Facebook dichiara guerra agli "ad-blockers".


A quanto pare Facebook ha trovato un modo per mostrare gli annunci pubblicitari anche qualora gli utenti utilizzino un qualche sistema di blocco della pubblicità, (quali AdBlock Plus e compagnia bella); o almeno questo è quello che hanno annunciato gli stessi responsabili all'interno di un post pubblicato sul blog ufficiale di Facebook, affermando, in poche parole, che la pubblicità inoculata all'interno della piattaforma non è così fastidiosa come quella presenta in altri portali ed è essenziale per la sopravvivenza del Social Network in Blu, quindi forzeranno la sua presenza aggirando, appunto, i filtri anti-pubblicità. In pratica se da un lato la posizione di Facebook non è del tutto ingiustificata, considerando che offre un servizio totalmente gratuito che si appoggia totalmente sulla pubblicità, tuttavia dall'altro questa scelta non piacerà sicuramente a tutti coloro che sono soliti utilizzare sistemi per il blocco della pubblicità e che giudicano i messaggi pubblicitari all'interno dei portali fastidiosi e noiosi. Dunque, per cercare di trovare un equilibrio, i responsabili di Facebook hanno fatto sapere che concederanno agli utenti maggiore controllo sugli annunci presenti all'interno della piattaforma: il Social Network in Blu offrirà ai suoi iscritti la possibilità di bloccare gli annunci che arrivano da specifiche aziende o che riguardano precise tematiche. Così facendo Facebook pensa di poter aiutare gli utenti a rimuovere la pubblicità che non desiderano ricevere lasciando visibile solo quella meno fastidiosa: in altri termini, il Social Network sta tentando di creare una sorta di "messaggi pubblicitari personalizzati" per i suoi utenti. Ad ogni modo non è ancora ben chiaro come Facebook possa riuscire ad aggirare questi filtri della pubblicità offerti da molte software house e soprattutto se sarà in grado di farlo per sempre. L'unica cosa certa è che il sito ha bisogno della pubblicità per sopravvivere ed intende forzarla all'interno della sua piattaforma in tutti i modi. In sostanza solitamente questi programmi sono in grado di rilevare le pubblicità e bloccarla, analizzando il codice di una pagina, dove vengono chiaramente indicate come annunci: molti siti non possono cambiare questa impostazione perché chi realizza questi elementi li accompagna con diversi "tracker" che tengono traccia delle performance dei singoli banner. Tuttavia Facebook può imporre le sue regole anche a queste figure, quindi all'interno del Social Network tutte le pubblicità saranno identiche ad ogni altro contenuto pubblicato sul sito, (almeno dal punto di vista del codice), quindi se i software di blocco non troveranno una soluzione a questo stratagemma, gli utenti non potranno fare altro che continuare a guardare le pubblicità. Al riguardo Andrew Bosworth, il vice presidente di Facebook, responsabile per la piattaforma pubblicitaria, ha spiegato: "Abbiamo progettato i nostri formati pubblicitari, le performance ed i controllo per rispondere alle ragioni per cui le persone di solito usano gli ad-blockers. Quando abbiamo chiesto agli utenti, la prima ragione è il blocco di pubblicità fastidiose che interrompono il flusso dei contenuti. Con l'offerta di nuovi controlli più potenti, cominceremo inoltre a mostrare le pubblicità nella versione desktop di Facebook anche agli utenti che attualmente usano un ad-blocker. Facebook è supportato dalle pubblicità, che fanno parte dell'esperienza d'uso". Mentre, secondo Eyeo, (azienda che sviluppa AdBlock Plus, ad-blocker leader del settore), Facebook starebbe commettendo uno grande sbaglio che potrebbe alienare una buona parte del suo miliardo e 700 milioni di iscritti: con la scusa di offrire opzioni migliori per il controllo delle pubblicità il Social Network in Blu sottrarrà la libertà di scelta di chi non vuole visualizzare gli annunci pubblicitari in nessun modo. Tuttavia la verità è che, numeri alla mano, la decisione in questione avrà un impatto tutto sommato relativo sulla base di utenza: la maggior parte degli iscritti, infatti, utilizza Facebook tramite le piattaforme mobili, che nell'ultimo trimestre hanno contribuito addirittura per l'84% del fatturato dell'azienda. Questo perché all'interno dell'applicazione per iOS ed Android gli ad-blockers non funzionano: gli utenti potranno usare le nuove opzioni per ridefinire l'esperienza, ma di fatto per chi usa il Social Network dal proprio smartphone cambierà ben poco. Invece su desktop la scelta in questione contribuisce ad acuire un dibattito già abbastanza acceso: infatti se è vero che una delle ragioni per cui gli utenti bloccano le pubblicità è l'eccessiva invasività dei contenuti, è anche vero che in molti operano la scelta per proteggere la propria privacy. E da questo punto di vista le nuove strategie pubblicitarie che Facebook adotterà a breve vogliono risolvere il problema dell'esperienza d'uso, ma non faranno granché per limitare la profilazione dei dati personali e di navigazione degli utenti, perché sarebbe ovviamente controproducente. Anzi, al contrario, con le nuove opzioni sulla pubblicità, che permettono di specificare meglio gli interessi degli utenti, di fatto il Social Network  conoscerà ancora meglio i suoi iscritti; motivi per i quali la scelta di Facebook sarà sicuramente fonte di polemiche e di proteste.

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