Apparentemente un recettore attivato da sostanze formate dagli omega-3 potrebbe giocare un ruolo vitale nel prevenire l'infiammazione nei vasi sanguigni e ridurre l'aterosclerosi; o almeno questo è quanto hanno constatato alcuni ricercatori del Karolinska Institutet, del Karolinska University Hospital e dell'University of Southern Denmark, attraverso uno studio pubblicato nel mese di Ottobre sul Journal of Clinical Investigation ed i cui risultati potrebbero aprire la strada a nuove strategie per il trattamento e la prevenzione delle malattie cardiovascolari proprio utilizzando tali acidi grassi. In pratica, come noto da tempo, le malattie cardiovascolari sono la causa più comune di morte a livello globale, nonché un grave problema di salute pubblica; mentre l'aterosclerosi è associata ad un'infiammazione cronica nei vasi sanguigni: questo tipo di infiammazione generalmente è controllata da segnali di arresto, (chiamati resolvine), i quali spengono l'infiammazione e stimolano la guarigione e la riparazione dei tessuti attraverso un processo noto come risoluzione dell'infiammazione. Tuttavia adesso gli scienziati hanno osservato che queste resolvine sono formate, appunto, da omega-3 e si legano ad un recettore denominato GPR32 e sono in grado di attivarlo. Al riguardo Hildur Arnardottir, una delle principali autrici della suddetta ricerca, ha spiegato: "Abbiamo scoperto che questo recettore è disregolato nell'aterosclerosi, indicando un'interruzione dei processi di guarigione naturale del corpo. Questa scoperta può aprire la strada a strategie completamente nuove per il trattamento e la prevenzione dell'aterosclerosi arrestando l'infiammazione nei vasi sanguigni, mentre si accendono i processi di guarigione del corpo con l'aiuto degli omega 3, per esempio". Ad ogni modo questo nuovo lavoro ha mostrato anche che la segnalazione attraverso il recettore di cui sopra arresta attivamente l'infiammazione nei vasi sanguigni aterosclerotici e stimola la guarigione. In sostanza per arrivare a tale conclusione gli studiosi hanno preso in esame la placca aterosclerotica ed hanno creato un nuovo modello sperimentale con un recettore GPR32 sovraespresso: dai dati ottenuti è emerso che, come già anticipato, questo recettore è stato capace di contrastare sia l'aterosclerosi che l'infiammazione nei vasi sanguigni; mentre si è visto pure che le resolvine che attivano il GPR32 si sono dimostrate in grado di potenziare il sopracitato effetto. A tal proposito Magnus Bäck, altro principale responsabile dell'indagine in questione, ha, infine, concluso dichiarando: "Ora studieremo i meccanismi dietro la mancata gestione dell'infiammazione nei vasi sanguigni e come i segnali di arresto mediati dagli omega-3 possono essere utilizzati per trattare l'aterosclerosi".
Commenti
Posta un commento