Google X: un presunto laboratorio segreto della Mountain View?



Un recente articolo pubblicato sul New York Times ha raccontato della presunta esistenza di un fantomatico laboratorio nascosto appartenente all'azienda di Mountain ViewGoogle, una sorta di "officina" nella quale nascono e si sviluppano le idee ritenute più folli e irrealizzabili. Il nome di questo laboratorio sarebbe Google X, (nome che su Wikipedia indica un tipo di dock ad icone che successivamente è stato abbandonato da Google per problemi di brevetti con la Apple). In pratica consisterebbe nell'ideazione e nel perseguimento di circa 100 idee che "puntano a raggiungere le stelle". Una delle quali sarebbe "l'ascensore spaziale" di cui si è cominciato a parlare parecchio tempo fa e che negli anni ha avuto i suoi alti e bassi. Un'altra area di ricerca ed innovazione riguarderebbe le applicazioni Internet iiincorporate negli oggetti. Idea che del resto già da tempo era destinataria degli onori della cronaca; ad esempio "un frigorifero connesso alla Rete" capace di ordinare gli alimenti man mano che vengono consumati; oppure ancora "un piatto" che pubblica sui vari Social Network ciò che si sta mangiando. Tuttavia si tratta probabilmente di speculazioni, anche ironiche, dei giornalisti autori dell'articolo che potrebbero non corrispondere alle reali attività svolte in questo ipotetico "Google X", sulle quali invece il New York Times non da' alcun tipo di informazione. Inoltre nell'articolo viene menzionata come altro esempio di crazy idea originata all'interno di questo gruppo di lavoro top secret un'auto senza conducente che però è anch'essa molto lontana dall'essere una novità, in quanto da più di un anno Google le ha messe in giro, (ed, inoltre, una di loro ha persino avuto un incidente recentemente non provocato dal sistema automatizzato). L'altro settore che Google X starebbe tentando di sviluppare è quello della robotica. Per questo motivo sarebbero stati assunti Sebastian Thrun, (uno dei maggiori esperti mondiali di robotica e intelligenza artificiale, professore di computer e science all'Università di Stanford ed anche inventore della prima driverless car), ed Andrew Ng, (un altro professore dell'Università di Stanford, specializzato nell'applicazione delle neuroscienze all'intelligenza artificiale). Questa attenzione al mondo dei robot sembra essere spiegato con la scoperta del "vertice" di questo laboratorio segreto che, secondo l'articolo del New York Times, dovrebbe essere Sergey Brin, co-fondatore dell'azienda di Mountain View. Dunque sembra che siano proprio le sue idee, insieme a quelle di Larry Page, (l'altro co-fondatore ed attuale CEO, (Chief Executive Officer; vale a dire l'amministratore delegato)di Google), ed anche di Eric E. Schmidt, per costituire il nucleo fondatore dei progetti portati avanti dentro Google X. Oltretutto l'esistenza di un posto simile in realtà non è incredibile; infatti Google ha cercato da sempre di stimolare la creatività dei suoi dipendenti anche su progetti non strettamente inerenti al suo core business, (cioè la sua più importante attività aziendale), come d'altro canto ha dimostrato la politica che ha concesso ai "Googler" il 20% del loro tempo lavorativo per l'ideazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, (da qui sono nati così servizi come GmailGoogle News ed Orkut). Tuttavia una portavoce dell'azienda, Jill Hazelbaker, nonostante il no comment imposto da Google su questo presunto laboratorio segretissimo ha però dichiarato che: "Investire in progetti speculativi è in effetti parte del DNA di Google", affrettandosi poi ad aggiungere che: "Benché queste possibilità siano estremamente entusiasmanti, vi chiedo di tenere ben presente che il quantitativo di denaro coinvolto è davvero piccolo in confronto agli investimenti che facciamo nel nostro core business". Precisazione che ha tranquillizzato gli azionisti, che potrebbero essere comprensibilmente spaventati da quelle che lo stesso New York Times ha definito: "grandi scommesse, che potrebbero rivelarsi colossali fallimenti o diventare il prossimo business vincente di Google".

Commenti