Recentmente un gruppo di ricercatori dell'Università del Kentucky e dell'Università della Pennsylvania, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista BRAIN, hanno annunciato di aver scoperto il metodo per distinguere tra i sottotipi di demenza che inducono malattie cerebrali. Al riguardo Peter Nelson, uno dei principali autori, ha affermato: "Per la prima volta abbiamo creato criteri in grado di differenziare tra demenza frontotemporale, (o FTD), ed una comune malattia "mimica" dell'Alzheimer, chiamata malattia LATE. Abbiamo convalidato i criteri in modo rigoroso". In pratica, secondo quanto noto, il nome di questa patologia sta per "encefalopatia TDP-43 legata all'età a prevalenza limbica" ed i suoi sintomi sono, appunto, simili a quelli del morbo di Alzheimer, ed anche se sono indicati come "demenza", risultano essere causati da diversi processi cerebrali sottostanti. Inoltre la scoperta della malattia LATE, (avvenuta qualche anno fa), è stata importante perché si è visto che colpisce milioni di persone di cui circa il 40% di età superiore agli 85 anni: la comunità scientifica mondiale durante l'autopsia ha notato che il cervello di un gran numero di persone morte in età avanzata presentava sintomi di demenza senza però le caratteristiche tipiche dell'Alzheimer, (ossia le placche e gli ammassi); mentre ricerche successive hanno indicato che questo fenomeno era causato in parte dalla proteina TDP-43. In merito a ciò lo stesso Peter Nelson ha proseguito spiegando: "Decine di diversi virus e batteri possono causare la polmonite. Allora perché dovremmo pensare che ci sia una sola causa di demenza? Una volta pensavamo che la memoria correlata all'invecchiamento ed il declino del pensiero significassero una sola cosa: una malattia chiamata morbo di Alzheimer. Ora sappiamo che quella che chiamavamo malattia di Alzheimer è in realtà un insieme di molte condizioni diverse, spesso in combinazione. Questo solleva alcune domande: «È importante classificare e differenziare queste condizioni?»; «Ed, in caso affermativo, come lo facciamo?». Il cancro ci ha dato l'ispirazione, perché in qualche modo quel campo di ricerca è decenni più avanti rispetto alla ricerca sulla demenza. Nel cancro hanno scoperto che diversi tipi di cancro sono molto diversi e rispondono in modo diverso alle terapie, quindi vale la pena capire la complessità. Ci stiamo ora concentrando anche sulle diverse malattie che causano la demenza. Un tipo di depositi di proteine nel cervello, (chiamato TDP-43), è molto dannoso e contribuisce ad una sindrome da demenza con perdita di memoria e problemi di pensiero". Tra l'altro, sempre secondo quanto hanno fatto sapere i responsabili della suddetta nuova indagine, esiste un accordo generale sul fatto che milioni di persone in tutto il mondo sono affette da proteinopatia TDP-43 legata all'età. Tuttavia ci sono alcune gravi lacune nelle linee guida di classificazione per i disturbi neurodegenerativi specifici; il che, come già anticipato, ha spinto gli scienziati a voler confrontare da vicino la demenza frontotemporale e la malattia LATE, ed alla fine hanno scoperto che i due disturbi hanno effettivamente caratteristiche patologiche differenzianti. A tal proposito Peter Nelson ha continuato sostenendo: "Fino a quando non si può definire una malattia è molto difficile cercare una cura. Ora abbiamo una base migliore per aiutare a lavorare per una terapia". Insomma, così facendo gli studiosi hanno definito criteri diagnostici ed altre linee guida per far avanzare la ricerca futura su questa nuova forma di demenza. Non a caso adesso, con i risultati ottenuti, l'esperto si è detto impaziente di prendere parte alla prima sperimentazione clinica relativa alla malattia LATE; al riguardo ha, infatti, concluso dichiarando: "Questa è un'opportunità molto entusiasmante per testare un farmaco che potrebbe fermare la malattia nelle sue tracce e per curare i nostri volontari di ricerca qui all'Università del Kentucky".
