Appurato che i componenti immunitari e di coagulazione del sangue possono contribuire alla psicosi.


Di recente alcuni ricercatori del Royal College of Surgeons in Ireland, dell'Università di Cardiff e del Conway Institute, attraverso uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Psychiatry, hanno trovato prove che un'alterazione della coagulazione del sangue e del sistema immunitario di prima linea potrebbero essere fattori che contribuiscono allo sviluppo della psicosi. In pratica ricerche precedenti hanno identificato le proteine del sangue coinvolte nel sistema immunitario innato e nelle reti di coagulazione sanguigna come attori chiave implicati in tale disturbo psichiatrico: il suddetto gruppo di scienziati ha analizzato questi documenti ed ha formulato una nuova teoria, secondo cui, lo squilibrio di entrambi questi sistemi porta all'infiammazione, che a sua volta contribuisce, appunto, allo sviluppo della psicosi. In sostanza il sopracitato nuovo lavoro ha proposto che le alterazioni nei meccanismi di difesa immunitaria, (compresa la coagulazione del sangue), portano ad un aumento del rischio di infiammazione, il quale si pensa contribuisca allo sviluppo della patologia in questione. Inoltre tale recente supposizione è andata a rafforzare ulteriormente la prevalente "ipotesi dei due colpi", dove i fattori genetici e/o ambientali precoci disturbano lo sviluppo del sistema nervoso centrale, (ossia il "primo colpo"), e di conseguenza aumentano la vulnerabilità dell'individuo ai successivi, tardivi disturbi ambientali, (ovvero il "secondo colpo"). Al riguardo Melanie Föcking, una delle principali autrici della ricerca, ha dichiarato: "L'identificazione ed il trattamento precoce migliorano significativamente gli esiti clinici dei disturbi psicotici. La nostra teoria può fornire un ulteriore passo verso i biomarcatori della psicosi e consentire l'identificazione di obiettivi terapeutici per un trattamento precoce e più efficace". Ad ogni modo successivamente Meike Heurich, altra principale responsabile delle analisi ha proseguito spiegando: "Sebbene l'idea della psicosi derivante da una qualche forma di infiammazione e di attivazione immunitaria non sia nuova, i nostri dati suggeriscono un'inedita comprensione ed un cambiamento di attenzione verso una funzione combinata del sistema immunitario innato del complemento e delle vie di coagulazione per la progressione verso il disturbo psicotico". Mentre David Cotter, un'altro dei principali autori dell'indagine in questione, ha, infine, concluso affermando: "I lavori si basano sui nostri studi recenti che implicano sempre più la disregolazione delle vie del complemento e della coagulazione sia nel disturbo psicotico che in quello precedente".

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