Scoperto il Pegomastax africanus, un nuovo esemplare di dinosauro nano vissuto sulla Terra 200 milioni di anni fa.


Mercoledì scorso sulla rivista online ZooKeys è stato pubblicato uno studio che presenta una nuova specie di "dinosauro nano", al quale è stato dato il nome Pegomastax africanus. Secondo le ricostruzioni, quest'ultimo era lungo circa un metro e pesava meno di un gatto, ma grazie ai suoi denti affilatissimi ed alla sua grande mascella, riusciva a difendersi nel mondo preistorico di 200 milioni anni fa. In pratica i resti fossili di questo dinosauro nano furono scoperti in una roccia rossastra nel lontano 1963 in Sudafrica e conservati finora all'Università di Harvard, ma soltanto di recente sono stati riuniti e si è potuta ricostruire l'anatomia dell'animale preistorico. Inoltre dalla ricostruzione gli scienziati hanno potuto constatare che il Pegomastax africanus era un erbivoro, appartenente alla famiglia degli Eterodontosauri e soprannominato "il mascellone africano", aveva due gambe, il corpo ricoperto da aculei come un porcospino e possedeva anche un becco somigliante a quello di un pappagallo. Per di più, secondo la ricostruzione effettuata da Paul C. Sereno, un paleontologo dell'Università di Chicago ed autore dello studio pubblicato sulla suddetta rivista online, i denti aguzzi presenti sull'arcata superiore ed inferiore del "mascellone africano" gli servivano non solo a tagliare le piante ed i frutti; difatti al riguardo Paul C. Sereno ha spiegato: "Le zanne di questo dinosauro sono molto insolite perché è davvero raro che un erbivoro abbia canini così appuntiti e così grandi. Probabilmente servivano anche a pungere ed a difendersi e non per mangiare carne. I denti nella mascella e nella mandibola funzionavano come forbici auto-affilanti". Tuttavia a dire la verità alcuni altri scienziati pensano che occasionalmente il piccolo dinosauro si nutrisse anche di carne o quantomeno di insetti. Comunque sia il paleontologo statunitense ha proseguito dichiarando: "Poteva assomigliare ad un porcospino a due gambe, però gli aculei non erano abbastanza forti come quelle di un istrice. Forse erano colorate e contribuivano a differenziare la specie oppure facevano apparire il Pegomastax africanus più grande di quello che realmente era e ciò gli permetteva di difendersi da potenziali predatori". Successivamente Paul C. Sereno in un'intervista del sito web LiveScience si è soffermato anche sul becco del dinosauro, simile, appunto, a quello di un pappagallo e lungo meno di 5 centimetri, ed ha ironizzato: "Forse assomigliava a Dracula, e visto che siamo quasi vicini ad Halloween, questa scoperta è più che attuale". In ogni caso il paleontologo ha spiegato anche di aver visto per la prima volta i resti del dinosauro erbivoro quasi trenta anni fa; infatti ha dichiarato: "Sono imbarazzato nel confessare che la prima volta che ho visto il fossile era il 1983. Sono rimasto stupefatto e ho capito che si trattava di una nuova specie. Ma al tempo ero solo uno studente dell'American Museum of Natural History. Per tanto tempo da allora mi sono chiesto se qualche altro scienziato avesse riconosciuto questa creatura nascosta tra i cassetti del laboratorio". Ma ciò non è accaduto e l'onore di farla conoscere a tutti è toccato proprio a lui. Comunque, infine, il sito Maxisciences ha ironicamente commentato: "Pazientare qualche anno in più scatole di cartone prima di essere scoperto non deve essere stato un problema per questo piccolo dinosauro morto duecento milioni di anni fa".

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