Stabilito che l'ossitocina intranasale non ha alcun beneficio come trattamento contro l'autismo.


A quanto pare l'ossitocina, (ovvero un ormone naturale che agisce come un messaggero chimico nel cervello, e spesso chiamato anche "ormone dell'amore"), non ha mostrato alcuna prova di aiutare i bambini con autismo ad acquisire competenze sociali; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori della Duke University School of Medicine, (in collaborazione con il New York State Psychiatric Institute, il Mount Sinai Health System, l'Università della California, San Francisco, il Mass General Brigham, il Vanderbilt University Medical Center, l'University of Washington School of Medicine, il Seattle Children's Hospital, la Columbia University, la Colorado State University e l'University of North Carolina), tramite un grande studio i cui risultati sono stati pubblicati lo scorso mese sul New England Journal of Medicine. In pratica sebbene si sia rivelata deludente per tutti coloro che hanno la speranza che tale ormone possa portare beneficio ai bambini colpiti dal suddetto disturbo, questa scoperta a lungo attesa ha fornito chiarezza in particolare per quanto riguarda uno specifico farmaco che in ricerche precedenti aveva mostrato risultati misti. Al riguardo Linmarie Sikich, una delle principali autrici, ha affermato: "C'era una grande speranza che questo farmaco sarebbe stato efficace. Tutti noi del team di studio eravamo enormemente delusi, ma l'ossitocina non sembra cambiare la funzione sociale delle persone affette da autismo". In sostanza l'ormone in questione viene tipicamente usato nelle donne in dolce attesa per indurre il travaglio, ma per via della sua attività nel cervello è stato preso in esame anche come possibile trattamento, appunto, per la sopracitata condizione: finora però, come già anticipato, le prove erano state contrastanti, con diversi lavori più piccoli che suggerivano che l'ossitocina era in grado di migliorare la funzione sociale e cognitiva di alcuni bambini autistici; e con altri che invece non mostravano alcun tipo di beneficio. Per questo motivo adesso gli scienziati hanno deciso di progettare un'analisi multi-sito che potesse fornire loro la prova concreta se l'ossitocina fosse un trattamento sicuro ed efficace per i bambini con disturbo dello spettro autistico oppure no: per fare ciò hanno reclutato 290 bambini dai 3 ai 17 anni, stratificati per età e gravità dei loro sintomi autistici, ed i quali sono stati successivamente randomizzati in gruppi simili e di uguali dimensioni per ricevere tale ormone o un placebo per mezzo di uno spray nasale da utilizzare quotidianamente per 24 settimane. Insomma, l'obiettivo degli studiosi era vedere se il regime di ossitocina avrebbe avuto un impatto misurabile sulle abilità sociali dei bambini sulla base di screening e valutazioni all'inizio, a metà ed alla fine degli esperimenti: sia i ricercatori che i genitori dei bambini hanno fornito valutazioni utilizzando strumenti analitici standard per l'autismo. Ad ogni modo dai dati ottenuti è emerso che, nonostante l'ossitocina fosse stata ben tollerata dai bambini e fosse risultata avere pochi effetti collaterali, non ha mostrato alcun beneficio significativo tra il gruppo che l'aveva ricevuta rispetto a quello che era stato trattato con il placebo. A tal proposito Jeremy Veenstra-VanderWeele, altro  principale responsabile dell'indagine in questione, ha spiegato: "A migliaia di bambini con disturbo dello spettro autistico è stata prescritta ossitocina intranasale prima che questa fosse adeguatamente testata. Per fortuna i nostri dati mostrano che è sicura. Sfortunatamente però non è meglio del placebo se usata quotidianamente per mesi. Questi risultati indicano che i clinici e le famiglie dovrebbero insistere sul fatto che ci sono forti prove per la sicurezza ed il beneficio di nuovi trattamenti prima che siano forniti ai pazienti nella clinica". Mentre la stessa Linmarie Sikich ha, infine, concluso dichiarando: "Considerati i risultati negativi nessun ulteriore studio sull'ossitocina è probabile. Il nostro consenso come investigatori è che non ci sono prove in questo grande studio abbastanza forti per giustificare ulteriori indagini riguardanti l'ossitocina come trattamento per i disturbi dello spettro autistico".

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