Scoperto che il Sole e l'acqua possono trasformare il legante per asfalto in composti potenzialmente tossici.


In questi giorni alcuni ricercatori del National High Magnetic Field Laboratory, durante uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology, hanno constatato che il legante per asfalto, (ovvero quella pesante, nera ed appiccicosa sostanza, chiamata anche cemento per asfalto, che tiene insieme pietre, sabbia e ghiaia sulle strade, e che è ricavata dal petrolio greggio al termine del processo di distillazione), quando viene esposto ai raggi del Sole ed all'acqua, (proveniente dalla pioggia o da altre fonti), può rilasciare nell'ambiente migliaia di composti potenzialmente tossici. In pratica, utilizzando spettrometri di massa a risonanza ionica di ciclotrone, (nota anche con la sigla ICR), ad alta risoluzione, gli scienziati sono stati in grado di identificare le decine di migliaia di diversi tipi di molecole che può contenere una singola goccia di greggio ed in che modo tale composizione può essere modificata dal tempo, dai batteri o dalle condizioni ambientali. Inoltre precedenti ricerche avevano dimostrato che i terreni ed il deflusso vicino alle strade asfaltate presentano concentrazioni più elevate di idrocarburi policiclici aromatici, (conosciuti anche con l'acronimo IPA), che sono noti per essere cancerogeni: gli studiosi sospettavano da un po' di tempo che ci fossero punti che collegavano questi IPA ed il legante per asfalto, ed hanno voluto trovarli. Al riguardo Ryan Rodgers, uno dei principali autori del suddetto nuovo lavoro, ha dichiarato: "La stabilità a lungo termine dei materiali derivati ​​dal petrolio nell'ambiente è sempre stata una mia curiosità. Conoscendo la loro complessità compositiva e strutturale, sembrava altamente improbabile che fossero ecologicamente favorevoli. Così mi sono chiesto: «In che modo le strade lisce e setose si trasformano in strade grigie e sconnesse? E dove diamine va a finire tutto l'asfalto?»". Quindi per dare una risposta a tali domande gli studiosi hanno progettato un esperimento in cui hanno creato un film di legante su un vetrino, l'hanno immerso in acqua ed irradiato in un simulatore solare per una settimana, campionando l'acqua a diversi punti temporali per vedere cosa c'era dentro: il loro sospetto era che l'energia del Sole atificiale avrebbe fatto interagire i composti reattivi contenenti ossigeno dell'acqua con gli idrocarburi del legante per asfalto, (in quella che scientificamente è nota come foto-ossidazione), creando così nuovi tipi di molecole che sarebbero poi penetrate nell'acqua. In merito a ciò Sydney Niles, altra principale responsabile delle analisi, ha spiegato: "Avevamo questo campione di strada e lo abbiamo illuminato con luce solare atificiale in presenza di acqua. Successivamente abbiamo guardato l'acqua ed abbiamo scoperto che ci erano tutti questi composti derivati ​​dal petrolio, probabilmente tossici. Abbiamo anche scoperto che nel tempo vengono rilasciati più composti". In sostanza gli idrocarburi che ritrovati nell'acqua contenevano più atomi di ossigeno e, secondo gli stessi ricercatori, il meccanismo alla base del processo che ha portato a tale risultato nera effettivamente la luce solare, poiché molti meno composti sono penetrati in un campione di controllo che era stato tenuto al buio e quei composti avevano anche un minor numero di atomi di ossigeno. Non è stato un caso che la quantità di composti organici idrosolubili per litro che gli scienziati hanno trovato nell'acqua del campione irradiato dalla luce artificiale dopo una settimana risultava essere 25 volte superiore rispetto al campione che era stato tenuto al buio. Tra l'altro, utilizzando i magneti ICR del loro laboratorio, gli studiosi hanno anche rilevato oltre 15.000 diverse molecole contenenti carbonio nell'acqua dal campione illuminato. A tal proposito autori dello studio in questione hanno affermato: "Considerando la tossicità generale degli IPA, questi risultati sono motivo di preoccupazione. Tuttavia dovremmo condurre ulteriori esperimenti per investigare questa tossicità". Mentre lo stesso Ryan Rodgers ha poi proseguito sostenendo: "Abbiamo dimostrato definitivamente che il legante per asfalto ha il potenziale di generare contaminanti solubili in acqua, ma l'impatto ed il destino di quest'ultimi saranno oggetto di ricerche future". Difatti il passo successivo che i ricercatori hanno intenzione di intraprendere prevede la conduzione di ulteriori esami per osservare esattamente come si trasformano questi composti e se diverse categorie di molecole di petrolio si comportano in modo diverso. Comunque sia al riguardo lo stessa Sydney Niles ha, infine, concluso sostenendo: "Mi preoccupo gli idrocarburi sia dentro che fuori dal laboratorio. Sebbene questi risultati non siano una buona notizia per il pianeta potrebbero portare a cambiamenti positivi. Speriamo che sia la motivazione per una soluzione. Spero che gli ingegneri possano utilizzare queste informazioni per trovare un'alternativa migliore, che si tratti di un sigillante che si mette sull'asfalto per proteggerlo oppure di trovare qualcos'altro da utilizzare per pavimentare le strade".

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