L'ormai stra-famoso Google ha recentemente rimesso mano all'algoritmo che governa il suo motore di ricerca. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità dei risultati che compaiono tra le ricerche che offre ai tanti utenti in cerca di informazioni. L'operazione prende il nome in codice "Panda", una parolina soft che evoca subito simpatia. In realtà a tanti blogger ed a molti gestori di siti web che popolano la rete l'operazione Panda ha fatto venire non pochi mal di pancia. Infatti in tanti dal giorno alla notte si sono ritrovati con le visite dimezzate o quasi. Altri, invece, sono stati premiati. Il nuovo algoritmo opera dietro le quinte del più famoso motore di ricerca e quindi difficilmente l'utente medio percepirà i suoi effetti. Sta di fatto che qusta nuova operazione sta provocando un vero e proprio terremoto in tutta la rete. In Italia, (e negli altri Paesi Europei), è scattata soltanto pochi giorni fa, ufficialmente lo scorso 12 Agosto, ma gli effetti si sono già visti con un primo Upgrade in Aprile, ma il mega riordino era partito già molto prima, cioè già a Febbraio negli USA, (e per i siti in lingua inglese). Ma vediamo meglio di cosa si tratta... Dunque in pratica Panda segna un nuovo capitolo nella vita del motore di ricerca che tutti i gironi ci aiuta nell'utilizzo della rete. Le nuove regole favoriscono i contenuti di qualità facendo in modo che i siti che soddisferanno questi criteri compaiano tra i primi risultati delle ricerche. Chi non sta alle regole, invece, viene retrocesso così su due piedi e praticamente non ha più visibilità in rete. Una specie di grande pulizia tra i tanti link e contenuti pubblicati sul web. Di fatto Panda è soprattutto una dichiarazione di guerra alle tante Content Farm, (note anche come Click Farm), che popolano il mondo del web; vale a dire i tanti siti "trappola", con contenuti poveri e poco aggiornati o magari del tutto inesistenti, che spesso sono costruiti solo per attirare i visitatori sugli annunci pubblicitari. A rimetterci però sono anche i così detti aggregatori di notizie, cioè i grandi portali che mettono insieme contenuti sui temi più svariati, (spesso in automatico), senza magari creare contenuti propri. In molti in questi giorni si staranno chiedendo: "Quali sono stati gli effetti di Panda in Italia?" Beh la risposta a questa domanda l'ha fornita Searchmetrics, una società di consulenza Internet con base a Berlino, New York, Londra e Parigi. La società ha analizzato la rete Italiana, (ma anche quella di altri grandi Paesi come Francia, Spagna e Germania), e ha pubblicato una classifica di chi è stato avvantaggiato e di chi, invece, è stato penalizzato dall'opeazione Panda. Ne è rilultata una rivoluzione nelle classifiche dei siti con più visite. In testa a chi, con il riordino dell'algoritmo, ci ha guadagnato possiamo trovare i grandi nomi della rete. Infatti le nuove regole hanno avvantaggiato i big già super esposti come YouTube, Facebook, Twitter, (il noto Social Network dai 140 caratteri), Wikipedia oppure i siti dei grandi quotidiani Italiani. Ma nella lista ci sono anche i siti di grandi case come Apple oppure Sky.it. Mentre a rimetterci sono stati i siti con contenuti, valutati da Google, di serie B come Ciao.it, (sito che compara i prezzi di proprietà della Microsoft), oppure come Liquida, (l'aggregatore del gruppo Banzai). In tal proposito il Director Marketing di Serachmetrics, Matthias Bachor ha affermato: "Google ha premiato la qualità. Anche in Italia sono stati favoriti i siti con contenuti che rispecchiano le regole del motore di ricerca". Inoltre nella lista dei siti percentemente menzionati vi sono però soprattutto tanti siti medio grandi senza un marchio forte alle spalle come ad esempio, il sito Tuttogratis.it oppure il blog Geekissimo.it. Per quest'ultimi la strada sembra diventata in salita. Anche perché altri nuovi update dell'operazione "Panda" saranno presto in arrivo.
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