A quanto pare le piogge di meteoriti, (un tipo di evento distruttivo, il più delle volte associato a film catastrofici ed all'estinzione dei dinosauri), potrebbero aver anche contribuito alla formazione di parte della superficie della Luna; o almeno questa è la nuova ipotesi avanzata in questi giorni da un team internazionale di ricercatori, guidati dal Royal Ontario Museum, all'interno di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, nel quale viene spiegato che la formazione di diverse antiche rocce lunari potrebbe essere direttamente collegata proprio agli impatti di meteoriti su larga scala. In pratica per arrivare a tale conclusione gli scienziati hanno condotto nuove analisi su una singolare roccia chiamata Troctolite 76535 e raccolta dagli astronauti della NASA durante la missione Apollo 17 del 1972, ed hanno scoperto che questa contiene prove mineralogiche che si è formata a temperature incredibilmente alte, (per la precisione superiori ai 2.300 °C), che possono essere raggiunte solamente dalla fusione dello strato esterno di un pianeta, (o, come in questo caso di un satellite naturale), in un evento di grande impatto. In sostanza nella roccia in questione gli studiosi hanno osservato la precedente presenza di zirconi, vale a dire una fase minerale spesso usata come sostituto del diamante in gioielleria, la quale si formerebbe solo in rocce riscaldate, appunto, ad oltre 2.300 °C: sebbene da allora sia tornato ad una fase più stabile, (ossia un minerale noto come baddeleyite), il cristallo conserva, infatti, prove distintive di una struttura ad alta temperatura. Tra l'altro analizzando la struttura di questo cristallo i ricercatori sono anche riuscito a misurare l'età del grano, rivelando che la baddeleyite si è formata oltre 4,3 miliardi di anni fa: così facendo sono arrivati alla conclusione che la fase di zirconia ad alta temperatura cubica deve essersi formata prima di questo momento, suggerendo che grandi impatti siano stati di fondamentale importanza per formare nuove rocce sulla Luna. Ad ogni modo circa 50 anni fa, quando i primi campioni della superficie lunare furono portati sulla Terra, gli scienziati di tutto il mondo si domandarono come si formassero le rocce crostali lunari ed ancora oggi come si siano mescolati gli strati esterni ed interni del satellite naturale dopo la sua formazione rimane una domanda chiave senza una reale risposta. Tuttavia, come già anticipato, la suddetta nuova ricerca ha suggerito che grandi impatti verificatisi oltre 4 miliardi di anni fa avrebbero potuto guidare questa mescolanza, producendo la complessa gamma di rocce viste oggi sulla superficie lunare. Al riguardo Lee White, uno dei principali autori dello studio in questione, ha spiegato: "Le rocce sulla Terra vengono costantemente riciclate, ma la Luna non presenta tettonica a placche o vulcanismo, consentendo di preservare le rocce più vecchie. Studiando la Luna possiamo comprendere meglio la prima storia del nostro pianeta. Se grandi impatti surriscaldati stavano creando rocce sulla Luna, lo stesso processo probabilmente stava accadendo qui sulla Terra". Mentre Ana Černok, altra principale responsabile delle nuove analisi, ha proseguito dichiarando: "Osservando per la prima volta questa roccia, sono rimasta sorpresa dall'aspetto diverso dei minerali rispetto ad altri campioni dell'Apollo 17. Anche se più piccolo di un millimetro, il grano di baddeleyite che ha attirato la nostra attenzione è stato il più grande che abbia mai visto nei campioni delle missioni Apollo. Questo piccolo grano contiene ancora le prove per la formazione di un bacino di impatto che aveva un diametro di centinaia di chilometri. Questo è significativo perché non vediamo alcuna prova di questi vecchi impatti sulla Terra". Ed, infine, James Darling, altro principale autore della suddetta ricerca, ha concluso affermando: "Questi risultati cambiano completamente la comprensione sui campioni raccolti durante le missioni Apollo ed, in effetti, la geologia della Luna. Questi impatti inimmaginabilmente violenti del meteorite hanno contribuito a costruire la crosta lunare, non solo a distruggerla".
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