Rieccomi qua a parlare di Facebook, il famoso Social Network in blu, che di recente ha annunciato un'ulteriore "messa a nuovo" del sistema di messaggistica, con un sistema di filtri più efficace. Inoltre la vera novità, (che per il momento si trova ancora in fase di test), sarà l'introduzione dei messaggi a pagamento che potranno essere utilizzati per contattare utenti che non sono tra gli amici e con i quali non ci sono contatti in comune. Al momento Facebook non ha ancora rivelato quanto costerà questo nuovo servizio, ma, secondo un articolo pubblicato sul sito AllThingsD, si partirebbe dal prezzo base di un dollaro per messaggio, in modo da garantire che il messaggio arrivi alla casella "Messaggi", dove generalmente l'utente conserva solo quelli degli amici; i messaggi dovrebbero finire in una speciale cartella separata dalla tradizionale "In Arrivo". Oltretutto una volta ricevuto un messaggio a pagamento, ovviamente l'utente può decidere di rispondere senza che debba versare a sua volta un altro dollaro, ma nel caso in cui il destinatario filtri il mittente come spam oppure lo blocchi come indesiderato, non si potranno più spedire messaggi neppure pagando. Ad ogni modo attualmente il servizio è limitato all'invio di un messaggio a pagamento per settimana ed è rivolto soltanto agli utenti privati residenti negli USA, (quindi momentaneamente niente aziende o etichette). Tuttavia se il servizio supererà la fase di test, non ci sarà un modo per non ricevere questo nuovo tipo di messaggi; difatti non è prevista un'opzione che possa bloccarne la ricezione. Comunque finora i sistemi di messaggistica a pagamento sono stati utilizzati soprattutto nei siti di dating oppure nelle piattaforme professionali come ad esempio, LinkedIn. Il che sta facendo sorgere le prime discussioni, dove in molti si stanno chiedendo: "Qual'è il motivo di questa inversione di rotta?". Al riguardo lo stesso Facebook ha spiegato: "Il nuovo servizio è un modo per ridurre il rischio di spam"; sottolineando anche che: "Molti analisti sostengono che potrebbe non essere il modo più efficace per scoraggiare l'invio di messaggi indesiderati, ma questo test servirà per trovare una soluzione a quei casi in cui né le regole del Social Network né quelle algoritmiche sono sufficienti. Ad esempio, se si vuole inviare un messaggio a qualcuno di cui si è sentito parlare durante un evento ma col quale non si è amici, o se se si vuole parlare di un’opportunità di lavoro con uno sconosciuto, si potrà usare questa funzione per raggiungere la loro casella di posta. Il vantaggio per il destinatario è quello di ricevere messaggi solo da persone che hanno davvero qualcosa di importante da dire". Ma questo nuovo servizio servirà soprattutto a garantire nuovi introiti al sito, che ad oggi conta oltre un miliardo di utenti; sempre ammesso che superi anche le quasi certe proteste degli utenti. Come è successo di recente ad Instagram, (il famoso servizio gratuito che permette agli iscritti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi Social Network), che aveva previsto la cessione delle foto a terzi senza il consenso degli utenti, ma che ha dovuto ritirare in corsa le modifiche ai termini di servizio dopo la "rivolta" dei suoi utenti.
Rieccomi qua a parlare di Facebook, il famoso Social Network in blu, che di recente ha annunciato un'ulteriore "messa a nuovo" del sistema di messaggistica, con un sistema di filtri più efficace. Inoltre la vera novità, (che per il momento si trova ancora in fase di test), sarà l'introduzione dei messaggi a pagamento che potranno essere utilizzati per contattare utenti che non sono tra gli amici e con i quali non ci sono contatti in comune. Al momento Facebook non ha ancora rivelato quanto costerà questo nuovo servizio, ma, secondo un articolo pubblicato sul sito AllThingsD, si partirebbe dal prezzo base di un dollaro per messaggio, in modo da garantire che il messaggio arrivi alla casella "Messaggi", dove generalmente l'utente conserva solo quelli degli amici; i messaggi dovrebbero finire in una speciale cartella separata dalla tradizionale "In Arrivo". Oltretutto una volta ricevuto un messaggio a pagamento, ovviamente l'utente può decidere di rispondere senza che debba versare a sua volta un altro dollaro, ma nel caso in cui il destinatario filtri il mittente come spam oppure lo blocchi come indesiderato, non si potranno più spedire messaggi neppure pagando. Ad ogni modo attualmente il servizio è limitato all'invio di un messaggio a pagamento per settimana ed è rivolto soltanto agli utenti privati residenti negli USA, (quindi momentaneamente niente aziende o etichette). Tuttavia se il servizio supererà la fase di test, non ci sarà un modo per non ricevere questo nuovo tipo di messaggi; difatti non è prevista un'opzione che possa bloccarne la ricezione. Comunque finora i sistemi di messaggistica a pagamento sono stati utilizzati soprattutto nei siti di dating oppure nelle piattaforme professionali come ad esempio, LinkedIn. Il che sta facendo sorgere le prime discussioni, dove in molti si stanno chiedendo: "Qual'è il motivo di questa inversione di rotta?". Al riguardo lo stesso Facebook ha spiegato: "Il nuovo servizio è un modo per ridurre il rischio di spam"; sottolineando anche che: "Molti analisti sostengono che potrebbe non essere il modo più efficace per scoraggiare l'invio di messaggi indesiderati, ma questo test servirà per trovare una soluzione a quei casi in cui né le regole del Social Network né quelle algoritmiche sono sufficienti. Ad esempio, se si vuole inviare un messaggio a qualcuno di cui si è sentito parlare durante un evento ma col quale non si è amici, o se se si vuole parlare di un’opportunità di lavoro con uno sconosciuto, si potrà usare questa funzione per raggiungere la loro casella di posta. Il vantaggio per il destinatario è quello di ricevere messaggi solo da persone che hanno davvero qualcosa di importante da dire". Ma questo nuovo servizio servirà soprattutto a garantire nuovi introiti al sito, che ad oggi conta oltre un miliardo di utenti; sempre ammesso che superi anche le quasi certe proteste degli utenti. Come è successo di recente ad Instagram, (il famoso servizio gratuito che permette agli iscritti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi Social Network), che aveva previsto la cessione delle foto a terzi senza il consenso degli utenti, ma che ha dovuto ritirare in corsa le modifiche ai termini di servizio dopo la "rivolta" dei suoi utenti.
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