Da poco in quasi tutte le città Italiane molte scuole hanno riaperto i cancelli e moltissimi studenti sono tornati loro malgrado tra i banchi di scuola. Ed tanti studenti ancora non hanno perso l'abitudine di andare a letto tardi e questo non è di certo un bene per loro. Sì forse adesso che si trovano solo ai primi giorni di scuola, gli effetti negativi del "brutto" sonno non si fanno sentire. Ma con il passare dei giorni e con l'inizio delle lezioni vere e proprie di sicuro per coloro che persisteranno nell'andare a letto tardi, non sarà proficuo per i loro studi. Infatti è stato dimostrato che dormire bene è determinante per lo studio. Lo ha sostenuto la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, (nota come SIPPS), la quale analizza i comportamento degli studenti e da' consigli ai genitori per il nuovo anno scolastico che sta per iniziare in tutto il Paese. Ed, infatti, con la fine delle vacanze è importante tornare alle vecchie abitudini, ovvero quelle che si avevano prima del periodo estivo, e tocca proprio ai genitori vigilare affinché questo accada nel minor tempo possibile. Secondo quanto risultato da questa ricerca, i primi giorni di scuola potrebbero sembrare i meno importanti, invece è proprio il contrario. Bisogna sfruttare questi giorni nei quali le lezioni sono ovviamente solo un primo contatto tra professori e studenti, e quindi cercare in questo periodo di riprendere i ritmi di riposo consueti. Ma quando, durante il periodo estivo, inevitabilmente si altera il ciclo veglia-sonno risulta poi molto difficile rimetterlo a posto rapidamente. Questo è anche un problema legato ad alcune funzioni fisiologiche caratteristiche di ciascun essere vivente come ad esempio, quelle che investono l'orologio circadiano, vale a dire quel sofisticato sistema che regola il sonno e la veglia e che risente dell'influsso della luce. Inoltre durante il periodo estivo inevitabilmente le giornate di tutti quanti noi, ma in particolar modo dei ragazzi, diventano più lunghe e quindi, con la fine di questo periodo bisogna che si rientri in quella normalità che si era abituati ad avere durante il periodo invernale, che è quello che poi mette i ragazzi in condizione di trarre profitto dalle lezioni e dallo studio. Però è anche vero che con lo sviluppo il sonno diventa bifasico. Infatti i neonati dormono circa 16-18 ore al giorno ed il loro sonno è equamente distribuito nell'arco delle 24 ore. Dal sesto mese di vita il sonno scende intorno alle 14-15 ore al giorno ed inizia ad emergere un pattern diurno. Questa quota giornaliera di sonno rimane praticamente stabile fino all'anno di vita. Un ulteriore graduale passaggio verso le 10-12 ore avviene tra i tre ed i cinque anni di vita. All'età di 10 anni la quantità di sonno giornaliera si aggira intorno alle 10 ore o meno. Ed in seguito la quantità di sonno giornaliera continua a decrescere durante l'adolescenza, fino a trovare una stabilità nel pattern adulto. In parallelo tuttavia la diminuzione di ore complessive di sonno nell'adolescenza è accompagnata da un aumento della tendenza ad addormentarsi durante il giorno. Mentre i principali stati comportamentali riscontrati nell'adulto sono lo stato di veglia, lo stato di rilassamento con un andamento più armonioso e lento, la sonnolenza con andamento basso il sonno, il sonno profondo e lo stato di coma. Ed, infine, l'anziano dorme circa 6-7 ore per notte, tuttavia la qualità del sonno è assai diversa da quella del giovane. Infatti il sonno è molto più frammentato da momenti di veglia ed è a volte più suscettibile ai possibili disturbi ambientali. Una possibile interpretazione di questi fatti è che il bisogno di sonno si riduce nelle persone anziane. Ma tornando a parlare della SIPPS ed allo studio effettuato, è stato suggerito ai genitori ed ai ragazzi di dare un taglio drastico alla TV, ad Internet ed ai videogiochi soprattutto la sera, perché l'eccesso di adrenalina potrebbe far vivere un sonno agitato di cattiva qualità, e quindi non in grado di ricaricare l'organismo, come invece è necessario che sia. Lo ha confermato anche un altro recente studio dell'Università dell'Alabama, il quale ha affermato che i bambini o comunque gli studenti che dormono poco e male difficilmente riescono ad ottenere buoni risultati, perché la privazione del sonno ha un'influenza negativa sulle capacità di giudizio e di apprendimento.
