Si sa nel corso degli anni i progressi nel campo della medicina sono stati migliaia di migliaia. In particolare negli ultimi secoli, grazie agli avanzamenti nella chimica e nelle tecniche ed attrezzature dei laboratori, ai miglioramenti nell'alimentazione e nell'igiene, il tasso di mortalità delle varie malattie è diminuito notevolmente, aumentando di conseguenza l'aspettativa di vita. Molte scoperte importanti nel campo medico sono avvenute per caso come, per esempio quelle di Gregor Mendel, (1822-1884), che ha pubblicato nel 1865 i suoi libri sulle piante dai quali vennero formate e diffuse le leggi di Mendel, che hanno costituito la base della genetica classica; tutto questo consentì la scoperta della struttura del DNA, avvenuta nel 1953. Un altro caso significativo fu quello di Alexander Fleming che, nel 1928, constatò alquanto meravigliato la scomparsa di alcune colonie di stafilococco da una provetta, grazie all'azione di una piccola muffa, verificando in tal modo il concetto di antagonismo batterico e di attività antibiotica, fondamentali per debellare le malattie infettive. Oltretutto spesso, soprattutto nei tempi moderni, le malattie vengono scoperte prima come un insieme di manifestazioni di sintomi che coinvolgono più organi e quindi denominate "sindromi" per poi, dopo un loro adeguato inquadramento, essere denominate malattie. Questo ad esempio, è accaduto in casi noti come l'AIDS, (acronimo di Acquired Immune Deficiency Syndrome), oppure come la SARS, (acronimo di Severe Acute Respiratory Syndrome), vale a dire una forma atipica di polmonite, provocata da uno specifico virus, apparsa per la prima volta nel Novembre 2002 in Cina. Ma tornando a noi... Tutti abbiamo avuto più di una volta l'influenza vero??? Bene, proprio riguardo alle scoperte c'è una buona notizia per tutti noi... Infatti negli USA alcuni ricercatori statunitensi hanno recentemente scoperto un nuovo anticorpo capace di neutralizzare 30 dei 36 ceppi conosciuti del virus dell'influenza, grazie ad uno studio che ha dato il via verso la messa a punto di un unico vaccino anti-influenzale. Il suddetto anticorpo è stato battezzato con il nome di CH65 e presentato ieri sulle pagine degli Annali dell'Accademia Nazionale Americana di scienze; esso agisce sull'emagglutinina, cioè una proteina virale che permette la fusione tra il virus e le cellule dell'organismo. Tuttavia l'emagglutinina si evolve tutti gli anni obbligando i virologi a produrre un nuovo vaccino anti-influenzale ad ogni stagione. Ma il nuovo CH65 riesce ad imitare un gran numero di proprietà dell'acido sialico, (recettore naturale dell'emagglutinina), e si attacca a parti dell'emagglutinina del virus, impedendo a quest'ultimo di mutare e diminuendo le sue capacità di contagiare le cellule umane. Riguardo a questa scoperta il dottor Stephen Harrison ha dichiarato: "Questa ricerca ci permette di comprendere come il sistema immunitario umano sia capace di adattare la sua risposta all'influenza e produrre anticorpi che permettono di neutralizzare un insieme di ceppi virali". Ed inoltre ha spiegato: "Sviluppare un vaccino anti-influenzale è oggi un'impresa che dipende in parte dalla fortuna". Ed ha proseguito dicendo: "Vacciniamo utilizzando un virus, (indebolito), oppure una parte del virus sperando che la risposta del sistema immunitario del corpo si evolverà nella giusta direzione, ma per alcuni virus, come quelli responsabili dell'influenza che mutano rapidamente, vogliamo ottenere una risposta efficace per bloccare sia il ceppo del virus utilizzato nel vaccino, sia numerosi ceppi che gli sono legati". Comunque sia il nuovo vaccino anti-influenzale universale potrebbe arrivare presto sul banco delle farmacie; e se così fosse sarebbe un altro passo avanti per la medicina.
