Identificato uno specifico batterio intestinale che potrebbe causare la Sindrome del Colon Irritabile.

 
Apparentemente esiste una connessione tra il Brachyspira, (ovvero un genere di batteri intestinale), e la Sindrome del Colon Irritabile, (nota anche con la sigla IBS o SII), ed in particolar modo la forma che causa la diarrea; o almeno questo è quanto hanno rilevato di recente alcuni ricercatori dell'Università di Göteborg in occasione di un loro nuovo studio pubblicato sulla rivista Gut. In pratica, sebbene tale scoperta abbia bisogno di una conferma tramite studi più ampi, la speranza della comunità scientifica è che essa possa portare a nuovi rimedi per molte persone affette da questa condizione, la quale colpisce a livello globale il 5-10% della popolazione adulta, causando dolori addominali e diarrea, costipazione oppure attacchi alternati di diarrea e costipazione: le persone con forme lievi di SII possono spesso vivere una vita abbastanza normale, ma se i sintomi sono più pronunciati la malattia può comportare un grave deterioramento della qualità della vita. In sostanza, come già risaputo, il Brachyspira solitamente non è presente nella flora intestinale umana, ma gli scienziati sono riusciti a collegarlo, appunto, all'IBS, mostrando che questo batterio si nasconde sotto lo strato di muco che protegge la superficie intestinale dai batteri fecali: per arrivare a tale conclusione hanno dapprima constatato che le analisi dei campioni fecali, (usate abitualmente per lo studio della flora intestinale), non erano sufficienti ed hanno quindi deciso di esaminare le proteine batteriche nel muco provenienti da alcune biopsie intestinali. Al riguardo Karolina Sjöberg Jabbar, una delle principali autrici della suddetta ricerca, ha affermato: "A differenza della maggior parte degli altri batteri intestinali, il Brachyspira è a diretto contatto con le cellule e ne copre la superficie. Sono rimasta immensamente sorpresa quando abbiamo continuato a trovare il Brachyspira in sempre più pazienti affetti dall'IBS, ma non in individui sani. Rimangono ancora molte domande da risolvere, ma speriamo di aver trovato una causa curabile dell'IBS, almeno in alcuni pazienti". Insomma, entrando un po' più nei dettagli, l'indagine in questione si è basata sui campioni di tessuto del colon provenienti da 62 pazienti colpiti dalla suddetta sindrome e 31 volontari sani, (che hanno costituito il gruppo di controllo): così facendo gli studiosi hanno osservato che 19 dei 62 soggetti affetti da IBS, (equivalenti al 31%), sono risultati avere il Brachyspira nel loro intestino, e, nonostante il batterio non sia stato trovato in nessun campione dei volontari sani, esso, come già anticipato, è risultato particolarmente comune in quelli con diarrea. In merito a ciò Magnus Simrén, altro principale responsabile delle analisi, ha spiegato: "Il nostro studio suggerisce che il batterio può essere trovato in circa un terzo degli individui affetti da IBS. Vogliamo vedere se questo può essere confermato in uno studio più ampio ed indagheremo anche se, e come, il Brachyspira causa sintomi nell'IBS. Le nostre scoperte potrebbero aprire opportunità completamente nuove per il trattamento e forse anche per la cura di alcuni pazienti affetti dall'IBS, soprattutto quelli con diarrea". Ad ogni modo nel corso di un esperimento pilota che prevedeva il trattamento dei pazienti colpiti da questa sindrome attraverso antibiotici, i ricercatori non sono riusciti a debellare il batterio. A tal proposito la stessa Karolina Sjöberg Jabbar ha proseguito dichiarando: "Il Brachyspira sembrava rifugiarsi all'interno delle cellule del calice intestinale, che secernono muco. Questo sembra essere un modo precedentemente sconosciuto per i batteri di sopravvivere agli antibiotici, che si spera possa migliorare la nostra comprensione di altre infezioni che sono difficili da trattare". Comunque sia, se l'associazione tra il Brachyspira e sintomi della SII può essere confermata in studi più approfonditi, secondo gli esperti, altri regimi di antibiotici, (così come i probiotici), potrebbero essere impiegati come eventuali trattamenti futuri: considerando che la sopracitata ricerca ha mostrato come i pazienti con il batterio in questione hanno un'infiammazione intestinale simile ad una reazione allergica, i farmaci per l'allergia o i cambiamenti dietetici potrebbero essere altre potenziali opzioni di trattamento; non a caso gli stessi scienziati hanno in programma di indagare su questo aspetto in ulteriori studi. Al riguardo Gunnar C. Hansson, anch'esso uno dei principali autori del nuovo lavoro, ha, infine, sostenuto: "Questo è un altro buon esempio dell'importanza di una ricerca di base libera ed indipendente che, in collaborazione con l'assistenza sanitaria, porta a scoperte inaspettate ed importanti che possono essere vantaggiose per molti pazienti. Tutto questo senza che lo scopo primario dello studio fosse quello di cercare il Brachyspira".

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