Confermata la presenza di ghiaccio nelle regioni polari del "lato oscuro della Luna".


A quanto pare sulla superficie della Luna ci sarebbe ghiaccio d'acqua in abbondanza, che si troverebbe nascosto nelle aree più fredde e perennemente all'ombra delle regioni polari e che potrebbe essere usato come riserva d'acqua dagli astronauti delle future basi lunari. O almeno questo è quanto ha indicato di recente un gruppo di ricercatori dell'Università delle Hawaii e della Brown University, (in collaborazione con la NASA), guidati da Shuai Li e Richard Elphic, tramite un nuovo studio pubblicato in questi giorni sulla rivista PNAS. In pratica gli scienziati hanno identificato la firma inequivocabile del ghiaccio d'acqua grazie ai dati raccolti dal Moon Mineralogy Mapper, (noto anche con la sigla M3), montato a bordo della sonda Chandrayaan-1, la quale ha esplorato il satellite naturale dal 22 Ottobre 2008 al 28 Agosto 2009. In sostanza questi dati non solo hanno permesso di rilevare le proprietà riflettenti che di solito ci si aspetta dal ghiaccio, ma anche misurare direttamente il modo distintivo in cui le molecole assorbono la luce infrarossa, così da distinguere tra acqua liquida o vapore e ghiaccio solido. Entrando un po' più nei dettagli gli studiosi hanno osservato che il ghiaccio è presente nel 3,5% di entrambe le regioni polari del cosiddetto "lato oscuro della Luna", dove le temperature raggiungono fino a -160 °C, (o -256 °F). Ad ogni modo, secondo gli esperti, l'acqua ghiacciata depositata in queste "trappole fredde" sarebbe arrivata attraverso due meccanismi: potrebbe essere stata portata dall'impatto di meteoriti e comete oppure potrebbe essere "migrata" lentamente dall'atmosfera estremamente rarefatta, (ovvero l'esosfera), della Luna. Tuttavia in merito alla loro ricerca gli autori hanno spiegato: "Abbiamo trovato prove dirette e definitive della presenza di ghiaccio d'acqua nelle regioni polari lunari. La quantità e la distribuzione del ghiaccio sulla Luna è diversa da quella di altri corpi del Sistema Solare interno come il pianeta Mercurio ed il pianeta nano Cerere, dove però il ghiaccio d'acqua è più puro ed abbondante rispetto alla Luna". Difatti la piccola inclinazione degli assi di rotazione di Mercurio, della Luna e di Cerere genera depressioni nelle loro regioni polari, che sono perennemente ombreggiate e che fungono, appunto, da "trappole fredde", le quali a loro volta sono in grado di accumulare nel tempo composti volatili, come, ad esempio, l'acqua. In ogni caso forti indicazioni della presenza di acqua ghiacciata in queste aree del suolo lunare erano già state scoperte, ma finora nessuno aveva individuato la firma inequivocabile del ghiaccio d'acqua. Difatti, anche se in passato alcune ricerche avevano trovato indirettamente possibili segni di ghiaccio superficiale nel polo sud lunare, queste potrebbero trovare una spiegazione in altri fenomeni, come, ad esempio, il suolo lunare insolitamente riflettente. Comunque sia, come già anticipato, i ricercatori hanno fatto sapere che con abbastanza ghiaccio in superficie probabilmente l'acqua sarebbe accessibile come una risorsa per le future spedizioni per esplorare e persino rimanere sulla Luna, e l'accesso sarebbe potenzialmente anche più facile rispetto all'acqua rilevata al di sotto della superficie del satellite. Non a caso conoscere di più su questo ghiaccio, su come è arrivato e su come interagire con il più ampio ambiente lunare sarà uno degli obiettivi chiave della futura missione della NASA e dei partner commerciali, che intendono, infine, di tornare ad esplorare il satellite naturale della Terra.

Di seguito un'immagine che mostra la distribuzione del ghiaccio nel polo sud lunare, (a sinistra), ed in quello nord, (a destra):

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