Si sa nel corso degli anni i progressi nel campo della medicina sono stati migliaia di migliaia. In particolare negli ultimi secoli, grazie agli avanzamenti nella chimica e nelle tecniche ed attrezzature dei laboratori, ai miglioramenti nell'alimentazione e nell'igiene, il tasso di mortalità delle varie malattie è diminuito notevolmente, aumentando di conseguenza l'aspettativa di vita. Molte scoperte importanti nel campo medico sono avvenute per caso come, per esempio quelle di Gregor Mendel, (1822-1884), che ha pubblicato nel 1865 i suoi libri sulle piante dai quali vennero formate e diffuse le leggi di Mendel, che hanno costituito la base della genetica classica; tutto questo consentì la scoperta della struttura del DNA, avvenuta nel 1953. Un altro caso significativo fu quello di Alexander Fleming che, nel 1928, constatò alquanto meravigliato la scomparsa di alcune colonie di stafilococco da una provetta, grazie all'azione di una piccola muffa, verificando in tal modo il concetto di antagonismo batterico e di attività antibiotica, fondamentali per debellare le malattie infettive. Oltretutto spesso, soprattutto nei tempi moderni, le malattie vengono scoperte prima come un insieme di manifestazioni di sintomi che coinvolgono più organi e quindi denominate "sindromi" per poi, dopo un loro adeguato inquadramento, essere denominate malattie. Questo ad esempio, è accaduto in casi noti come l'AIDS, (acronimo di Acquired Immune Deficiency Syndrome), oppure come la SARS, (acronimo di Severe Acute Respiratory Syndrome), vale a dire una forma atipica di polmonite, provocata da uno specifico virus, apparsa per la prima volta nel Novembre 2002 in Cina. Ma tornando a noi... Tutti abbiamo avuto più di una volta l'influenza vero??? Bene, proprio riguardo alle scoperte c'è una buona notizia per tutti noi... Infatti negli USA alcuni ricercatori statunitensi hanno recentemente scoperto un nuovo anticorpo capace di neutralizzare 30 dei 36 ceppi conosciuti del virus dell'influenza, grazie ad uno studio che ha dato il via verso la messa a punto di un unico vaccino anti-influenzale. Il suddetto anticorpo è stato battezzato con il nome di CH65 e presentato ieri sulle pagine degli Annali dell'Accademia Nazionale Americana di scienze; esso agisce sull'emagglutinina, cioè una proteina virale che permette la fusione tra il virus e le cellule dell'organismo. Tuttavia l'emagglutinina si evolve tutti gli anni obbligando i virologi a produrre un nuovo vaccino anti-influenzale ad ogni stagione. Ma il nuovo CH65 riesce ad imitare un gran numero di proprietà dell'acido sialico, (recettore naturale dell'emagglutinina), e si attacca a parti dell'emagglutinina del virus, impedendo a quest'ultimo di mutare e diminuendo le sue capacità di contagiare le cellule umane. Riguardo a questa scoperta il dottor Stephen Harrison ha dichiarato: "Questa ricerca ci permette di comprendere come il sistema immunitario umano sia capace di adattare la sua risposta all'influenza e produrre anticorpi che permettono di neutralizzare un insieme di ceppi virali". Ed inoltre ha spiegato: "Sviluppare un vaccino anti-influenzale è oggi un'impresa che dipende in parte dalla fortuna". Ed ha proseguito dicendo: "Vacciniamo utilizzando un virus, (indebolito), oppure una parte del virus sperando che la risposta del sistema immunitario del corpo si evolverà nella giusta direzione, ma per alcuni virus, come quelli responsabili dell'influenza che mutano rapidamente, vogliamo ottenere una risposta efficace per bloccare sia il ceppo del virus utilizzato nel vaccino, sia numerosi ceppi che gli sono legati". Comunque sia il nuovo vaccino anti-influenzale universale potrebbe arrivare presto sul banco delle farmacie; e se così fosse sarebbe un altro passo avanti per la medicina.
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