"Internet è sotto minaccia, da più fronti: dai governi agli operatori telefonici, che vogliono controllarlo, manipolarlo, e così limitare la libertà dei cittadini". Con queste parole quest'oggi Tim Berners-Lee, ovvero l'uomo che agli inizi degli anni '90 realizzò, assieme al collega Robert Cailliau, il World Wide Web, (meglio conosciuto semplicemente come Web oppure con la sigla WWW), ha iniziato il suo discorso fatto a Trento, durante gli ICT Days organizzati dalla Provincia di Trento e Trentino Network, all'interno del nuovo quartiere, (cosiddetto "smart city"), LeAlbere, che sarà inaugurato il prossimo Giugno. Ed ha proseguito dichiarando: "Tanti attori stanno maturando il potere di spiare i cittadini attraverso Internet e purtroppo questi se ne accorgono solo quando, di colpo, un regime li disconnette dalla Rete. Per non arrivare a porsi il problema quando è troppo tardi, l'indipendenza della stampa è sacra, come deve essere quella di internet". Tuttavia Tim Berners-Lee, (nato 57 anni fa a Londra, e che fra le altre cose ha anche ricevuto nel 2004 il titolo di Knight Commander of the Order of the British Empire dalla regina Elisabetta II per i meriti scientifici, e che attualmente insegna al MIT di Boston ed il prossimo Giugno riceverà il primo "Queen Elizabeth Prize for Engineering"), nel suo discorso non ha lanciato solo allarmi, ma ha anche spronato la platea a combattere per la libertà del Web, per non perdere di vista un futuro in cui, anche grazie alla collaborazione costruita sulla Rete e su nuove tecnologie, potrà prendere forma una società più aperta e con meno barriere. Infatti al riguardo ha affermato: "La collaborazione è uno dei principali motivi per cui ho creato il Web. Ed adesso andiamo verso un futuro in cui tutte le interazioni con il governo saranno online. Ma non solo questo. È importante che i dati delle pubbliche amministrazioni siano online. Ma anche che i nostri dati personali siano accessibili sul Web: tutto quello che le aziende ed il governo sanno di noi, i nostri gusti, le nostre abitudini, i nostri dati sanitari. Sempre più dobbiamo essere messi in grado di scaricarli, farne una copia e magari condividerli". Infatti Tim Berners-Lee vede un futuro in cui, grazie all'accessibilità dei dati: "potremo sapere meglio la situazione della nostra comunità. Se sta diventando più in salute o no. Una rivoluzione abilitata dall'Internet delle cose e dei sensori". In tal proposito il padre del Web, mostrando al polso un braccialetto high-tech in grado di misurare e raccoglie tutti i dati della sua attività fisica, ha dichiarato: "L'abbondanza dei dati, pubblici o personali, e la loro apertura sul Web daranno nuovi poteri ai cittadini". Inoltre Tim Berners-Lee ha fatto un'altra previsione per il futuro in cui: "ci saranno sempre più pixel, sempre più economici, ovunque. Schermi più grandi che riempiranno le stanze, per videoconferenze che simuleranno l'effetto presenza delle persone". E dunque, secondo l'informatico britannico, la combinazione tra accessibilità dei dati e tecnologie di videochiamata farà in modo che la collaborazione tra cittadini potrà raggiungere nuovi livelli. Infatti ha spiegato: "Potremo scegliere la comunità globale dove partecipare. In fondo ho creato il Web per facilitare la creatività di gruppo. Scienziati ed economisti potranno sempre più facilmente collaborare, mettendo insieme le proprie idee per risolvere i problemi più gravi dell'umanità. Il riscaldamento globale è una di quelle emergenze che richiede molta condivisione e partecipazione da parte di tutti quelli che possono aiutare. La speranza risiede nella nascita di nuovi sistemi di governo in cui persone affini, anche lontane e di diversa cultura possano collaborare. Internet abbatte le barriere". Mentre parlando dell'Italia ha dichiarato: "In Italia il governo, ma tutta la politica in genere, ancora non sa utilizzare al massimo le potenzialità offerte da Internet. Tuttavia cresce in modo esponenziale il numero di cittadini, un vero e proprio movimento che nasce dal basso, fatto soprattutto da giovani, che usa sempre di più Internet. Sono convinto che presto anche in questo Paese ci sarà un e-government, come è avvenuto in Gran Bretagna. Grazie al Web il sistema democratico non può che essere ancora più ampio e partecipativo". Tuttavia Tim Berners-Lee non si è fatto illusioni, e sa bene che questa potenzialità del Web ha, come controparte, grosse minacce. Infatti ha affermato: "I governi possono spiare i cittadini sul Web. Gli operatori telefonici possono violare la neutralità della Rete spingendo i pacchetti di dati nelle direzioni volute, a favore di specifici servizi o contenuti ed a danno di altri". E, sempre secondo l'informatico, la soluzione starebbe nel fatto che Internet ha in sé anche un possibile antidoto ai propri veleni, ed, ancora una volta, la collaborazione tra individui spinti dagli stessi ideali può mettere pressione sui governi, le istituzioni e gli operatori telefonici affinché si evitino derive che restringono le libertà dei cittadini. Comunque, infine, Tim Berners-Lee ha concluso il suo intervento augurandosi che: "In futuro il solo posto in cui si potranno prendere decisioni politiche sia il Web".
