Scoperte 12 nuove lune di Giove.


A quanto pare Giove si è appena confermato il pianeta con il più grande codazzo di satelliti naturali con orbite ragionevolmente sicure del Sistema Solare: in questi giorni, infatti, alcuni ricercatori della Carnegie Institution for Science, coordinati da Scott Sheppard, in collaborazione con l'Università delle Hawaii e della Northern Arizona University, tramite uno studio pubblicato sul sito dell'istituto hanno fatto sapere di aver scoperto 12 nuove lune appartenenti al pianeta, le quali sommate a quelle finora conosciute portano ad un totale di ben 79. In pratica le prime osservazioni di questi nuovi satelliti risalgono alla primavera 2017, grazie al Telescopio Víctor M. Blanco del Cerro Tololo Inter-American Observatory e gestito dal National Optical Astronomy Observatory, e nei mesi a seguire sono state confermate con l'ausilio di altri telescopi. Inoltre, come spesso accade nel mondo della scienza, la scoperta in questione è avvenuta per caso durante la ricerca di oggetti del Sistema Solare molto lontani nell'ambito dello studio per trovare un possibile enorme pianeta ben al di là di Plutone. Al riguardo lo stesso Scott Sheppard ha spiegato: "Giove si è trovato nel cielo vicino ai campi di ricerca in cui stavamo cercando oggetti del Sistema Solare estremamente distanti, quindi siamo stati abilmente in grado di cercare nuove lune attorno a Giove ed allo stesso tempo cercare pianeti ai margini del nostro Sistema Solare". Mentre Gareth Williams, direttore associato del Minor Planet Center, il quale ha utilizzato le osservazioni dei ricercatori per calcolare le orbite di queste 12 nuove lune, ha affermato: "Generalmente occorrono diverse osservazioni per confermare che un oggetto orbita effettivamente attorno a Giove. Quindi l'intero processo ha richiesto un anno". Ad ogni modo le diverse analisi hanno indicato che 9 dei suddetti nuovi satelliti impiegano circa 2 anni per orbitare attorno a Giove e fanno parte di un lontano sciame di lune retrograde, vale a dire che orbitano in direzione opposta a quella del pianeta. In sostanza queste lune sono molto distanti da Giove, sono raggruppate in almeno 3 distinti gruppi orbitali e si pensa siano i resti di 3 corpi genitoriali una volta più grandi che si sono separati durante le collisioni con asteroidi, comete oppure altri satelliti naturali. Per di più 2 di queste nuove lune ci mettono poco meno di un anno per viaggiare intorno a Giove ed appartengono ad un gruppo interiore e più vicino di satelliti progradi, ovvero che orbitano nella stessa direzione del pianeta: si tratta di un gruppo di lune che hanno tutte simili distanze orbitali ed angoli di inclinazione attorno a Giove e quindi si pensa che anch'esse siano frammenti di un satellite naturale più grande che si è frantumato. Tuttavia tra le 12 nuove lune del pianeta gli scienziati ne hanno scovato una che risulta essere piuttosto bizzarra: è stata chiamata Valetudo, (come la divinità romana del benessere e della salute nonché pronipote del dio Giove), è la più piccola, con un diametro di meno di un chilometro, (il che la rende la luna più piccola di Giove finora nota), impiega circa un anno e mezzo per girare intorno a Giove ed anche se si trova insieme alle prime 9, è più distante ed inclinata ed è l'unica a muoversi in direzione opposta rispetto alle lune retrograde, e quindi spesso ne interseca l'orbita con il rischio di scontri frontali. A tal proposito Scott Sheppard ha concluso dichiarando: "Questa è una situazione instabile. Le collisioni frontali romperebbero e ridurrebbero in polvere rapidamente gli oggetti". Oltretutto anche in questo caso i ricercatori hanno ipotizzato che Valetudo potrebbe essere l'ultimo residuo di una luna prograda, una volta più grande, che ha contribuito alla formazione di parte dei raggruppamenti lunari retrogradi durante collisioni frontali passate. Comunque sia chiarire le complesse influenze che hanno modellato la storia orbitale di queste lune potrebbe far comprendere agli scienziati come si è evoluto il Sistema Solare nei suoi primi anni: ad esempio, la scoperta che le lune più piccole nei vari gruppi orbitali di Giove sono abbondanti suggerisce che le collisioni che le hanno create si sono verificate dopo l'era della formazione dei pianeti, ossia quando il Sole era ancora circondato da un disco rotante di gas e polvere dal quale si sono poi formati i pianeti. Tra l'altro a causa delle loro dimensioni, (che variano da 1 a 3 chilometri), queste lune sono più influenzate dal gas e dalla polvere circostanti: se questi materiali fossero stati ancora presenti quando la prima generazione di satelliti naturali di Giove si scontrò per formare gli attuali raggruppamenti di lune, l'attrazione esercitata da gas e polveri sulle lune più piccole sarebbe stata sufficiente a trascinarle, facendole avanzare a spirale verso il pianeta; dunque la loro esistenza mostra che probabilmente si sono, infine, formate dopo che il gas e la polvere si sono dissipati.

Di seguito un'immagine ed breve video che riassumono il tutto:
https://i.imgur.com/ZwMwn2L.jpg

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