Per una realtà come Google anche il più piccolo cambiamento potrebbe essere in grado di spostare gli equilibri; motivo per il quale prima di rendere operativa una modifica al proprio codice o layout, il motore di ricerca più famoso ed utilizzato al mondo la sottopone ad una stretta cerchia di utenti in modo da poterne raccogliere i dovuti feedback ed eventualmente apportare migliorie in vista di un rollout a livello globale. Ed a quanto pare così è stato anche per una novità che sembra essere in arrivo per quanto riguarda le pagine dei risultati, (note anche con la sigla SERP). Difatti in questi giorni un numero non indifferente di navigatori ha notato una piccola stranezza: i link delle ricerche avevano un colore insolito, il nero. Ciò potrebbe significare che all'interno del colosso californiano qualcuno stia valutando l'idea di abbandonare il classico blu, (ormai universalmente riconosciuto come colore identificativo di un collegamento ipertestuale), creando un impatto visivo piuttosto evidente. Ma non solo: le reazioni degli utenti, almeno per il momento, non sembrano essere delle più positive, forse per via dell'abitudine a fare click su un testo blu. Tuttavia dal suo canto Google non ha voluto rilasciare alcun commento in merito, quindi per ora non è dato a sapere se il cambiamento diventerà effettivo, né con quali tempistiche. L'unica cosa certa e che, se si considera che il motore di ricerca, (assieme all'advertising), rimane ancora oggi il core business del colosso californiano, qualsiasi modifica al CSS delle pagine verrà valutata con estrema attenzione. Ad ogni modo la vicenda fa tornare alla mente l'episodio di alcuni anni fa noto come "41 Shades of Blue", ovvero quando Marissa Mayer, (prima ingegnere donna ad essere assunta da Google ed attualmente amministratrice delegata di Yahoo!), chiese ai designer del colosso californiano di testare molteplici gradazioni di blu per i link che portano alle inserzioni pubblicitarie, valutandone l'impatto sugli utenti ed il feedback in termini di click effettuati.
Di seguito uno screenshot di questi "link neri":
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