VLAHFF-J071736.66+374506.4, la più debole radiogalassia finora scoperta.


Recentemente un team internazionale di astronomi, nel corso di due studi pubblicati sull'Astrophysical Journal, (che è possibile trovare qua e qua), ha utilizzato il Karl G. Jansky Very Large Array, (noto anche con la sigla VLA), della National Science Foundation per approfittare dell'aiuto della natura ed individuare una lontana galassia che molto probabilmente rappresentata l'oggetto radioemittente più debole finora mai trovato. In pratica questa scoperta fa parte del VLA Frontier Fields Legacy Survey, il cui obbiettivo principale è quello di utilizzare lontani ammassi di galassie come lenti naturali per studiare oggetti ancora più lontani, sfruttando un fenomeno previsto dalla relatività generale di Einstein: usando l'attrazione della gravità delle galassie in essi contenuti per piegare ed ingrandire la luce e le onde radio provenienti dagli oggetti più lontani, tali ammassi fungono, infatti, da lenti gravitazionali. Ad ogni modo durante la loro ricerca gli scienziati hanno sovrapposto un'immagine radio del VLA ad un'immagine a luce visibile catturata del Telescopio Spaziale Hubble ed hanno osservato degli oggetti rosso-arancio, che si è scoperto essere delle tracce radio, (ossia grandi strutture probabilmente causate da onde d'urto), all'interno dell'ammasso di galassie chiamato MACSJ0717.5+3745, il quale dista più di 5 miliardi di anni luce dalla Terra. Successivamente osservazioni più dettagliate effettuate con il VLA hanno mostrato che molte delle galassie visibili nell'immagine ottenuta dalla suddetta sovrapposizione stanno emettendo onde radio oltre alla luce visibile, ed in particolare hanno anche rivelato che una di queste galassie risulta essere distante più di 8 miliardi di anni luce da pianeta azzurro e che la sua luce e le sue onde radio sono state piegate dall'effetto gravitazionale dell'ammasso intermedio. In sostanza, secondo quanto hanno fatto sapere gli studiosi, l'immagine della lontana radiogalassia in questione, (denominata VLAHFF-J071736.66+374506.4), è stata ingrandita più di 6 volte dalla sopracitata lente gravitazionale, il che ha permesso al VLA di catturarla. Al riguardo Ian Heywood, ricercatore dell'Università di Oxford, nonché uno dei principali autori dell'indagine, ha affermato: "Questo è probabilmente l'oggetto radioemittente più debole mai rilevato. Ciò è esattamente il motivo per cui vogliamo usare questi ammassi di galassie come potenti lenti cosmiche per imparare di più sugli oggetti dietro di loro". Mentre Eric Jimenez-Andrade, del National Radio Astronomy Observatory ed altro principale responsabile di questo lavoro, ha, infine, concluso aggiungendo: "L'ingrandimento fornito dalla lente gravitazionale, combinato con l'imaging estremamente sensibile del VLA, ci ha dato uno sguardo senza precedenti alla struttura di una galassia 300 volte meno massiccia della nostra Via Lattea in un momento in cui l'Universo aveva meno della metà della sua età attuale. Questo ci sta dando preziose intuizioni sulla formazione di stelle in tali galassie di bassa massa a quel tempo e come alla fine si sono assemblate in galassie più massicce".
 
Di seguito alcune immagini:
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