IRON MAIDEN: La Lituania mette al bando il poster del "The Book of Souls World Tour".

Si sa, il mondo dell'heavy metal non è di certo nuovo alla censura da parte di autorità di Paesi, (molto spesso quello cinese), poco aperti ai testi delle canzoni o alle immagini di poster ed album. Ed a quanto pare l'ultimo caso in ordine cronologico riguarda gli Iron Maiden ed il governo lituano, il quale, secondo quanto riportato in questi giorni dal Newsweek ed da altre varie fonti, avrebbe vietato l'affissione della locandina che pubblicizza la tappa del prossimo 23 Giugno a Kaunas presso la Žalgiris Arena del loro "The Book of Souls World Tour", in quanto "potrebbe spaventare i bambini". In pratica per chi non lo conoscesse, il poster "incriminato" che è stato oggetto di un'ordinanza che ne impone la rimozione rappresenta Eddie the Head, (la celebre e storica mascotte della band inglese), nei panni di un indigeno con gli occhi rossi, bocca aperta e lingua di fuori, che tiene nella mano destra un cuore umano, (per la precisione il suo), e nella sinistra un coltello sanguinante. Ad ogni modo si tratta di una decisione, quella delle autorità lituane, che, oltre a lasciare parecchio sorpreso Vytautas Paukštė, il rappresentate locale di Live Nation, (società dietro la promozione del tour in questione), ha anche costretto gli Iron Maiden all'immediata rimozione di tutti i manifesti già affissi da tempo nello stato baltico. Al riguardo lo stesso Vytautas Paukštė ha dichiarato: "In questo momento, dobbiamo decidere come proseguire, ma dobbiamo anche togliere i manifesti. Il team promozionale della band è stato sorpreso a causa di questa decisione, nonostante i materiali promozionali utilizzati non erano diversi da in qualsiasi impiegati in altri Paesi". Comunque sia questa non è la prima volta che l'immagine utilizzata per la promozione di "The Book of Souls" viene considerata non adatta ai più piccoli: negli scorsi mesi, ad esempio, un cartellone raffigurante l'Eddie di cui sopra affisso a Kreuzberg, (quartiere di Berlino), fu preso di mira da una delegazione di genitori che protestarono per la sua vicinanza alle scuole ed agli asili.

Di seguito il suddetto poster "incriminato":