Scoperto un nuovo componente del sangue.


Come risaputo, i mitocondri sono organelli che si trovano nelle cellule eucariotiche, rappresentano il luogo dove avviene la respirazione cellulare, sono le "batterie" delle cellule e svolgono un ruolo importante nel metabolismo energetico e nella comunicazione intercellulare: la loro particolarità principale è quella di possedere un genoma tutto loro, il quale viene trasmesso esclusivamente dalla madre e risulta essere separato dal DNA contenuto nel nucleo. Tuttavia talvolta i mitocondri possono essere osservati al di fuori delle cellule sotto forma di frammenti incapsulati all'interno di microvescicole ed in determinate condizioni molto specifiche, le piastrine sono anche in grado di rilasciare mitocondri intatti nello spazio extracellulare; o almeno questo è quanto hanno scoperto di recente alcuni ricercatori dell'Institut de Recherche en Cancérologie de Montpellier durante uno studio pubblicato sul FASEB Journal, il quale ha rivoluzionato la conoscenza di questi organelli rivelando che tutti i mitocondri extracellulari funzionanti si trovano effettivamente nel flusso sanguigno. In pratica per arrivare a tale conclusione gli scienziati hanno utilizzato i risultati di ricerche precedenti che hanno dimostrato che il plasma di un individuo sano contiene fino a 50.000 volte più DNA mitocondriale che nucleare: hanno quindi ipotizzato che affinché fosse rilevabile e quantificabile nel sangue in questo modo, il DNA mitocondriale doveva essere protetto da una struttura di sufficiente stabilità. Ad ogni modo per identificare tale struttura gli studiosi hanno analizzato campioni di plasma di circa 100 individui ed hanno osservato la presenza nella circolazione sanguigna di strutture altamente stabili contenenti interi genomi mitocondriali: a seguito dell'esame delle loro dimensioni e densità, nonché dell'integrità del loro DNA mitocondriale, queste strutture osservate mediante microscopia elettronica, (fino a 3,7 milioni per ml di plasma), si sono rivelate, appunto, mitocondri intatti e funzionali. Tra l'altro nel corso del periodo di analisi di durato 7 anni i ricercatori hanno utilizzato quanti più approcci tecnici e metodologici possibili per convalidare questa presenza di mitocondri extracellulari circolanti nel sangue. al riguardo Alain R. Thierry, uno dei principali autori dello studio in questione, ha spiegato: "Se consideriamo il numero assoluto di mitocondri extracellulari trovati nel sangue, dobbiamo chiederci perché una tale scoperta non sia mai stata fatta prima. Il nostro team ha accumulato esperienza nella rilevazione specifica e sensibile del DNA nel sangue, lavorando sulla frammentazione del DNA extracellulare derivato in particolare dai mitocondri". In ogni caso per quanto riguarda il ruolo di questi mitocondri extracellulari, gli scienziati hanno fatto sapere che la risposta potrebbe essere collegata alla struttura del DNA mitocondriale, (simile a quella del DNA batterico), che conferisce loro la capacità di indurre risposte immunitarie ed infiammatorie: sulla base di questa osservazione hanno teorizzato che questi mitocondri circolanti potrebbero essere implicati in molti processi fisiologici e/o patologici che richiedono la comunicazione tra le cellule, (come, ad esempio, i meccanismi dell'infiammazione). Non a caso ricerche passate hanno mostrato la capacità di alcune cellule di trasferire i mitocondri tra di loro, (come avviene, per esempio, nelle cellule staminali con cellule danneggiate); a tal proposito lo stesso Alain R. Thierry ha concluso affermando: "I mitocondri extracellulari potrebbero svolgere vari compiti come messaggeri per tutto il corpo". Comunque sia,  come già detto, oltre alla sua importanza per la conoscenza della fisiologia, questa scoperta potrebbe portare a miglioramenti nella diagnosi, nel monitoraggio e nel trattamento di alcune malattie: in effetti attualmente gli studiosi stanno dedicando la propria attenzione alla valutazione dei mitocondri extracellulari come biomarcatori nella diagnosi prenatale non invasiva e nel cancro.

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