Netflix annuncia una stretta sulle condivisioni delle password ed un possibile abbonamento con pubblicità.
In questi giorni Netflix ha fatto sapere che nel primo trimestre del 2022 la sua piattaforma ha registrato un calo del numero degli abbonamenti a livello globale per la prima volta in circa 10 anni di onorata carriera: secondo i documenti ufficiali, il colosso dello streaming di film, serie Tv ed altri contenuti originali ha, infatti, perso un totale di 200.000 unità rispetto al quarto trimestre del 2021; il che ha portato ad un crollo a Wall Street in quello che verrà ricordato come il "mercoledì nero di Netflix", poiché i titoli della società sono crollati del 38%, (chiudendo la seduta di Borsa al -35%), e sono andati in fumo quasi 58 miliardi di dollari di capitalizzazione. Inoltre insieme ai dati annunciati è stata resa pubblica anche una previsione fatta dallo stesso colosso dello streaming riguardante un ulteriore calo nel secondo trimestre di quest'anno, quando il numero di abbonati potrebbe ridursi di altri 2.000.000 milioni di unità: da qui la suddetta ondata di declassamenti del titolo da parte dei broker americani per via dei timori sul potenziale di crescita a lungo termine dell'azienda. In pratica, sebbene per per molti anni sia stato un vero e proprio gigante nel settore dello streaming online, adesso Netflix è stato costretto ad ammettere che il suo percorso di crescita sta incontrando alcuni ostacoli, dall'aumento della concorrenza, (basti pensare, ad esempio, al passaggio dell'intero universo Marvel a Disney+, il quale nel giro di un paio d'anni dal suo debutto ha toccato quasi 200 milioni di abbonati; oppure alla recente mossa messa in atto da Jeff Bezos che con il suo Prime Video ha acquistato la storica Metro-Goldwyn-Mayer), all'allentamento delle restrizioni per la pandemia di COVID-19: la società ha beneficiato particolarmente dei mesi di lockdown, durante i quali le persone sono state costrette a restare a casa facendo aumentare in modo non indifferente il numero degli abbonati alle varie piattaforme digitali; tuttavia dopo l'avvio della campagna vaccinale ed il conseguente allentamento delle restrizioni, sempre meno persone hanno optato per lo streaming durante il loro tempo libero ed hanno deciso di tornare in qualche modo alla vita che conducevano prima di tutto ciò. Per di più le cause di queste difficoltà da parte di Netflix non si limitano solo a quelle sopra elencate ed, oltre la forte concorrenza nel settore delle piattaforme di streaming, tra esse ci sono indubbiamente fattori come l'aumento del prezzo dell'abbonamento negli Stati Uniti, l'aumento dell'inflazione e la sospensione del servizio in Russia dopo l'invasione dell'Ucraina, con la graduale riduzione degli abbonati che ha inciso in modo considerevole. Al riguardo lo stesso colosso dello streaming ha commentato: "Questa sospensione ha
comportato una perdita netta di 700.000 abbonamenti. Senza questo
impatto, avremmo avuto 500.000 nuovi clienti rispetto all'ultimo
trimestre". Ma non è finita qui poiché a tutto ciò andrebbe aggiunta anche la questione della condivisione delle password degli abbonamenti tra più account: secondo le stime dell'azienda, le famiglie che probabilmente stanno utilizzando una password condivisa sono oltre 100 milioni, con una perdita notevole in termini di utenti e soprattutto di abbonamenti pagati. In sostanza si tratta di una situazione abbastanza complicata per Netflix che, però, ha già delineato le modifiche in cantiere per contribuire alla sua crescita: nella lettera trimestrale rivolta agli azionisti la società californiana ha preannunciato una stretta globale proprio sulla condivisione delle password per mettere fine alla
pratica dilagante di prendere in prestito le informazioni di accesso di
un membro della famiglia o di un amico ed usarle senza pagare un
abbonamento al servizio. In concreto l'idea sarebbe quella di introdurre maggiori
controlli sui sistemi di accesso ed una sorta di sotto-abbonamenti, con un numero di dispositivi
predeterminato in base ad un'opzione di abbonamento che consenta la
condivisione della password tra un certo numero di persone: secondo le differenti indiscrezioni,
l'uso degli account condivisi dovrebbe essere limitato ad un solo nucleo di utenti,
che a seconda del tipo di abbonamento potranno vedere contenuti
contemporaneamente su dispositivi diversi tramite i loro profili. Ad ogni modo l'altra opzione valutata dal colosso dello streaming, (forse quella più eclatante), è l'introduzione di un abbonamento
più economico degli attuali ed in parte sostenuto dalla pubblicità: dopo essersi opposto fermamente per anni agli spot "invasivi", ora Netflix
starebbe, infatti, studiando la possibilità di proporre degli abbonamenti a prezzo
ridotto che prevedano l'inserimento di inserzioni commerciali; una sorta di dietrofront che nonostante tutto
potrebbe tradursi in una fortuna che potrebbe attirare nuovi abbonati. A tal proposito Reed Hastings, amministratore delegato, co-fondatore e presidente dell'azienda, ha spiegato: "Chi
mi conosce sa che sono contrario alla pubblicità e che sono un grande
sostenitore della semplicità degli abbonamenti. Ma per quanto lo sia,
sostengo ancora di più la scelta dei consumatori, che desiderano avere
un prezzo più basso per Netflix e che tollerano la pubblicità". Tra l'altro un'altra mossa che la società starebbe considerando da tempo sarebbe quella del gaming: Netflix ha, infatti, già creato una sezione interamente dedicata ai videogiochi,
in parte ispirati alle serie Tv del proprio catalogo, (come, ad esempio, i due titoli già disponibile legati alla fortunata serie "Stranger Things"). Insomma, ad
oggi i giochi messi a disposizione della sua utenza ed inclusi nel costo degli
abbonamenti sono 17, sia per dispositivi Android che per quelli iOS: il pacchetto dei videogame giocabili crescerà gradualmente con il tempo in quanto la società si è detta fortemente
intenzionata ad investire in questo settore; anche se, secondo il parere di alcuni, è difficile pensare che i videogiochi, (per quanto accattivanti), possano
portare dei benefici nella crescita dell'utenza. Comunque sia, sebbene per il momento non ci siano progetti concreti, è innegabile che tutto ciò porterà sicuramente a degli sviluppi importanti nei
prossimi mesi: nonostante gli analisti siano generalmente ottimisti su queste novità,
molti credono che tali cambiamenti impiegheranno un anno o due per
essere, infine, implementati in modo significativo.
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