Nel corso degli anni i progressi nei campi tecnologici e scientifici sono davvero aumentati a vista d'occhio... Molti di questi progressi ci fanno constatare come alcune invenzioni, che si pensavano solo come frutto dei film fantascientifici invece possano diventare realtà ed essere, oltretutto, molto utili. L'invenzione di cui voglio parlarvi oggi è stata denominata dai media con il nome di "Tatuaggio Elettronico", vale a dire un dispositivo delle dimensioni di un capello, per la precisione di 50 micron, creato da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'americano John Rogers, dell'Università dell'Illinois ad Urbana. In pratica si tratta di un sistema elettronico epidermico, (noto anche con la sigla Ees), in grado di aderire alla pelle, (proprio come dei tatuaggi temporanei ad esempio, quelli per i bambini). Il loro scopo però non è decorativo, infatti, questi "Tatuaggi Elettronici" ridonano, grazie ai suoi sensori, sensazioni tattili a chi le ha perdute ad esempio, a causa di ustioni oppure ferite profonde ed, inoltre, sono in grado di monitorare alcuni parametri corporei come ad esempio, quelli relativi al funzionamento del cuore senza la necessità di voluminose apparecchiature. Inoltre questo sistema elettronico epidermico, sottolineano i ricercatori, potrebbe anche essere usato come una benda elettronica che accelera la guarigione di ferite ed ustioni; difatti il dispositivo ha la stessa elasticità della nostra pelle e si adatta perfettamente al nostro corpo senza ostacolare i nostri movimenti; per di più il suddetto "Ees" è in grado di auto-ricaricarsi grazie ad un sistema che comprende uno strato di poliestere elastico nel quale sono stati integrati sensori in miniatura, led, piccoli trasmettitori e ricevitori, una mini antenna wireless e minuscole celle solari che riforniscono il sistema di energia. Al rguardo John Rogers ha affermato: ''Il nostro obiettivo era sviluppare una tecnologia elettronica in grado di integrarsi con la pelle in un modo meccanicamente e fisiologicamente invisibile per l'utente''. Finora il dispositivo è stato testato su un gruppo di volontari dove si è constatato che non irrita la pelle naturale e che nei monitoraggi ha funzionato per oltre 24 ore. Inoltre il tatuaggio artificiale potrà in futuro esser molto utile anche per essere usato sulle protesi dei pazienti che hanno perso gli arti. Questa però non è la prima volta che si lavora a questo tipo di tecnologie, ma adesso è stato compiuto un ulteriore passo in avanti. Infatti anche nel 2010 sulla rivista "Nature Materials" era stata descritta una pelle elettronica, le cui applicazioni erano però rivolte alla robotica ed alle protesi di nuova generazione.
Di seguito un'immagine del "Tatuaggio Elettronico":
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