato uno, durante il primo tour dei Mayhem, che alla fine del set disse "Mi manca Jeff, amico", ed io gli ho risposto, "Jeff manca anche a me". Poi durante il mio primo tour europeo, c'è stato un ragazzo con uno skullet terribile, che mi dava contro tutto il tempo. Non sapeva che tutto quello che dovevo fare era dire qualcosa per farlo picchiare senza senso dalla crew di "teppisti" degli Slayer, ma non l'ho fatto. Ha visto il nostro direttore di produzione guardarlo dalla radio, ed è scomparso. Continuava a darmi contro e si toccava la maglia degli Slayer. Voglio dire, sapeva che Jeff non c'era ed ha comunque comprato un biglietto. Quella stronzata non ha mai avuto senso per me". Ad ogni modo Gary Holt ha, infine, citando una vicenda avvenuta durante una, (non ben precisata), tappa in Italia, spiegando: "C'è stato un ragazzo a Milano, (città che è sempre stata una seconda casa, anche con gli Exodus), che è stato abbastanza stronzo. Gli sono stato davanti tutto il tempo. Non indietreggio davanti a nessuno perché questi tentano solo di rovinare lo show. Rovinando il mio show, di riflesso si aspettano di rovinare il set degli Slayer, perché tentano di danneggiare un quarto del gruppo. Sono andato verso i subwoofer e l'ho afferrato per la mano. Mi sono avvicinato e l'ho fissato dritto negli occhi per vedere cosa avesse da dire ad una distanza ravvicinata. Non disse nulla. Non si aspettava che sarei sceso dal palco, saltato sopra uno dei subwoofer, fino ad arrivargli direttamente in faccia. L'ultima cosa che voglio è spaccarmi una mano sulla testa di qualcuno. Sono uno dalla pelle dura e queste stronzate non mi toccano. Ma di sicuro sono uno che rende pan per focaccia".
La scorsa settimana Gary Holt, (chitarrista degli Exodus e turnista degli Slayer), durante una lunga intervista concessa ad INDY Week, interrogato sull'accoglienza da parte dei fan, come sostituto di Jeff Hanneman, (purtroppo scomparso il 2 Maggio 2013 a causa di un'insufficienza epatica), ha dichiarato: "Sono qui da abbastanza tempo, (più di 5 anni), da essere abbastanza ben accetto. In questo periodo di tempo ho contato solo quattro "disturbatori" in totale. Le probabilità sono a mio favore per quanto riguarda l'accettazione, originariamente in assenza di Jeff e poi, dopo la tragica perdita di Jeff. Credo che l'accettazione deriva dal fatto che io sono uno degli "addetti ai lavori", per così dire. Sono stato amico di questa band, Jeff incluso, per decenni, sin dall'infanzia del thrash metal. Sono uno degli ideatori di questo genere e quindi ho lo "streed cred" della vecchia scuola. È difficile essere in due band, non posso sempre essere nello stesso posto allo stesso momento. Ma mi hanno fatto sentire come famiglia fin dal primo giorno. Per quanto riguarda i membri della band, siamo una famiglia, che risale ai primi anni ottanta". Mentre in merito a quei 4 "disturbatori" ha spiegato: "Con la maggior parte di loro, è stato divertente. Ce n'è stato uno, durante il primo tour dei Mayhem, che alla fine del set disse "Mi manca Jeff, amico", ed io gli ho risposto, "Jeff manca anche a me". Poi durante il mio primo tour europeo, c'è stato un ragazzo con uno skullet terribile, che mi dava contro tutto il tempo. Non sapeva che tutto quello che dovevo fare era dire qualcosa per farlo picchiare senza senso dalla crew di "teppisti" degli Slayer, ma non l'ho fatto. Ha visto il nostro direttore di produzione guardarlo dalla radio, ed è scomparso. Continuava a darmi contro e si toccava la maglia degli Slayer. Voglio dire, sapeva che Jeff non c'era ed ha comunque comprato un biglietto. Quella stronzata non ha mai avuto senso per me". Ad ogni modo Gary Holt ha, infine, citando una vicenda avvenuta durante una, (non ben precisata), tappa in Italia, spiegando: "C'è stato un ragazzo a Milano, (città che è sempre stata una seconda casa, anche con gli Exodus), che è stato abbastanza stronzo. Gli sono stato davanti tutto il tempo. Non indietreggio davanti a nessuno perché questi tentano solo di rovinare lo show. Rovinando il mio show, di riflesso si aspettano di rovinare il set degli Slayer, perché tentano di danneggiare un quarto del gruppo. Sono andato verso i subwoofer e l'ho afferrato per la mano. Mi sono avvicinato e l'ho fissato dritto negli occhi per vedere cosa avesse da dire ad una distanza ravvicinata. Non disse nulla. Non si aspettava che sarei sceso dal palco, saltato sopra uno dei subwoofer, fino ad arrivargli direttamente in faccia. L'ultima cosa che voglio è spaccarmi una mano sulla testa di qualcuno. Sono uno dalla pelle dura e queste stronzate non mi toccano. Ma di sicuro sono uno che rende pan per focaccia".
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