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Scoperto il responsabile della nascita delle metastasi; si tratta della proteina MTOR.
Una recente scoperta
potrebbe rilevarsi fondamentale per le terapie antitumorali. Poiché, durante una ricerca, è stato individuato il difetto cellulare che a quanto pare sarebbe responsabile dell'attivazione del processo di nascita delle cellule tumorali. Praticamente si tratterebbe di una proteina che nella specie umana viene codificata dal gene FRAP1, chiamata MTOR, (acronimo di Mammalian Target Of Rapamycin), vale a dire un regolatore principale della sintesi delle proteine umane scoperto nel 2006, il quale, se risulta alterato, comporta, appunto, lo sviluppo delle metastasi che vengono considerate un passo inesorabile nell'accrescimento del cancro. Questa scoperta, pubblicata sulla rinomata rivista Nature, è stata effettuata da un gruppo di ricercatori della University of California a San Francisco coordinato da Davide Ruggero, un ricercatore Italiano originario della Calabria trasferitosi, appunto, a San Francisco dove vive e lavora. Per di più il suddetto team di ricercatori ha anche testato su alcuni topi da laboratorio un nuovo composto che ha avuto come bersaglio proprio la suddetta proteina e che si è rivelato abbastanza promettente nel bloccare le metastasi del cancro alla prostata. Al riguardo gli esperti hanno spiegato: "La proteina MTOR in genere aiuta le cellule sane e normali a percepire i nutrienti ed a controllare la crescita ed il metabolismo. Tuttavia in molte forme di tumori questo processo fallisce e MTOR riprogramma le cellule sane inducendole a dividersi in modo anomalo, diventano invasive e creano, appunto, delle metastasi". Oltretutto il ricercatore calabrese, Davide Ruggero, ha fatto sapere che: "Nell'uomo molti tipi di cancro mostrano l'iperattivazione di questo percorso". Ed in seguito ha proseguito spiegando: "Finora non eravamo a conoscenza di come la proteina MTOR in stato iperattivo riusciva a sconvolgere la sintesi di determinate proteine portando così allo sviluppo del cancro". Ed ha concluso dichiarando: "Però adesso stiamo scoprendo che, durante la formazione del tumore, MTOR porta alla metastasi modificando la sintesi di un gruppo specifico di proteine che incita le cellule tumorali a muoversi ed ad invadere gli organi sani". In pratica i ricercatori hanno identificato i "giocatori" che istruiscono oppure eseguono le decisioni prese dalla proteina MTOR e hanno scoperto come MTOR agevola uno degli ultimi stadi dell'espressione genetica poco prima che avvenga la sintesi delle proteine da parte di quelle grandi macchine molecolari chiamate i ribosomi. E dunque, dal momento che interpreta un ruolo cruciale nella biologia del cancro, MTOR rappresenta anche una meta precisa per riuscire a sviluppare dei composti per bloccare l'azione di questa proteina. Inoltre molti composti, inclusa la rapamicina, (detta anche sirolimus), sono già passati attraverso studi clinici, senza però grandi successi. E, secondo quanto sostenuto da Davide Ruggero, il problema consisterebbe nel fatto che questi composti non riescono a bloccare completamente la proteina MTOR. Infine, come già detto precedentemente, il gruppo di ricercatori ha recentemente testato su alcuni topi affetti da cancro alla prostata un composto chimico chiamato INK128 dimostrando di riuscire a bloccare le metastasi, e quindi ci potrebbero essere buone speranze di creare un composto che produca lo stesso risultato anche sugli esseri umani; però ancora c'è un bel po' di lavoro da fare.
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