Apparentemente bloccando una molecola che attira i nervi sensoriali nelle lesioni muscoloscheletriche è possibile prevenire l'ossificazione eterotopica, (nota anche con la sigla HO), vale a dire un processo in cui l'osso cresce in modo anomalo nei tessuti molli durante la guarigione; o almeno questo è quanto hanno stabilito alcuni ricercatori dell'University of Texas, Southwestern, (in collaborazione con la Johns Hopkins University, l'Università della Florida e l'Università di Oxford), grazie ad uno studio i cui risultati sono stati pubblicati nel mese di Agosto sulla rivista Nature Communications ed il quale ha suggerito che un gruppo di farmaci attualmente in fase di sperimentazione clinica per inibire tale molecola per il sollievo dal dolore potrebbero proteggere anche contro questa condizione impegnativa. Al riguardo Benjamin Levi, uno dei principali autori, ha affermato: "L'ossificazione eterotopica è una condizione incredibilmente debilitante per la quale attualmente non abbiamo terapie veramente efficaci. Essere in grado di prevenire il verificarsi dell'HO dopo un infortunio ed allo stesso tempo diminuire il dolore sarebbe un sostanziale passo avanti". In pratica, come già anticipato, la patologia di cui sopra si verifica in un numero significativo di pazienti con lesioni muscoloscheletriche oppure che si sottopongono ad alcuni interventi chirurgici: ad esempio, secondo recenti statistiche, circa il 20% dei pazienti sottoposti per la prima volta ad una sostituzione dell'anca sviluppa questa crescita ossea anormale; mentre per una seconda sostituzione della stessa anca, questa percentuale sale addirittura fino all'80%. Inoltre l'ossificazione eterotopica risulta essere comune anche nei pazienti con ustioni di ampia superficie, lesioni traumatiche al gomito, lesioni del midollo spinale e fratture pelviche, dove causa contratture che limitano la mobilità. In merito a ciò lo stesso Benjamin Levi ha proseguito dichiarando: "Sebbene il dolore durante la guarigione sia una caratteristica ovvia di queste lesioni ed interventi chirurgici, finora non è mai stato chiaro se i nervi che percepiscono il dolore giocano un ruolo nello sviluppo di questa condizione". Ed è stato proprio per indagare maggiormente su questo dilemma che gli scienziati hanno provato a determinare in che modo l'HO è influenzata dai nervi sensoriali: utilizzando un modello murino hanno, infatti, osservato che gli assoni, (ovvero lunghe estensioni di neuroni), del nervo sciatico sono cresciuti nel sito della lesione prima che si verificasse l'ossificazione eterotopica; invece è emerso che quando gli assoni del nervo non erano presenti, la malattia in questione non si sviluppava. Ad ogni modo nel tentativo di identificare il segnale che attira gli assoni del nervo sensoriale nel sito della lesione, gli studiosi hanno esaminato l'attività genica per determinare quali geni potrebbero essere in sovrapproduzione o in sottoproduzione di proteine dopo la lesione: così facendo hanno scoperto che la quantità di una proteina, (chiamata fattore di crescita nervosa o NGF), risultava essere aumentata di parecchie volte dopo la lesione, e proveniva da cellule all'esterno dei vasi sanguigni. Tra l'altro, considerando che solitamente le fibre nervose viaggiano sui medesimi percorsi dei vasi sanguigni, l'NGF sembrava un probabile "faro" per attirare gli assoni. Per di più, come previsto, quando i ricercatori hanno usato una tecnica genetica per spegnere la segnalazione dell'NGF nel sito della lesione, l'HO non si è sviluppata: un successo simile è stato ottenuto usando piccole molecole oppure un farmaco sperimentale per bloccare il TrkA, (cioè il recettore a cui si lega l'NGF). A tal proposito Benjamin Levi ha, infine, concluso spiegando: "Diversi farmaci che mirano ad alleviare il dolore bloccando l'NGF sono attualmente in fase 3 di sperimentazione clinica presso altre istituzioni. Questi farmaci potrebbero servire un duplice scopo nei pazienti a rischio di HO, prevenendo lo sviluppo di questa condizione".
Commenti
Posta un commento