Il telescopio spaziale Hubble scopre P5, la quinta luna di Plutone.


La notizia risale a qualche giorno fa ed a quanto pare il pianeta Plutone possiederebbe una quinta luna che per il momento è stata battezzata con il nome S/2012 (134340) 1 (S/2012 P 1); o più semplicemente con la sigla P5. Inoltre la sua esistenza rappresenta un fatto davvero eclatante agli occhi dei vari planetologi poiché adesso si trovano di fronte ad un sistema di corpi celesti ben più complesso rispetto a quanto avevano immaginato prima d'ora. In sostanza questa formidabile scoperta ancora una volta è stata fatta grazie all'ausilio del telescopio spaziale Hubble, (lanciato nello spazio nel 1990 e conosciuto anche con l'acronimo HST), in orbita intorno alla Terra, il quale ormai da diversi anni ha fatto del pianeta Plutone uno dei suoi obiettivi privilegiati nel nostro Sistema Solare. Infatti anche le ultime tre lune, vale a dire Notte, (detta anche Nix oppure Plutone II), Hydra, (entrambe scoperte il 15 Giugno del 2006), e P4, (conosciuta anche con il nome S/2011 (134340) 1 (S/2011 P 1) ed individuata lo scorso anno), sono state il frutto dell'obiettivo del suddetto telescopio appartenente alla NASA.  Mentre Caronte, (il primo dei satelliti naturali del pianeta e conosciuto anche con il nome di Plutone I), venne scoperto dall'astronomo statunitense James Christy nel Giugno del 1978 ed è il maggiore come taglia; infatti possiede un diametro 1.207 chilometri ed una superficie di 4 580 000 km². Comunque il satellite appena scoperto ha una forma irregolare con dimensioni comprese tra i 10 ed i 25 chilometri e si trova su un'orbita circolare sulla quale volano anche altre lune. In ogni caso quello che stimola, appunto, la curiosità e la scienza è il numero di queste lune che, secondo i vari planetologi, deriverebbe da uno scontro tra Plutone ed un altro corpo celeste avvenuto miliardi di anni fa. Tuttavia oltre a questo aspetto legato all'origine del sistema plutoniano che ancora oggi è da da chiarire, ci sarebbero altri elementi che ad oggi vengono considerati con particolare attenzione. Infatti la conoscenza dell'ambiente plutoniano è indispensabile perché tra non molto, gli scienziato stimano entro il 14 Luglio del 2015, dovrebbe arrivare la sonda New Horizons della NASA per effettuare una ricognizione, ed allo stesso tempo con l'obiettivo di indagare di più, qual'ora sia possibile, e dunque sarebbe opportuno evitare qualsiasi tipo di rischio. Tuttavia, come tutti ormai sappiamo o dovremmo sapere, il pianeta Plutone dal 2006 è stato cancellato dall'elenco dei pianeti del nostro Sistema Solare, secondo quanto ha stabilito il voto dell'assemblea dell'Unione Astronomica Internazionale, riunitasi per l'occasione a Praga. Ovviamente non tutti furono d'accordo, però da quel momento in poi i nostri pianeti terminano con Nettuno, (ovvero l'ottavo), subito dopo inizia una fascia dei corpi ghiacciati trans-nettuniani di cui, appunto dal 2006, fa parte anche Plutone, (riclassificato come pianeta nano e ribattezzato 134340 Pluto), e tutti i suoi simili che sono stati chiamati plutoidi. Comunque Plutone, scoperto nel lontano 1930, possiede anche una leggera atmosfera costituita principalmente da metano e quando si allontana dal Sole nella sua lunga orbita ellittica, (che nel punto più estremo raggiunge gli oltre i sette miliardi di chilometri), il poco gas presente si deposita al suolo, ghiacciandosi. Il che rende Plutone un lontano luogo di misteri che potrebbero essere svelati, appunto, dalla sonda New Horizon fra tre anni esatti.

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