Scovata la proteina che blocca la capacità del corpo di eliminare il "colesterolo cattivo".


Un paio di settimane fa, per mezzo di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, alcuni ricercatori dell'Università di Alberta, della Weifang Medical University, del Shandong First Medical University e della Guangzhou Medical University hanno annunciato di aver scoperto un collegamento a lungo cercato nella battaglia per controllare il colesterolo e le malattie cardiache: una particolare proteina che interferisce con i recettori delle lipoproteine a bassa densità, (note anche con la sigla LDL), i quali eliminano il cosiddetto "colesterolo cattivo" dal sangue, il cui eccesso può portare all'aterosclerosi, (ossia un restringimento ed indurimento delle arterie), e persino all'infarto. Al riguardo Dawei Zhang, uno dei principali autori, ha affermato: "Abbiamo saputo per molti anni che questi recettori potevano essere scissi, ma nessuno sapeva quale proteina fosse responsabile di ciò. C'erano stati diversi tentativi in tutto il mondo, ma nessuno aveva avuto successo". Tuttavia adesso che il colpevole è stato identificato gli scienziati si sono già messi al lavoro per trovare un farmaco per colpire tale proteina, permettendo così ai recettori di smaltire una maggiore quantità di LDL. In merito a ciò lo stesso Dawei Zhang ha proseguito spiegando: "Una classe di farmaci per la riduzione del colesterolo chiamata statine, (Lipitor e Crestor sono due nomi di marca ben noti), si è dimostrata capace di ridurre gli eventi cardiaci dal 20% al 40%, ma ci sono effetti collaterali; il che significa che questi farmaci non possono essere assunti in dosi abbastanza elevate per funzionare per tutti. Un potenziale nuovo farmaco sarebbe usato in combinazione con le statine per aumentare il loro effetto". Ad ogni modo gli studiosi si sono imbattuti nel ruolo della suddetta proteina, (cioé la membrane-type matrix metalloproteinase-1), per puro caso mentre stavano esaminando un'altra proteina coinvolta nella funzione cardiaca: successivamente hanno deciso di ripetere e confermare i loro risultati utilizzando alcuni topi e ratti da laboratorio ed anche delle cellule umane coltivate "in provetta". A tal proposito Dawei Zhang ha continuato dichiarando: "La proteina ha altre funzioni fisiologiche critiche, perciò ci mettremo al lavoro per identificare la regione specifica all'interno della proteina che agisce sui recettori dell'LDL e ci concentreremo su di essa. Stiamo anche lavorando con una nuova tecnica per indirizzare ulteriormente il nostro potenziale farmaco in modo che funzioni solo all'interno del fegato, riducendo ulteriormente la probabilità di effetti collaterali indesiderati. I nostri primi risultati sono incoraggianti". Ed ha, infine, concluso sostenendo: "Abbiamo notato che questa proteina risulta svolgere un ruolo chiave anche per l'invasione dei tumori, quindi collaboremo con gli esperti di oncologia per saperne di più. La proteina è un fattore di rischio condiviso per due malattie più comuni negli esseri umani, (ossia il cancro e la malattie cardiovascolari). Indagheremo per vedere se possiamo prendere di mira tale proteina per ridurre l'incidenza di due delle patologie umane maggiormente diffuse".

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