Sin dalle scuole elementari ci hanno spiegato che l'estinzione dei dinosauri fu dovuta alla caduta di un meteorite, 65 milioni di anni fa, ritenuto appartenente alla famiglia degli asteroidi chiamata Baptistina, (quest'ultima sarebbe la parte maggiore rimanente di un asteroide distrutto da un impatto avvenuto nello spazio siderale tra Marte e Giove circa 160 milioni di anni fa). Inoltre, secondo la teoria più accreditata, proposta nel 2007 da un gruppo dell'Istituto di ricerche del South West Colorado, uno o più frammenti di questo enorme asteroide dal diametro di circa 170 chilometri caddero sulla penisola dello Yucatan provocando l'oscuramento del cielo per migliaia di anni e l'estinzione del 76% di tutte le specie viventi, tra le quali i dinosauri. L'impatto lasciò un enorme cratere ancora parzialmente visibile nella penisola messicana. Però di recente le accuse nei confronti del suddetto asteroide si sono rilevate infondate; lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori dell'agenzia spaziale giapponese JAXA e della NASA che, grazie alle straordinarie potenzialità del telescopio spaziale WISE, (acronimo di Wide-field Infrared Explorer), ha potuto osservare con un dettaglio mai raggiunto in precedenza la base dei getti di materia che vengono emessi dal buco nero GX 339-4, un oggetto di almeno 6 masse solari situato ad una distanza di oltre 20.000 anni luce dalla Terra nei pressi del centro galattico, originatosi a seguito di un'esplosione di supernova. Questi dati sono stati fondamentali per riuscire a capire meglio questi oggetti estranei ed il loro comportamento. Infatti il motivo per cui i getti sono molto interessanti è perché permettono di conoscere le condizioni dell'ambiente estremo che si trova nelle vicinanze di un buco nero. Molto di quello che sappiamo adesso riguardo alla materia che si trova nelle immediate vicinanze di un buco nero, cioè il disco di accrescimento ed i getti, è conosciuto grazie ad osservazioni effettuate nelle bande X, gamma e radio dello spettro elettromagnetico. Ma misurazioni della parte più luminosa di questi getti, che si trova alla loro base, finora sono state difficilissime da ottenere, nonostante decenni di duro lavoro. Attorno a GX 339-4, infatti, orbita una stella che lo nutre. In pratica gli involucri esterni di questa stella sono attirati verso il buco nero, ma parte di questo materiale viene rigettato nello spazio a velocità prossime a quella della luce, formando dei getti che si muovono a velocità relativistiche. L'osservazione dei getti è stata possibile grazie alla sequenza di immagini della stessa zona di cielo ottenute da WISE in tempi diversi. Questi dati hanno permesso al team di zoomare su una regione molto compatta da cui provengono i getti. Il risultato ha sorpreso i ricercatori, infatti, la base di queste enormi colonne di gas ad altissima temperatura mostrava delle enormi fluttuazioni di luminosità che variano nell'arco di pochissimo tempo, (vale a dire da 11 secondi a poche ore). Inoltre il telescopio WISE ha analizzato, grazie alla luce infrarossa, il cosmo per ben due volte, impiegandoci più di un anno e catalogando ben 157.000 corpi celesti di cui è stato possibile determinare le dimensioni effettive, tracciando così tempi e movimenti nello spazio della vita celeste degli asteroidi. La conclusione è stata che la collisione di 298 Baptistina, (questo è il nome dato all'asteroide in questione), in realtà avrebbe avuto luogo "soltanto", si fa per dire, 80 milioni di anni fa. Dunque i quindici milioni di anni che separano questo impatto dall'estinzione dei dinosauri, sarebbero in effetti troppo pochi per consentire ai frammenti dell'asteroide di giungere sulla Terra, giacché tra lo scontro nello spazio siderale e l'arrivo sui pianeti lontani sono richieste molte decine di milioni di anni. E quindi? Beh alla luce di questi risulatati per il momento toccherebbe abbandonare la vecchia strada per cercarne una nuova che conduca finalmente a scoprire quale potrebbe essere la risposta al mistero dell'estinzione dei dinosauri verificatasi molti milioni di anni fa.
