Secondo una nuova ipotesi, la Terra e la Luna non avrebbero composizioni di ossigeno identiche come previsto.


Di recente alcuni ricercatori dell'Università del Nuovo Mexico, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, hanno annunciato di aver scoperto che la Terra e la Luna hanno composizioni di ossigeno distinte e non identiche, come si pensava in precedenza; il che potrebbe mettere in discussione l'attuale comprensione della formazione del satellite naturale. In pratica precedenti ricerche avevano portato gli scienziati a sviluppare la cosiddetta "Teoria dell'impatto gigante", secondo cui, la Luna si sarebbe formata dai detriti originatisi a seguito di una collisione gigante tra la Terra primitiva ed un ipotetico protopianeta chiamato Theia: non è un caso che i due corpi celesti risultano essere geochimicamente simili e che i campioni prelevati dal satellite durante le varie missioni Apollo hanno mostrato una composizione quasi identica negli isotopi di ossigeno. Tuttavia, anche se questa ipotesi può ben spiegare molte delle somiglianze geochimiche tra Terra e Luna, l'estrema somiglianza negli isotopi di ossigeno è stata difficile da razionalizzare con questo scenario: o i due corpi erano compositivamente identici negli isotopi di ossigeno, (il che però è improbabile), oppure i loro isotopi di ossigeno sono stati completamente miscelati in seguito all'impatto, (il quale è stato difficile da modellare tramite le simulazioni). Al riguardo Erick Cano, uno dei principali autori del suddetto studio, ha spiegato: "I nostri risultati suggeriscono che il mantello lunare profondo potrebbe aver sperimentato il minimo mixaggio ed è il più rappresentativo dell'impattore Theia. I dati implicano che le distinte composizioni di isotopi di ossigeno di Theia e della Terra non sono state completamente omogeneizzate dall'impatto sulla formazione della Luna e forniscono prove quantitative che Theia sarebbe potuto formarsi più lontano dal Sole rispetto alla Terra". Ad ogni modo per arrivare a tali conclusioni, gli studiosi hanno condotto misurazioni ad alta precisione della composizione isotopica dell'ossigeno su una serie di campioni lunari, che includevano basalti, anortositi, noriti e vetro vulcanico, (ovvero un prodotto di magma non cristallizzato che si raffreddava rapidamente). Così facendo hanno scoperto che, come già anticipato, la composizione isotopica dell'ossigeno variava a seconda del tipo di roccia testata; il che, secondo gli esperti, potrebbe essere dovuto al grado di miscelazione tra la Luna "fusa" e l'atmosfera di vapore formatasi a seguito del suddetto impatto. Inoltre i ricercatori hanno osservato che gli isotopi di ossigeno dai campioni prelevati dal mantello lunare profondo erano i più diversi rispetto a quelli della Terra. A tal proposito Zach Sharp, altro principale responsabile delle indagini in questione, ha ribadito: "Questi dati suggeriscono che il mantello lunare profondo potrebbe aver sperimentato il minimo mixaggio ed è più rappresentativo dell'impattore Theia. In base ai risultati della nostra analisi isotopica, Theia avrebbe un'origine più lontana dal Sole rispetto alla Terra e mostra che la distinta composizione di isotopi di ossigeno di Theia non è stata completamente persa a causa dell'omogeneizzazione durante l'impatto gigante". Comunque sia gli stessi scienziati hanno, infine, concluso dichiarando: "Questa ricerca è importante perché elimina la necessità di modelli ad impatto gigante che includano una completa omogeneizzazione dell'isotopo di ossigeno tra la Terra e la Luna, e fornisce le basi per la futura modellazione dell'impatto e della formazione lunare".

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