Bandito il "Mi piace" in Germania.



Da molti anni tutti quanti noi utilizziamo il famosissimo Social Network in BluFacebookfondato il 4 Febbraio 2004 da Mark Zuckerberg all'epoca studente diciannovenne presso l'Università di Harvard, con l'aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin. Per la fine del mese più della metà della popolazione universitaria di Harvard era registrata al servizio. A quel tempo Zuckerberg fu aiutato da Dustin Moskovitz e Chris Hughes per la promozione del sito e Facebook si espanse all'Università di Stanford, alla Columbia University ed all'Università Yale. Questa espansione continuò nell'Aprile del 2004, quando si estese al resto della Ivy League, al MIT, alla Boston University ed al Boston College. Il dominio attuale, ovvero facebook.com, fu registrato soltanto in seguito tra l'Aprile e l'Agosto del 2005 e molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell'anno successivo. Col tempo persone con un indirizzo di posta elettronica con un dominio universitario, (per esempio .edu, .ac.uk ed altri che non sto qui ad elencarvi), da istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi. Quindi il 27  Febbraio 2006 Facebook si estese alle scuole superiori ed a grandi aziende. In seguito dall'11 Settembre 2006 chiunque aveva più di 13 anni poteva parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti partecipanti come la scuola superiore, il luogo di lavoro oppure la regione geografica. Se lo scopo iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, con il passare del tempo si è trasformato in una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di Internet. E dal Settembre 2006 al Settembre 2007 la sua posizione nella graduatoria del traffico dei siti è passata dalla sessantesima alla settima. Dal Luglio 2007  figurava nella classifica dei 10 siti più visitati al mondo ed era già il sito numero uno negli Stati Uniti per foto visualizzabili, con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente. Nel 2007 la Microsoft acquistò una quota dell'1,6% che corrispondeva a 240 milioni di dollari, ed un gruppo di investitori russi comprò il 2% corrispondente a 200 milioni di dollari. Il valore del sito all'epoca era stimato dalla Microsoft in 15 miliardi di dollari, ma successivamente venne smentito e corretto in 3,7 miliardi di dollari nel 2009. Mentre in Italia c'è stato un boom nel 2008, infatti, nel mese di Agosto furono registrate oltre un milione e trecentomila visite, con un incremento annuo del 961%; il terzo trimestre ha poi visto l'Italia in testa alla lista dei paesi con il maggiore incremento del numero di utenti, (+135%). Ad inizio 2010 l'azienda fu valutata a 14 miliardi di dollari. Ed a metà 2010 l'azienda fu rivalutata a 25 miliardi di dollari, per poi giungere a un valore stimato di 41 miliardi di dollari nel Novembre 2010, stima di SecondMarket. Il 3 Gennaio 2011 Goldman Sachs investì in Facebook 450 milioni di dollari facendolo rivalutare alla cifra astronomica di 50 miliardi di dollari. Nel 2010 il sito superava negli Stati Uniti per una settimana come numeri di accessi il motore di ricerca Google. Ed attualmente il sito è gratuito ed aperto a chiunque, inoltre, secondo i dati forniti da Facebook e raccolti nell'Osservatorio Facebook, nello scorso mese di Aprile 2011 gli utenti italiani hanno raggiunto i 22 milioni. Comunque dopo tutta questa storia riguardante Facebook, (che forse a qualcuno potrebbe non interessare...), siamo arrivati all'argomento principale di oggi... Beh tutti noi inscritti al suddetto sito lo utilizziamo principalmente per chattare con i nostri amici, (anche se sulla chat ci sarebbe da ridire, ma non è questo il momento...), guardare le loro foto e caricare le nostre, conoscere nuove persone, condividere e commentare link ed anche "mettere" l'ormai famoso "Mi piace" a qualunque link o pagina vogliamo... Bene è proprio il pulsante "Mi piace" ad essere stato messo sotto accusa in Germania, infatti, nel Schleswig Holstein, il garante della privacy ha messo al bando il suddetto pulsante per le istituzioni e le imprese; Replica immediata del "gruppo" di protesta: "Nessuna censura a Facebook in Germania". Ma il garante Thilo Weichert ha affermato: "Facebook viola le leggi sulla protezione dei dati personali in vigore in Germania e nell'Unione Europea. E chi utilizza questa funzione si rende altrettanto sanzionabile''. E, difatti, qualsiasi di queste istituzioni e imprese utilizzerà il "Mi piace" riceverà una multa che potrebbe arrivare addirittura fino a 50mila euro. Ed, inoltre, Weichert ha sostenuto che Facebook immagazzina le informazioni lasciate da utenti e non utenti e realizza addirittura profili personalizzati, che sono reputati illegali dal garante.

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