Da poco in quasi tutte le città Italiane molte scuole hanno riaperto i cancelli e moltissimi studenti sono tornati loro malgrado tra i banchi di scuola. Ed tanti studenti ancora non hanno perso l'abitudine di andare a letto tardi e questo non è di certo un bene per loro. Sì forse adesso che si trovano solo ai primi giorni di scuola, gli effetti negativi del "brutto" sonno non si fanno sentire. Ma con il passare dei giorni e con l'inizio delle lezioni vere e proprie di sicuro per coloro che persisteranno nell'andare a letto tardi, non sarà proficuo per i loro studi. Infatti è stato dimostrato che dormire bene è determinante per lo studio. Lo ha sostenuto la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, (nota come SIPPS), la quale analizza i comportamento degli studenti e da' consigli ai genitori per il nuovo anno scolastico che sta per iniziare in tutto il Paese. Ed, infatti, con la fine delle vacanze è importante tornare alle vecchie abitudini, ovvero quelle che si avevano prima del periodo estivo, e tocca proprio ai genitori vigilare affinché questo accada nel minor tempo possibile. Secondo quanto risultato da questa ricerca, i primi giorni di scuola potrebbero sembrare i meno importanti, invece è proprio il contrario. Bisogna sfruttare questi giorni nei quali le lezioni sono ovviamente solo un primo contatto tra professori e studenti, e quindi cercare in questo periodo di riprendere i ritmi di riposo consueti. Ma quando, durante il periodo estivo, inevitabilmente si altera il ciclo veglia-sonno risulta poi molto difficile rimetterlo a posto rapidamente. Questo è anche un problema legato ad alcune funzioni fisiologiche caratteristiche di ciascun essere vivente come ad esempio, quelle che investono l'orologio circadiano, vale a dire quel sofisticato sistema che regola il sonno e la veglia e che risente dell'influsso della luce. Inoltre durante il periodo estivo inevitabilmente le giornate di tutti quanti noi, ma in particolar modo dei ragazzi, diventano più lunghe e quindi, con la fine di questo periodo bisogna che si rientri in quella normalità che si era abituati ad avere durante il periodo invernale, che è quello che poi mette i ragazzi in condizione di trarre profitto dalle lezioni e dallo studio. Però è anche vero che con lo sviluppo il sonno diventa bifasico. Infatti i neonati dormono circa 16-18 ore al giorno ed il loro sonno è equamente distribuito nell'arco delle 24 ore. Dal sesto mese di vita il sonno scende intorno alle 14-15 ore al giorno ed inizia ad emergere un pattern diurno. Questa quota giornaliera di sonno rimane praticamente stabile fino all'anno di vita. Un ulteriore graduale passaggio verso le 10-12 ore avviene tra i tre ed i cinque anni di vita. All'età di 10 anni la quantità di sonno giornaliera si aggira intorno alle 10 ore o meno. Ed in seguito la quantità di sonno giornaliera continua a decrescere durante l'adolescenza, fino a trovare una stabilità nel pattern adulto. In parallelo tuttavia la diminuzione di ore complessive di sonno nell'adolescenza è accompagnata da un aumento della tendenza ad addormentarsi durante il giorno. Mentre i principali stati comportamentali riscontrati nell'adulto sono lo stato di veglia, lo stato di rilassamento con un andamento più armonioso e lento, la sonnolenza con andamento basso il sonno, il sonno profondo e lo stato di coma. Ed, infine, l'anziano dorme circa 6-7 ore per notte, tuttavia la qualità del sonno è assai diversa da quella del giovane. Infatti il sonno è molto più frammentato da momenti di veglia ed è a volte più suscettibile ai possibili disturbi ambientali. Una possibile interpretazione di questi fatti è che il bisogno di sonno si riduce nelle persone anziane. Ma tornando a parlare della SIPPS ed allo studio effettuato, è stato suggerito ai genitori ed ai ragazzi di dare un taglio drastico alla TV, ad Internet ed ai videogiochi soprattutto la sera, perché l'eccesso di adrenalina potrebbe far vivere un sonno agitato di cattiva qualità, e quindi non in grado di ricaricare l'organismo, come invece è necessario che sia. Lo ha confermato anche un altro recente studio dell'Università dell'Alabama, il quale ha affermato che i bambini o comunque gli studenti che dormono poco e male difficilmente riescono ad ottenere buoni risultati, perché la privazione del sonno ha un'influenza negativa sulle capacità di giudizio e di apprendimento.
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