"Internet è sotto minaccia, da più fronti: dai governi agli operatori telefonici, che vogliono controllarlo, manipolarlo, e così limitare la libertà dei cittadini". Con queste parole quest'oggi Tim Berners-Lee, ovvero l'uomo che agli inizi degli anni '90 realizzò, assieme al collega Robert Cailliau, il World Wide Web, (meglio conosciuto semplicemente come Web oppure con la sigla WWW), ha iniziato il suo discorso fatto a Trento, durante gli ICT Days organizzati dalla Provincia di Trento e Trentino Network, all'interno del nuovo quartiere, (cosiddetto "smart city"), LeAlbere, che sarà inaugurato il prossimo Giugno. Ed ha proseguito dichiarando: "Tanti attori stanno maturando il potere di spiare i cittadini attraverso Internet e purtroppo questi se ne accorgono solo quando, di colpo, un regime li disconnette dalla Rete. Per non arrivare a porsi il problema quando è troppo tardi, l'indipendenza della stampa è sacra, come deve essere quella di internet". Tuttavia Tim Berners-Lee, (nato 57 anni fa a Londra, e che fra le altre cose ha anche ricevuto nel 2004 il titolo di Knight Commander of the Order of the British Empire dalla regina Elisabetta II per i meriti scientifici, e che attualmente insegna al MIT di Boston ed il prossimo Giugno riceverà il primo "Queen Elizabeth Prize for Engineering"), nel suo discorso non ha lanciato solo allarmi, ma ha anche spronato la platea a combattere per la libertà del Web, per non perdere di vista un futuro in cui, anche grazie alla collaborazione costruita sulla Rete e su nuove tecnologie, potrà prendere forma una società più aperta e con meno barriere. Infatti al riguardo ha affermato: "La collaborazione è uno dei principali motivi per cui ho creato il Web. Ed adesso andiamo verso un futuro in cui tutte le interazioni con il governo saranno online. Ma non solo questo. È importante che i dati delle pubbliche amministrazioni siano online. Ma anche che i nostri dati personali siano accessibili sul Web: tutto quello che le aziende ed il governo sanno di noi, i nostri gusti, le nostre abitudini, i nostri dati sanitari. Sempre più dobbiamo essere messi in grado di scaricarli, farne una copia e magari condividerli". Infatti Tim Berners-Lee vede un futuro in cui, grazie all'accessibilità dei dati: "potremo sapere meglio la situazione della nostra comunità. Se sta diventando più in salute o no. Una rivoluzione abilitata dall'Internet delle cose e dei sensori". In tal proposito il padre del Web, mostrando al polso un braccialetto high-tech in grado di misurare e raccoglie tutti i dati della sua attività fisica, ha dichiarato: "L'abbondanza dei dati, pubblici o personali, e la loro apertura sul Web daranno nuovi poteri ai cittadini". Inoltre Tim Berners-Lee ha fatto un'altra previsione per il futuro in cui: "ci saranno sempre più pixel, sempre più economici, ovunque. Schermi più grandi che riempiranno le stanze, per videoconferenze che simuleranno l'effetto presenza delle persone". E dunque, secondo l'informatico britannico, la combinazione tra accessibilità dei dati e tecnologie di videochiamata farà in modo che la collaborazione tra cittadini potrà raggiungere nuovi livelli. Infatti ha spiegato: "Potremo scegliere la comunità globale dove partecipare. In fondo ho creato il Web per facilitare la creatività di gruppo. Scienziati ed economisti potranno sempre più facilmente collaborare, mettendo insieme le proprie idee per risolvere i problemi più gravi dell'umanità. Il riscaldamento globale è una di quelle emergenze che richiede molta condivisione e partecipazione da parte di tutti quelli che possono aiutare. La speranza risiede nella nascita di nuovi sistemi di governo in cui persone affini, anche lontane e di diversa cultura possano collaborare. Internet abbatte le barriere". Mentre parlando dell'Italia ha dichiarato: "In Italia il governo, ma tutta la politica in genere, ancora non sa utilizzare al massimo le potenzialità offerte da Internet. Tuttavia cresce in modo esponenziale il numero di cittadini, un vero e proprio movimento che nasce dal basso, fatto soprattutto da giovani, che usa sempre di più Internet. Sono convinto che presto anche in questo Paese ci sarà un e-government, come è avvenuto in Gran Bretagna. Grazie al Web il sistema democratico non può che essere ancora più ampio e partecipativo". Tuttavia Tim Berners-Lee non si è fatto illusioni, e sa bene che questa potenzialità del Web ha, come controparte, grosse minacce. Infatti ha affermato: "I governi possono spiare i cittadini sul Web. Gli operatori telefonici possono violare la neutralità della Rete spingendo i pacchetti di dati nelle direzioni volute, a favore di specifici servizi o contenuti ed a danno di altri". E, sempre secondo l'informatico, la soluzione starebbe nel fatto che Internet ha in sé anche un possibile antidoto ai propri veleni, ed, ancora una volta, la collaborazione tra individui spinti dagli stessi ideali può mettere pressione sui governi, le istituzioni e gli operatori telefonici affinché si evitino derive che restringono le libertà dei cittadini. Comunque, infine, Tim Berners-Lee ha concluso il suo intervento augurandosi che: "In futuro il solo posto in cui si potranno prendere decisioni politiche sia il Web".
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