Alcuni mesi fa uno studio pubblicato sulla rivista PNAS da parte di un team di ricercatori dell'University of Louisville School of Dentistry, della Washington University School of Medicine, dell'ITMO University, della Sichuan University e della Virginia Commonwealth University, ha annunciato di aver ottenuto i dettagli di come le proteine prodotte dalle cellule epiteliali orali proteggono gli esseri umani dai virus che entrano nel corpo attraverso la bocca, e di come i batteri orali possono sopprimere l'attività di queste cellule, aumentando la vulnerabilità alle infezioni. In pratica gli scienziati hanno rilevato che una famiglia di proteine, (note come interferone lambda), prodotte dalle cellule epiteliali della bocca servono, appunto, a proteggere gli esseri umani dalle infezioni virali, ma hanno anche visto che il batterio orale Porphyromonas gingivalis in grado di ridurre la produzione e l'efficacia di questi importanti difensori di prima linea. Al riguardo Juhi Bagaitkar, una delle principali autrici della suddetta ricerca, ha spiegato: "I nostri studi hanno identificato alcune specie batteriche patogene, (ossia i Porphyromonas gingivalis), che causano la paradontite, possono sopprimere completamente la produzione degli interferoni ed aumentare gravemente la suscettibilità alle infezioni virali. Questi batteri residenti nella placca orale giocano un ruolo chiave nella regolazione delle risposte antivirali". In sostanza, come già risaputo, la bocca rappresenta spesso una sorta di gateway del corpo per i virus che infettano il tratto gastrointestinale ed i polmoni, (come, ad esempio, il recentissimo SARS-CoV-2; il virus dell'immunodeficienza umana o HIV; il virus dell'herpes simplex; ed altri virus cancerogeni tra cui il virus del papilloma umano o HPV): in precedenza il Porphyromonas gingivalis era stato collegato a numerose altre malattie oltre alla paradontite, e tra queste c'erano il morbo di Alzheimer, l'artrite reumatoide ed il cancro all'esofago, (cosa, tra l'altro, confermata anche durante il suddetto nuovo lavoro), ma recenti studi clinici hanno, infatti, dimostrato che la soppressione immunitaria nei pazienti con parodontite può aumentare anche la suscettibilità proprio all'HIV, all'herpes simplex ed all'HPV. Ad ogni modo, secondo gli esperti, una migliore comprensione di come gli interferoni forniscono un'ampia protezione antivirale ed attivano i geni antivirali per proteggere le persone dai virus, così come svelare in che modo il Porphyromonas gingivalis compromette la loro protezione, potrebbe, infine, portare la comunità scientifica a sviluppare nuovi approcci clinici per aumentare tale protezione.
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