Secondo un dossier pubblicato dall'FBI, Steve Jobs era drogato, disonesto e tirchio.


A soli quattro mesi dalla sua morte, è stato rivelato che il genio visionario, Steve Jobs, (ricordato principalmente per aver "rivoluzionato" il mondo con l'invenzione dell'iPod touch, dell'iPhone e dell'iPad), fosse un drogato, disonesto e tirchio con i propri famigliari. Almeno questo è il quadro che è emerso dal dossier che quest'oggi l'FBI ha pubblicato sul suo sito web. Si tratta di un file top secret di 191 pagine relativo, appunto, a Steven Paul Jobs. Inoltre questo documento è stato definito: "molto più divertente della sua biografia ufficiale" dalla rivista New York Magazine. Oltretutto l'indagine dell'FBI è stata avviata nel 1985, proprio quando il fondatore della Apple, (che però all'epoca non era più il capo poiché allontanato dalla guerra interna della società, nella quale sarebbe tornato solo nel 1996), fu preso di mira da un ricattatore che minacciò di farlo saltare in aria se non gli avesse versato la modica cifra di un milione di dollari, e successivamente venne estesa. In particolar modo quando il nome dell'inventore della Silicon Valley emerse tra i vari candidati all'US President’s Export Council dell'allora amministrazione del presidente George H. W. Bush. Tanto per la cronaca l'US President’s Export Council è un prestigioso incarico, dove è usuale un pre-screening per scoprire, appunto, se il candidato ha qualche scheletro nell'armadio, che però non gli venne mai affidato. E quindi, dopo aver intervistato 15 persone del suo team, (tra amici ed impiegati), l'FBI molto probabilmente ritenne che aveva troppi avvenimenti tenuti nascosti. In pratica tra i vari segreti elencati nel suddetto documento sono apparse: il suo uso di droghe illegali tra gli anni '60 e '70, vale a dire gli anni post hippy, (al riguardo un'anonima gola profonda aveva dichiarato ai federali: "non sappiamo se ne fa ancora uso"), ed anche la sua presunta disonestà. Infatti nell'anzicitato dossier si può leggere: "Diversi agenti misero in dubbio l'integrità di Steve Jobs, un uomo pronto a distorcere la verità e piegare la realtà per raggiungere i propri obiettivi". Per di più alcuni testimoni incaricati di spettegolare sulla sua privacy commentarono che: "In passato egli non ha mantenuto la madre della figlia avuta da una relazione extraconiugale, e neppure la bambina"; (chiamata Lisa, nata nel 1978 e cresciuta povera e con gli assegni statali, quando Steve Jobs si rifiutò di riconoscerne la paternità). Inoltre un suo ex "amico" che è voluto rimanere anonimo ha sostenuto che: "Il suo carattere morale è discutibile. Egli possiede integrità solo quando gli conviene". Tuttavia c'è chi non ci crede. Ad esempio il sito Gawker, uno dei primi blog a visionare il suddetto file che si è detto sconcertato. Infatti lo scrittore John Cook ha dichiarato: "Ho letto molti fascicoli relativi ad indagini FBI, ma è raro trovare informazioni offensive come queste". Ed ha proseguito scrivendo: "È ironico che ad infangarlo siano proprio le persone da lui stesso messe a disposizione dei federali, questa è la prova che non conosceva bene i suoi amici". Infine secondo il sito Business Insider.com: "L'FBI non ha mai digerito l'atteggiamento spocchioso di Steve Jobs che avrebbe rifiutato i numerosi inviti dell'ente investigativo a farsi interrogare". E sempre secondo Business Insider.com la scusa utilizzata era: "Sono troppo preso, non posso perdere un'ora del mio tempo seduto a parlare con voi". Ed, infine, sempre secondo il suddetto sito: "L'unica nota positiva che è emersa dalle carte è che Steve Jobs non ha parenti nei Paesi controllati dai comunisti".

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