Recentmente un gruppo di ricercatori dell'Università del Kentucky e dell'Università della Pennsylvania, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista BRAIN, hanno annunciato di aver scoperto il metodo per distinguere tra i sottotipi di demenza che inducono malattie cerebrali. Al riguardo Peter Nelson, uno dei principali autori, ha affermato: "Per la prima volta abbiamo creato criteri in grado di differenziare tra demenza frontotemporale, (o FTD), ed una comune malattia "mimica" dell'Alzheimer, chiamata malattia LATE. Abbiamo convalidato i criteri in modo rigoroso". In pratica, secondo quanto noto, il nome di questa patologia sta per "encefalopatia TDP-43 legata all'età a prevalenza limbica" ed i suoi sintomi sono, appunto, simili a quelli del morbo di Alzheimer, ed anche se sono indicati come "demenza", risultano essere causati da diversi processi cerebrali sottostanti. Inoltre la scoperta della malattia LATE, (avvenuta qualche anno fa), è stata importante perché si è visto che colpisce milioni di persone di cui circa il 40% di età superiore agli 85 anni: la comunità scientifica mondiale durante l'autopsia ha notato che il cervello di un gran numero di persone morte in età avanzata presentava sintomi di demenza senza però le caratteristiche tipiche dell'Alzheimer, (ossia le placche e gli ammassi); mentre ricerche successive hanno indicato che questo fenomeno era causato in parte dalla proteina TDP-43. In merito a ciò lo stesso Peter Nelson ha proseguito spiegando: "Decine di diversi virus e batteri possono causare la polmonite. Allora perché dovremmo pensare che ci sia una sola causa di demenza? Una volta pensavamo che la memoria correlata all'invecchiamento ed il declino del pensiero significassero una sola cosa: una malattia chiamata morbo di Alzheimer. Ora sappiamo che quella che chiamavamo malattia di Alzheimer è in realtà un insieme di molte condizioni diverse, spesso in combinazione. Questo solleva alcune domande: «È importante classificare e differenziare queste condizioni?»; «Ed, in caso affermativo, come lo facciamo?». Il cancro ci ha dato l'ispirazione, perché in qualche modo quel campo di ricerca è decenni più avanti rispetto alla ricerca sulla demenza. Nel cancro hanno scoperto che diversi tipi di cancro sono molto diversi e rispondono in modo diverso alle terapie, quindi vale la pena capire la complessità. Ci stiamo ora concentrando anche sulle diverse malattie che causano la demenza. Un tipo di depositi di proteine nel cervello, (chiamato TDP-43), è molto dannoso e contribuisce ad una sindrome da demenza con perdita di memoria e problemi di pensiero". Tra l'altro, sempre secondo quanto hanno fatto sapere i responsabili della suddetta nuova indagine, esiste un accordo generale sul fatto che milioni di persone in tutto il mondo sono affette da proteinopatia TDP-43 legata all'età. Tuttavia ci sono alcune gravi lacune nelle linee guida di classificazione per i disturbi neurodegenerativi specifici; il che, come già anticipato, ha spinto gli scienziati a voler confrontare da vicino la demenza frontotemporale e la malattia LATE, ed alla fine hanno scoperto che i due disturbi hanno effettivamente caratteristiche patologiche differenzianti. A tal proposito Peter Nelson ha continuato sostenendo: "Fino a quando non si può definire una malattia è molto difficile cercare una cura. Ora abbiamo una base migliore per aiutare a lavorare per una terapia". Insomma, così facendo gli studiosi hanno definito criteri diagnostici ed altre linee guida per far avanzare la ricerca futura su questa nuova forma di demenza. Non a caso adesso, con i risultati ottenuti, l'esperto si è detto impaziente di prendere parte alla prima sperimentazione clinica relativa alla malattia LATE; al riguardo ha, infatti, concluso dichiarando: "Questa è un'opportunità molto entusiasmante per testare un farmaco che potrebbe fermare la malattia nelle sue tracce e per curare i nostri volontari di ricerca qui all'Università del Kentucky".
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