Nonostante l'HIV, (vale a dire il Virus dell'Immunodeficienza Umana, responsabile della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, più comunemente detta AIDS), sia apparso tra gli esseri umani solo nello scorso secolo, a quanto pare la sua origine potrebbe essere molto antica di quanto si sia pensato fino ad oggi. O almeno questo è quanto ha affermato un nuovo studio genetico pubblicato su PLOS Pathogens e realizzato dai ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center, i quali hanno dimostrato ciò che alcuni scienziati avevano ipotizzato da tempo: il virus dell'HIV è davvero molto "anziano". Infatti gli scienziati erano già consapevoli del fatto che simili virus, (noti come lentivirus), sono molto diffusi nei primati africani, e le precedenti ricerche avevano suggerito che questi "lontani cugini" dell'HIV moderno fecero la loro apparizione decine di migliaia di anni fa, tuttavia alcuni esperti sospettavano che tale cifra fosse stata sottostimata. In pratica adesso si parla di svariati milioni di anni; difatti è stato rilevato che l'antenato dell'HIV attaccò le scimmie antropomorfe africane già tra i 5 ed i 12 milioni di anni fa. In sostanza per dimostrarlo gli scienziati dell'Università di Washington assieme ai colleghi del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno basato i loro calcoli sui cambiamenti in un gene del sistema immunitario di una serie di primati, (tra cui scimpanzé, gorilla, oranghi e macachi), indotti proprio dall'infezione da parte dei lentivirus. Questo gene ha seguito un'evoluzione parallela a quella del gene del virus che protegge il microbo dal sistema immunitario dell'ospite. Ed è stato così che i cambiamenti dei geni che si sono evoluti nei sistemi immunitari delle scimmie africane hanno suggerito che il virus dell'HIV possa essere sorto per la prima volta tra i 5 ed i 6 milioni di anni fa, o forse addirittura 12 milioni di anni fa. Inoltre la suddetta ricerca ha fornito indizi su come il sistema immunitario dei nostri lontani parenti si sia evoluta per far fronte a questo genere di infezioni. Ma ciononostante l'HIV è riuscito ad evolversi ed ancor'oggi colpisce 34 milioni di persone in tutto il mondo. Infatti l'AIDS è emersa durante il 1900, dopo un ceppo del virus passò dagli scimpanzé all'uomo. Comunque in merito alla ricerca il dottor Michael Emerman del Fred Hutchinson Cancer Research Center ha precisato: "Sono più di 40 le specie di primati non umani nell'africa sub-sahariana ad essere infettate con ceppi di virus correlati all'HIV. E dato che alcuni di questi virus potrebbero essere in grado di infettare anche l'uomo, è importante conoscere le loro origini". Ed ha proseguito spiegando: "Il nostro studio rivela che, mentre i lentivirus dei primati potrebbero avere conseguenze per la salute umana moderna, essi hanno origini antichissime nei nostri parenti primati non umani". Mentre il dottor Sam Wilson ha, infine, concluso aggiungendo: "Questo tipo di ricerca ci aiuterà a capire come funziona il virus. La speranza è che un giorno ciò si tradurrà in una vera e propria terapia".
Nonostante l'HIV, (vale a dire il Virus dell'Immunodeficienza Umana, responsabile della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, più comunemente detta AIDS), sia apparso tra gli esseri umani solo nello scorso secolo, a quanto pare la sua origine potrebbe essere molto antica di quanto si sia pensato fino ad oggi. O almeno questo è quanto ha affermato un nuovo studio genetico pubblicato su PLOS Pathogens e realizzato dai ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center, i quali hanno dimostrato ciò che alcuni scienziati avevano ipotizzato da tempo: il virus dell'HIV è davvero molto "anziano". Infatti gli scienziati erano già consapevoli del fatto che simili virus, (noti come lentivirus), sono molto diffusi nei primati africani, e le precedenti ricerche avevano suggerito che questi "lontani cugini" dell'HIV moderno fecero la loro apparizione decine di migliaia di anni fa, tuttavia alcuni esperti sospettavano che tale cifra fosse stata sottostimata. In pratica adesso si parla di svariati milioni di anni; difatti è stato rilevato che l'antenato dell'HIV attaccò le scimmie antropomorfe africane già tra i 5 ed i 12 milioni di anni fa. In sostanza per dimostrarlo gli scienziati dell'Università di Washington assieme ai colleghi del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno basato i loro calcoli sui cambiamenti in un gene del sistema immunitario di una serie di primati, (tra cui scimpanzé, gorilla, oranghi e macachi), indotti proprio dall'infezione da parte dei lentivirus. Questo gene ha seguito un'evoluzione parallela a quella del gene del virus che protegge il microbo dal sistema immunitario dell'ospite. Ed è stato così che i cambiamenti dei geni che si sono evoluti nei sistemi immunitari delle scimmie africane hanno suggerito che il virus dell'HIV possa essere sorto per la prima volta tra i 5 ed i 6 milioni di anni fa, o forse addirittura 12 milioni di anni fa. Inoltre la suddetta ricerca ha fornito indizi su come il sistema immunitario dei nostri lontani parenti si sia evoluta per far fronte a questo genere di infezioni. Ma ciononostante l'HIV è riuscito ad evolversi ed ancor'oggi colpisce 34 milioni di persone in tutto il mondo. Infatti l'AIDS è emersa durante il 1900, dopo un ceppo del virus passò dagli scimpanzé all'uomo. Comunque in merito alla ricerca il dottor Michael Emerman del Fred Hutchinson Cancer Research Center ha precisato: "Sono più di 40 le specie di primati non umani nell'africa sub-sahariana ad essere infettate con ceppi di virus correlati all'HIV. E dato che alcuni di questi virus potrebbero essere in grado di infettare anche l'uomo, è importante conoscere le loro origini". Ed ha proseguito spiegando: "Il nostro studio rivela che, mentre i lentivirus dei primati potrebbero avere conseguenze per la salute umana moderna, essi hanno origini antichissime nei nostri parenti primati non umani". Mentre il dottor Sam Wilson ha, infine, concluso aggiungendo: "Questo tipo di ricerca ci aiuterà a capire come funziona il virus. La speranza è che un giorno ciò si tradurrà in una vera e propria terapia".
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