Anche se non se n'è parlato molto, ieri gli hacker appartenenti alla divisione Italiana della famosa legione Anonymous sono ritornati all'azione. Dopo i recenti attacchi al sito web del Vaticano, a quello di TrenItalia, a quello di Equitalia, e quello di Radio Vaticana, questa volta l'obiettivo dell'attacco informatico è stato il sito web del politico e critico d'arte, Vittorio Sgarbi. Ed ovviamente, come succede sempre in questi casi, gli hacker hanno reso pubblico un comunicato ufficiale nel quale hanno spiegato le loro motivazioni in merito a questo gesto. Il suddetto comunicato, pubblicato anche sulle pagine del blog ufficiale di Anonymous Italia, riportava il messaggio che gli hacker hanno rilasciato sul sito di Sgarbi, cioè: "Salve Vittorio, come al solito hai perso un'altra occasione per tacere. Capra :>. A noi i simpatizzanti omofobi della mafia non ci piacciono affatto, e tu non ci piaci. Onore a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Aldo Moro, Antonio Ingroia, Peppino Impastato, Guido Galli, Emilio Alessandrini, Umberto Ambrosoli ed a tutti coloro che combattono attivamente le mafie in Italia ed in tutto il mondo ed a quelli caduti per la Causa". Inoltre questo messaggio è stato accompagnato da una foto di Paolo Borsellino, nonché dal logo ufficiale della divisione Italiana della legione Anonymous, sempre nella sezione "Libri" del sito di Vittorio Sgarbi. Per di più il comunicato proseguiva con le parole di un noto discorso rilasciato da Paolo Borsellino, vale a dire: "Sono morti per noi ed abbiamo un grosso debito verso di loro; questo debito dobbiamo pagarlo giosamente continuando la loro opera, rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i benefici che possiamo trarne, anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro, facendo il nostro dovere". E successivamente concludeva spiegando: "La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo egli mi disse "La gente fa il tifo per noi"; e con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale della popolazione da' al lavoro del giudice, significava qualcosa di più, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze". Seguito, infine, dalla solita firma pubblicata ad ogni attacco, ovvero: "Noi siamo Anonymous. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo. Aspettateci.", e dal video del suddetto discorso. La risposta del famoso critico d'arte ed opinionista non si è fatta attende, infatti, Vittorio Sgarbi ha dichiarato: "Sono poveretti che non sanno di cosa parlano. Non sono omofobo per nulla; credo che gli uomini vadano liberati da qualunque matrimonio. Che sia eterosessuale oppure omosessuale". Mentre, infine, per quanto riguarda la questione della mafia ha spiegato: "Io la mafia non l'ho mai incontrata. Anzi, quando la moglie di Borsellino venne a Salemi mi disse: 'Sei un missionario'".
Anche se non se n'è parlato molto, ieri gli hacker appartenenti alla divisione Italiana della famosa legione Anonymous sono ritornati all'azione. Dopo i recenti attacchi al sito web del Vaticano, a quello di TrenItalia, a quello di Equitalia, e quello di Radio Vaticana, questa volta l'obiettivo dell'attacco informatico è stato il sito web del politico e critico d'arte, Vittorio Sgarbi. Ed ovviamente, come succede sempre in questi casi, gli hacker hanno reso pubblico un comunicato ufficiale nel quale hanno spiegato le loro motivazioni in merito a questo gesto. Il suddetto comunicato, pubblicato anche sulle pagine del blog ufficiale di Anonymous Italia, riportava il messaggio che gli hacker hanno rilasciato sul sito di Sgarbi, cioè: "Salve Vittorio, come al solito hai perso un'altra occasione per tacere. Capra :>. A noi i simpatizzanti omofobi della mafia non ci piacciono affatto, e tu non ci piaci. Onore a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Aldo Moro, Antonio Ingroia, Peppino Impastato, Guido Galli, Emilio Alessandrini, Umberto Ambrosoli ed a tutti coloro che combattono attivamente le mafie in Italia ed in tutto il mondo ed a quelli caduti per la Causa". Inoltre questo messaggio è stato accompagnato da una foto di Paolo Borsellino, nonché dal logo ufficiale della divisione Italiana della legione Anonymous, sempre nella sezione "Libri" del sito di Vittorio Sgarbi. Per di più il comunicato proseguiva con le parole di un noto discorso rilasciato da Paolo Borsellino, vale a dire: "Sono morti per noi ed abbiamo un grosso debito verso di loro; questo debito dobbiamo pagarlo giosamente continuando la loro opera, rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i benefici che possiamo trarne, anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro, facendo il nostro dovere". E successivamente concludeva spiegando: "La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo egli mi disse "La gente fa il tifo per noi"; e con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale della popolazione da' al lavoro del giudice, significava qualcosa di più, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze". Seguito, infine, dalla solita firma pubblicata ad ogni attacco, ovvero: "Noi siamo Anonymous. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo. Aspettateci.", e dal video del suddetto discorso. La risposta del famoso critico d'arte ed opinionista non si è fatta attende, infatti, Vittorio Sgarbi ha dichiarato: "Sono poveretti che non sanno di cosa parlano. Non sono omofobo per nulla; credo che gli uomini vadano liberati da qualunque matrimonio. Che sia eterosessuale oppure omosessuale". Mentre, infine, per quanto riguarda la questione della mafia ha spiegato: "Io la mafia non l'ho mai incontrata. Anzi, quando la moglie di Borsellino venne a Salemi mi disse: 'Sei un missionario'".
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