Sin dalle scuole elementari ci hanno spiegato che l'estinzione dei dinosauri fu dovuta alla caduta di un meteorite, 65 milioni di anni fa, ritenuto appartenente alla famiglia degli asteroidi chiamata Baptistina, (quest'ultima sarebbe la parte maggiore rimanente di un asteroide distrutto da un impatto avvenuto nello spazio siderale tra Marte e Giove circa 160 milioni di anni fa). Inoltre, secondo la teoria più accreditata, proposta nel 2007 da un gruppo dell'Istituto di ricerche del South West Colorado, uno o più frammenti di questo enorme asteroide dal diametro di circa 170 chilometri caddero sulla penisola dello Yucatan provocando l'oscuramento del cielo per migliaia di anni e l'estinzione del 76% di tutte le specie viventi, tra le quali i dinosauri. L'impatto lasciò un enorme cratere ancora parzialmente visibile nella penisola messicana. Però di recente le accuse nei confronti del suddetto asteroide si sono rilevate infondate; lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori dell'agenzia spaziale giapponese JAXA e della NASA che, grazie alle straordinarie potenzialità del telescopio spaziale WISE, (acronimo di Wide-field Infrared Explorer), ha potuto osservare con un dettaglio mai raggiunto in precedenza la base dei getti di materia che vengono emessi dal buco nero GX 339-4, un oggetto di almeno 6 masse solari situato ad una distanza di oltre 20.000 anni luce dalla Terra nei pressi del centro galattico, originatosi a seguito di un'esplosione di supernova. Questi dati sono stati fondamentali per riuscire a capire meglio questi oggetti estranei ed il loro comportamento. Infatti il motivo per cui i getti sono molto interessanti è perché permettono di conoscere le condizioni dell'ambiente estremo che si trova nelle vicinanze di un buco nero. Molto di quello che sappiamo adesso riguardo alla materia che si trova nelle immediate vicinanze di un buco nero, cioè il disco di accrescimento ed i getti, è conosciuto grazie ad osservazioni effettuate nelle bande X, gamma e radio dello spettro elettromagnetico. Ma misurazioni della parte più luminosa di questi getti, che si trova alla loro base, finora sono state difficilissime da ottenere, nonostante decenni di duro lavoro. Attorno a GX 339-4, infatti, orbita una stella che lo nutre. In pratica gli involucri esterni di questa stella sono attirati verso il buco nero, ma parte di questo materiale viene rigettato nello spazio a velocità prossime a quella della luce, formando dei getti che si muovono a velocità relativistiche. L'osservazione dei getti è stata possibile grazie alla sequenza di immagini della stessa zona di cielo ottenute da WISE in tempi diversi. Questi dati hanno permesso al team di zoomare su una regione molto compatta da cui provengono i getti. Il risultato ha sorpreso i ricercatori, infatti, la base di queste enormi colonne di gas ad altissima temperatura mostrava delle enormi fluttuazioni di luminosità che variano nell'arco di pochissimo tempo, (vale a dire da 11 secondi a poche ore). Inoltre il telescopio WISE ha analizzato, grazie alla luce infrarossa, il cosmo per ben due volte, impiegandoci più di un anno e catalogando ben 157.000 corpi celesti di cui è stato possibile determinare le dimensioni effettive, tracciando così tempi e movimenti nello spazio della vita celeste degli asteroidi. La conclusione è stata che la collisione di 298 Baptistina, (questo è il nome dato all'asteroide in questione), in realtà avrebbe avuto luogo "soltanto", si fa per dire, 80 milioni di anni fa. Dunque i quindici milioni di anni che separano questo impatto dall'estinzione dei dinosauri, sarebbero in effetti troppo pochi per consentire ai frammenti dell'asteroide di giungere sulla Terra, giacché tra lo scontro nello spazio siderale e l'arrivo sui pianeti lontani sono richieste molte decine di milioni di anni. E quindi? Beh alla luce di questi risulatati per il momento toccherebbe abbandonare la vecchia strada per cercarne una nuova che conduca finalmente a scoprire quale potrebbe essere la risposta al mistero dell'estinzione dei dinosauri verificatasi molti milioni di anni fa.
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