In questi giorni alcuni ricercatori della Michigan State University hanno pubblicato uno studio sulla rivista Environmental Health Perspectives, (e condotto in collaborazione con il National Institute of Environmental Health Sciences ed il National Cancer Institute), nel quale per la prima volta hanno mostrato un'associazione tra un'esposizione insolitamente elevata ai pesticidi ed uno scarso senso dell'olfatto tra gli anziani agricoltori. Difatti la ricerca ha esaminato oltre 11.200 agricoltori per un periodo di 20 anni ed ha messo in evidenza come nelle prime fasi circa il 16% dei partecipanti riferiva di aver avuto un evento di esposizione ad alti livelli di pesticidi, (noti anche come High Pesticide Exposure Events o con la sigla HPEE), come se, ad esempio, una grande quantità di pesticidi fosse stata versata sul loro corpo. Inoltre trascorsi i due decenni è stato chiesto loro se avessero sofferto di menomazione olfattiva, (ovvero una parziale perdita completa dell'olfatto), e così facendo gli scienziati hanno scoperto che gli agricoltori che avevano segnalato un HPEE risultavano avere il 50% in più di probabilità di riportare uno scarso senso dell'olfatto alla fine dello studio. Per di più questa ricerca ha anche dimostrato che un lavaggio immediato con acqua e sapone potrebbe abbassare il rischio: rispetto agli agricoltori che non hanno mai assistito ad un evento ad alta esposizione, infatti, coloro che si erano lavati entro 3 ore sono risultati avere un rischio di soffrire di problemi di olfatto maggiore del 40%; mentre coloro che hanno aspettato 4 o più ore prima di lavarsi, hanno visto il loro rischio potenzialmente duplicato. Al riguardo Honglei Chen, docente di epidemiologia, nonché principale autore dello studio, ha spiegato: "Studiare gli agricoltori ci dà dati più affidabili sulle esposizioni ai pesticidi che se avessimo studiato la popolazione generale. Perché usano pesticidi di più e fanno parte del loro lavoro, sono più propensi a ricordare quali pesticidi hanno usato ed in caso di esposizioni elevate, riportano gli eventi specifici". Entrando un po' più nei dettagli, gli studiosi sono stati in grado di identificare due insetticidi, (ossia il DDT ed il lindano), e quattro diserbanti, (ovvero l'alacloro, il metolacloro, il 2,4-D ed il pendimetalin), i quali mostravano una maggiore associazione con il cattivo senso dell'olfatto. In merito a ciò lo stesso Honglei Chen ha proseguito dichiarando: "Gli agricoltori che segnalano incidenti, che comportano esposizioni insolitamente alte a certi insetticidi di cloro organico, (come il DDT), e gli erbicidi, (incluso il 2,4-D), avevano maggiori probabilità di avere un cattivo senso dell'olfatto. Inoltre, anche se deve essere fatta più ricerca, alcuni studi precedenti hanno collegato queste sostanze chimiche al morbo di Parkinson e forse anche alla demenza". Comunque sia, nonostante sia stato dimostrato che una carenza dell'olfatto possa essere un sintomo precoce proprio del Parkinson e della demenza, i ricercatori hanno detto che il loro studio si rivolge soltanto ad un'associazione tra esposizione ai pesticidi e pessimo olfatto, e non a malattie neurodegenerative. Difatti a tal proposito Honglei Chen ha, infine, concluso commentando: "La compromissione olfattiva colpisce fino al 25% della nostra popolazione anziana, e la nostra comprensione di quali sono le conseguenze è ancora molto limitata. Gli studi hanno anche suggerito che gli adulti più anziani con un cattivo senso dell'olfatto hanno maggiori probabilità di morire prima, quindi la comprensione dei fattori coinvolti è molto importante".
In questi giorni alcuni ricercatori della Michigan State University hanno pubblicato uno studio sulla rivista Environmental Health Perspectives, (e condotto in collaborazione con il National Institute of Environmental Health Sciences ed il National Cancer Institute), nel quale per la prima volta hanno mostrato un'associazione tra un'esposizione insolitamente elevata ai pesticidi ed uno scarso senso dell'olfatto tra gli anziani agricoltori. Difatti la ricerca ha esaminato oltre 11.200 agricoltori per un periodo di 20 anni ed ha messo in evidenza come nelle prime fasi circa il 16% dei partecipanti riferiva di aver avuto un evento di esposizione ad alti livelli di pesticidi, (noti anche come High Pesticide Exposure Events o con la sigla HPEE), come se, ad esempio, una grande quantità di pesticidi fosse stata versata sul loro corpo. Inoltre trascorsi i due decenni è stato chiesto loro se avessero sofferto di menomazione olfattiva, (ovvero una parziale perdita completa dell'olfatto), e così facendo gli scienziati hanno scoperto che gli agricoltori che avevano segnalato un HPEE risultavano avere il 50% in più di probabilità di riportare uno scarso senso dell'olfatto alla fine dello studio. Per di più questa ricerca ha anche dimostrato che un lavaggio immediato con acqua e sapone potrebbe abbassare il rischio: rispetto agli agricoltori che non hanno mai assistito ad un evento ad alta esposizione, infatti, coloro che si erano lavati entro 3 ore sono risultati avere un rischio di soffrire di problemi di olfatto maggiore del 40%; mentre coloro che hanno aspettato 4 o più ore prima di lavarsi, hanno visto il loro rischio potenzialmente duplicato. Al riguardo Honglei Chen, docente di epidemiologia, nonché principale autore dello studio, ha spiegato: "Studiare gli agricoltori ci dà dati più affidabili sulle esposizioni ai pesticidi che se avessimo studiato la popolazione generale. Perché usano pesticidi di più e fanno parte del loro lavoro, sono più propensi a ricordare quali pesticidi hanno usato ed in caso di esposizioni elevate, riportano gli eventi specifici". Entrando un po' più nei dettagli, gli studiosi sono stati in grado di identificare due insetticidi, (ossia il DDT ed il lindano), e quattro diserbanti, (ovvero l'alacloro, il metolacloro, il 2,4-D ed il pendimetalin), i quali mostravano una maggiore associazione con il cattivo senso dell'olfatto. In merito a ciò lo stesso Honglei Chen ha proseguito dichiarando: "Gli agricoltori che segnalano incidenti, che comportano esposizioni insolitamente alte a certi insetticidi di cloro organico, (come il DDT), e gli erbicidi, (incluso il 2,4-D), avevano maggiori probabilità di avere un cattivo senso dell'olfatto. Inoltre, anche se deve essere fatta più ricerca, alcuni studi precedenti hanno collegato queste sostanze chimiche al morbo di Parkinson e forse anche alla demenza". Comunque sia, nonostante sia stato dimostrato che una carenza dell'olfatto possa essere un sintomo precoce proprio del Parkinson e della demenza, i ricercatori hanno detto che il loro studio si rivolge soltanto ad un'associazione tra esposizione ai pesticidi e pessimo olfatto, e non a malattie neurodegenerative. Difatti a tal proposito Honglei Chen ha, infine, concluso commentando: "La compromissione olfattiva colpisce fino al 25% della nostra popolazione anziana, e la nostra comprensione di quali sono le conseguenze è ancora molto limitata. Gli studi hanno anche suggerito che gli adulti più anziani con un cattivo senso dell'olfatto hanno maggiori probabilità di morire prima, quindi la comprensione dei fattori coinvolti è molto importante".
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