Di recente la NASA per mezzo dello strumento Medium-Resolution Imager della sonda Deep Impact è riuscita ad acquisire le prime immagini della cometa ISON, (nota anche con il nome di cometa C/2012 S1), che attualmente si trova all'interno dell'orbita di Giove. In pratica si tratta di una cometa che, come hanno previsto i ricercatori, nel mese di Novembre, (più precisamente il 28 Novembre), passerà a 1,8 milioni di chilometri dalla superficie del Sole e regalerà uno spettacolo unico. Infatti, sempre secondo gli scienziati, il riscaldamento che la cometa sperimenterà quando si avvicinerà al nostro Sole potrebbe trasformarla in un oggetto facilmente visibile ad occhio nudo anche di giorno, considerando che potrebbe diventare circa 100 volte più luminosa di Venere ed anche più luminosa della Luna. In sostanza il satellite Deep Impact ha immortalato la cometa ISON per un periodo totale di 36 ore tra il 17 ed il 18 Gennaio osservandola da una distanza di 793 milioni di chilometri; il tutto poi è stato assemblato in un video. Inoltre, secondo le recenti ricerche, ISON potrebbe essere arrivata dalla Nube di Oort, vale a dire un'ipotetica gigantesca nube sferica ricca di corpi ghiacciati che circonda il nostro sistema solare, ed il cui bordo esterno è pari ad un terzo della distanza verso la stella più vicina, ovvero il nostro Sole. Infatti di tanto in tanto uno di questi agglomerati, (formati da ghiaccio, roccia, polvere e composti organici), viene disturbato nella sua orbita dal passaggio di una stella oppure dagli effetti gravitazionali combinati delle stelle della Via Lattea; il che lo rende in un certo qual modo "instabile" facendogli iniziare il suo lungo viaggio verso la parte più interna del sistema solare. Comunque sia la cometa in questione è stata scoperta solo di recente, (precisamente lo scorso 21 Settembre), osservando alcune fotografie scattate dal telescopio da 15,7 pollici, (0,4 metri), dell'International Scientific Optical Network, (da qui il nome ISON dato alla cometa), nei pressi di Kislovodsk da Vitali Nevski ed Artyom Novichonok, due astronomi russi. Seccessivamente il NASA Near-Earth Object Program Office ha tracciato l'orbita della cometa ed ha ipotizzato che essa potrebbe regalare uno spettacolo a dir poco eccezionale. Infatti, come già anticipato, avvicinandosi al Sole il suo ghiaccio sarà sciolto dal calore e potrebbe rimanere visibile nel cielo invernale per parecchi giorni, addirittura fino a metà Gennaio 2014; il che, a detta degli esperti, la renderebbe "la cometa più bella del secolo". Al riguardo Tim Larson, responsabile di progetto per la sonda Deep Impact, ha spiegato: "Questa è la quarta cometa su cui abbiamo effettuato osservazioni scientifiche ed è il punto più lontano dalla Terra da cui abbiamo cercato di trasmettere i dati su una cometa". Difatti finora Deep Impact ha seguito già i passaggi ravvicinati di altre due comete, vale a dire Tempel 1, (conosciuta anche con il nome 9P/Tempel), ed Hartley 2, (conosciuta anche con il nome 103P/Hartley), ed ha svolto osservazioni scientifiche su altre due comete, ovvero Garradd 1, (nota anche con il nome 186P/Garradd), ed ISON. Ad ogni modo i risultati preliminari hanno indicato che, anche se la cometa ISON si trova ancora nel sistema solare esterno, a 763 milioni di chilometri dal Sole, essa è già in piena attività. Difatti lo scorso 18 Gennaio, la coda che si estendeva dal nucleo di ISON era lunga oltre 64.400 chilometri.
Di seguito il video assemblato dalla NASA:
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