Dimostrato che bere in modo leggero e moderato potrebbe proteggere la funzione cognitiva del cervello.
Apparentemente bere in modo leggero e moderato potrebbe aiutare preservare la funzione cerebrale in età avanzata; o almeno questo è quello che hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Università della Georgia, della California State University e del Beijing Chaoyang Hospital, tramite un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology, il quale ha esaminato il legame tra consumo di alcool ed i cambiamenti nel tempo delle funzioni cognitive tra gli adulti di mezza età e quelli più anziani. Al riguardo Ruiyuan Zhang, uno dei principali autori, ha affermato: "Sappiamo che ci sono alcune persone anziane che credono che bere un po' di vino ogni giorno possa mantenere una buona condizione cognitiva. Volevamo sapere se bere una piccola quantità di alcool è effettivamente correlato ad una buona funzione cognitiva oppure è solo una sorta di bias cognitivo". In pratica ricerche precedenti hanno dimostrato che un consumo regolare e moderato di alcool promuove la salute del cuore, indicando un analogo beneficio protettivo anche per la salute del cervello; tuttavia molti di questi lavori non sono stati progettati per isolare gli effetti dell'alcool sulla cognizione oppure non hanno misurato gli effetti nel corso del tempo. Per questo motivo adesso gli scienziati hanno deciso di mettere a punto un metodo per tenere traccia delle prestazioni cognitive per la durata di 10 anni, utilizzando i dati dei partecipanti provenienti dall'Health and Retirement Study rappresentativo a livello nazionale. In sostanza durante le loro analisi gli studiosi hanno preso in esame un totale di 19.887 partecipanti ai quali è stato chiesto di completare sondaggi ogni 2 anni riguardanti la loro salute e lo stile di vita, (comprese domande sulle abitudini del bere), ed hanno anche misurato la funzione cognitiva dei soggetti mediante una serie di test volti ad esaminare il loro stato mentale generale, il richiamo delle parole ed il vocabolario: i risultati dei tali test sono stati poi combinati per formare un punteggio cognitivo totale. Tra l'altro i ricercatori hanno esaminato pure il modo in cui i partecipanti hanno eseguito questi test cognitivi nel corso dello studio in questione ed hanno classificato le loro prestazioni come traiettorie "alte" o "basse", il che significa che la loro funzione cognitiva rimaneva elevata nel tempo o iniziava a declinare. Ad ogni modo così facendo gli scienziati hanno osservato che rispetto ai non bevitori, coloro che bevevano uno o due drink al giorno tendevano ad ottenere un punteggio migliore nei test cognitivi nel tempo: anche quando altri importanti fattori noti per influire sulla cognizione, (come, ad esempio, l'età, il fumo o il livello di istruzione), sono stati presi in considerazioni, si è vista un'associazione tra un modello di bere leggero ed alte traiettorie cognitive. Comunque sia a tal proposito lo stesso Ruiyuan Zhang ha, infine, concluso spiegando: "Sebbene la quantità ottimale di bevande era compresa tra 10 e 14 drink settimanali, (meno di 8 bicchieri per le donne e 15 o meno per gli uomini), ciò non significa che chi beve di meno dovrebbe iniziare a concedersi di più. È difficile dire che questo effetto sia causale. Quindi, se alcune persone non bevono bevande alcoliche, questo studio non le incoraggia ad iniziare a bere per prevenire il declino della loro funzione cognitiva. Inoltre l'associazione è risultata essere più forte tra i partecipanti bianchi rispetto ai partecipanti afroamericani; il che è significativo e richiede un'ulteriore esplorazione dei meccanismi dell'effetto dell'alcool sulla cognizione".
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