Uno studio ha scoperto che il caffè decaffeinato stimola la memoria e previene il diabete.



Di recente è stato dimostrato che il metabolismo energetico del cervello può essere migliorato, specialmente se è associato al diabete mellito di tipo 2, dall'assunzione di caffè decaffeinato, per di più, producendo alcuni benefici alla memoria. Almeno questo è quanto hanno sostenuto un gruppo di ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York. In pratica il suddetto team di ricerca guidato da Giulio Maria Pasinetti, professore di neurologia e psichiatria della Mount Sinai School, ha indagato principalmente su un punto ben preciso. Vale a dire se e come l'inserimento nella dieta del caffè decaffeinato, prima della comparsa dell'anzidetto tipo di diabete, avrebbe potuto migliorare la resistenza all'insulina ed all'impiego del glucosio contenuto nel sangue. Durante l'esperimento che, come spesso accade, è stato condotto su alcuni topi da laboratorio ed i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nutritional Neuroscience, gli scienziati hanno somministrato ai suddetti animali alcune dosi di caffè decaffeinato per cinque mesi in modo tale da controllare quale effetto avrebbe avuto su di essi. In questo modo sono riusciti a scoprire che il loro cervello era in grado di metabolizzare il glucosio in maniera più efficace ed, inoltre, era capace di utilizzarlo per produrre energia utile per le cellule cerebrali. Quindi la scoperta potrebbe essere davvero utile per quei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2 poiché l'utilizzo del glucosio nel cervello di questi individui è in gran parte ridotto e spesso può portare alla comparsa di distubri neurocognitivi. Al riguardo Giulio Maria Pasinetti ha spiegato: "Il metabolismo energetico alterato nel cervello è strettamente correlato con il declino cognitivo durante l'invecchiamento ed anche nei soggetti ad alto rischio di sviluppare patologie neurodegenerative come ad esempio, l'Alzheimer". Ed ha proseguito dichiarando: "Questo è stato il primo studio che ha mostrato i potenziali benefici del caffè decaffeinato sia per prevenire e che curare il declino cognitivo causato dal diabete mellito di tipo 2, sia per contrastare l'invecchiamento e/o l'insorgenza di disturbi neurodegenerativi". Anche se a dire il vero l'assunzione di caffè non viene raccomandata a tutti dato il fatto che potrebbe essere associato all'insorgenze di alcune malattie cardiovascolari, all'ipercolesterolemia ed anche all'ipertensione, però il dottor Giulio Maria Pasinetti ed il suo team sperano di esplorare il ruolo della prevenzione del caffè decaffeinato per riuscire a trasformarlo in una sorta di integratore alimentare per gli esseri umani. Infatti come il professor Giulio Maria Pasinetti ha, infine, spiegato: "Alla luce di quanto si evince dai recenti risultati, il deficit cognitivo relativo alla malattia del morbo di Alzheimer ad altre patologie neurodegenerative legate ed all'età può essere fatto risalire a condizioni neuropatologiche iniziate alcuni decenni prima dell'insorgenza della malattia, per questo lo sviluppo di trattamenti preventivi è fondamentale".

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