Secondo una nuova ipotesi, la Luna sarebbe nata da una nube chiamata synestia.


Da sempre la Luna è un vero e proprio mistero astronomico: ad oggi, infatti, neppure gli studi condotti sui quasi 400 kg di rocce lunari, (tra quelle riportate dagli astronauti, dalle varie sonde oppure quelle cadute sulla Terra), sono serviti a sciogliere definitivamente l'enigma della sua origine. In pratica l'ipotesi finora più avvalorata vede il sistema Terra-Luna come il risultato di uno scontro tra un oggetto più o meno simile alla Terra per composizione ma più piccolo, (più o meno come Marte), chiamato Theia, il quale agli albori del Sistema Solare impattò con il nostro pianeta: ciò avvenne con un angolo tale da "scorticare" la Terra e mandare nello spazio così tanti frammenti da formare una o forse due lune; la più piccola cadde poi su quella più grande. Tuttavia se da un lato questo scenario spiega tutte le caratteristiche fisiche del fenomeno e dei due oggetti, (momento angolare, velocità di rotazione, allontanamento del satellite), dall'altro però non spiega la presenza di alcuni elementi chimici in quantità non giustificabili, se le cose fossero andate proprio in quel modo. Motivo per il quale alcuni ricercatori dell'Università di Harvard, dell'Università della California, Davis dell'Università di Bristol e del SETI Institute hanno condotto un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Geophysical Research, durante il quale hanno fornito una possibile spiegazione: la Luna sarebbe nata da una cosiddetta "synestia", vale a dire una specie di nube che si forma quando due oggetti che ruotano molto velocemente si scontrano tra loro. In sostanza il risultato di questo fenomeno è un corpo celeste che ruota a sua volta, ad una velocità tale da sparare letteralmente pezzi di materia nello Spazio. Inoltre la synestia può "vivere" qualche decennio, o al massimo qualche secolo: secondo alcune teorie, è possibile che ai suoi primordi anche la Terra sia passata per questa fase. Ad ogni modo questa rappresenta una nuova ipotesi sull'origine della Luna che va a cambiare gli attuali modelli: la suddetta ricerca, guidata da Simon Lock e Sarah Stewart è, infatti, riuscita a spiegare per la prima volta caratteristiche della Luna che non trovano posto nelle altre teorie sulla sua formazione, soprattutto la sua composizione chimica, (quasi identica a quella della Terra). Entrando un po' più nei dettagli anche questo nuovo modello inizia con un catastrofico impatto, ma invece di creare un disco di materiale roccioso la collisione formò, appunto, una synestia. Tra l'altro, secondo i ricercatori, uno dei tanti corpi sparati nello Spazio era di dimensioni tali da diventare una specie di "seme"di roccia liquida attorno al quale si raccolse altro materiale: nel corso del tempo da questa nube, (dove inizialmente le pressioni erano elevatissime e la temperatura compresa tra i 2.000 ed i 3.000 gradi), si formarono la Terra e la Luna, la quale crebbe e si allontanò man mano che le rocce vaporizzate si raffreddarono e si condensarono. Per farla breve durante le simulazioni degli scienziati l'intero processo è avvenuto in modo molto rapido, con la Luna emersa dalla synestia in poche decine di anni, e quello rimasto che ha, infine, formato la Terra circa 1.000 anni più tardi.

Di seguito un'illustrazione di una synestia:
https://ugc.kn3.net/i/origin/https://img.purch.com/h/1400/aHR0cDovL3d3dy5zcGFjZS5jb20vaW1hZ2VzL2kvMDAwLzA2Ni8xNjYvb3JpZ2luYWwvc3luZXN0aWEtMTAyNHg0OTIuanBn
...ed una rappresentazione artistica:
https://d2r55xnwy6nx47.cloudfront.net/uploads/2017/08/Shot_2880rv1.jpg

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