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L'ICANN ha deciso di dare il via all'era dei suffissi liberi e personalizzati.
D'ora in poi possiamo dire: "Addio soliti domini!" Infatti di recente sul web è iniziata l'era dei "suffissi liberi e personalizzati". Alcuni l'hanno definita come: "la nuova rivoluzione di Internet", tuttavia non sono in pochi quelli che hanno paura che questa liberalizzazione dei domini di primo livello possa moltiplicare notevolmente le truffe a danno delle aziende e degli utenti stessi. In pratica a partire da ieri, 12 Gennaio, le società di tutto il mondo, pagando la modica cifra di 145.000 euro, possono affiancare nei propri indirizzi internet, oltre ai classici domini di primo livello, (come .com, .net e .org ecc..), oppure a quelli nazionali, (come .it, .fr, .co, .uk ecc...), un ulteriore suffisso che andrà a richiamare, appunto, il nome dell'azienda come ad esempio, .Pepsi o .Apple, oppure possono anche aggiungere una parola di loro fantasia. Tutto ciò è stato deciso dalla "Internet Corporation for Assigned Names and Numbers", (conosciuta anche con l'acronimo ICANN), vale a dire l'organismo no-profit responsabile, appunto, dell'organizzazione e della sicurezza della Rete, che ha reso possibile alle varie società di poter richiedere un dominio di primo livello personalizzato fino al prossimo 12 Aprile. Oltretutto Verisign, ovvero la società che gestisce l'assegnazione dei classici domini
.com, ha stimato che saranno almeno 1500 le aziende che richiederanno un proprio dominio personalizzato. E che non saranno solo le multinazionale o le società più famose al mondo a "marciare" il proprio dominio. Infatti, sempre secondo la Verisign, le richieste arriveranno anche dalle capitali Europee interessate a promuovere il turismo, (difatti una delle prime metropoli pronta a presentare la domanda per richiedere un nuovo suffisso è Londra che vorrebbe affiancare al classico dominio .uk l'Url personalizzato .London). Inoltre fino ad oggi, se si escludono i domini di carattere nazionali, quelli riconosciuti dall'ICANN erano solamente 22. Ed al riguardo Internet Corporation for Assigned Names and Numbers ha spiegato: "La nuova rivoluzione è necessaria non solo per promuovere l'innovazione tra gli indirizzi di siti web, ma anche per aprire i domini ai caratteri di alfabeti diversi da quello latino e venire incontro ad alcuni Paesi come la Cina che già oggi è il Paese con il maggior numero di navigatori sul Web". Tuttavia ovviamente i pericoli non mancano e per questo tante aziende hanno manifestato il timore che la diffusione di questi domini di primo livello possa far moltiplicare le truffe. Infatti quello che preoccupa maggiormente questa società è il fenomeno del cybersquatting, conosciuto, inoltre, con il nome di domain grabbing ed anche domain squatting, (vale a dire l'accaparramento di domini di marchi altrui al solo scopo di lucro), oppure anche l'acquisto da parte dei truffatori di alcuni suffissi molto simili a quelli delle rinomate società per trarre in inganno gli utenti. Dal suo canto l'ICANN ha affermato che: "Sono state prese le più rigide misure per contrastare gli illeciti, infatti, ogni dominio personalizzato sarà assegnato dopo un'attenta valutazione e sarà fatto di tutto affinché non si verifichino violazioni di marchi registrati". Ed, infine, Brad White, portavoce di ICANN, ha affermato: "I candidati dovranno presentare informazioni riguardanti i dati finanziari e quelli tecnici dell'azienda che intendono registrare. La guida che spiega le regole di registrazione è lunga ben 300 pagine. Perciò non vogliamo che la gente venga truffata".
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